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TAURIANOVA (RC), GIOVEDì 28 MARZO 2024

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‘Ndrangheta, operazione contro una cosca calabrese con 6 arresti "Devono anche rispondere di usura ed estorsione per un prestito di 1.500 euro ad un professionista facendosi promettere interessi pari a 500 euro mensili ed ottenendo così la restituzione di 4.000 euro"

‘Ndrangheta, operazione contro una cosca calabrese con 6 arresti "Devono anche rispondere di usura ed estorsione per un prestito di 1.500 euro ad un professionista facendosi promettere interessi pari a 500 euro mensili ed ottenendo così la restituzione di 4.000 euro"

E’ di sei persone arrestate dai carabinieri, tre delle quali in carcere e altrettante ai domiciliari, tra Petilia Policastro e Cotronei, il bilancio di un’operazione che ha disarticolato la locale di ‘ndrangheta attiva nella zona del Crotonese.
Le persone arrestate dai militari della Compagnia di Petilia Policastro supportati dai colleghi delle Squadrone eliportato Cacciatori di Calabria, in esecuzione di un provvedimento emesso dal Gip di Catanzaro su richiesta della Dda del capoluogo calabrese, sono accusate, a vario titolo, di associazione a delinquere di stampo mafioso, estorsione, incendio ed usura aggravati dal metodo mafioso.
L’indagine condotta dai carabinieri sotto la direzione della Procura distrettuale di Catanzaro ha riguardato un arco temporale ampio e si è sviluppata attraverso attività di tipo tradizionale e intercettazioni. Gli esiti dell’attività investigativa, secondo quanto riferito, hanno consentito di delineare l’attuale operatività della locale di ‘ndrangheta Petilia Policastro e di rilevare gli interessi criminali della ‘ndrina in seno alla realtà imprenditoriale del territorio. Ruota attorno alla figura di Nicola Comberiati, 39 anni di Petilia Policastro, figlio del boss Vincenzo Comberiati, l’indagine che stamani ha portato all’esecuzione di sei ordinanze di custodia cautelare per altrettante persone accusate a vario titolo di associazione mafiosa, estorsione. Oltre a Comberiati, unico indagato per associazione mafiosa, in carcere sono finiti Pietro Curcio, 39 anni di Cotronei, e Robert Oliveti (66) anni di Cotronei, imprenditore titolare di una struttura residenziale per disabili. Agli arresti domiciliari ci sono: Marianna Poerio, (48) di Cotronei, moglie di Oliveti, Salvatore Rachieli , (65)di Cotronei, ed El KharchI Younes, cittadino marocchino di 38 anni residente a Petilia Policastro. Oliveti e Poerio, in particolare, sono accusati di tentata estorsione aggravata dal metodo mafioso nel confronti di una sorella di Oliveti a seguito di dissidi per la gestione delle cliniche private di proprietà della famiglia. I due si sarebbero serviti della figura di Comberiati, dipendente della clinica di Oliveti, per ottenere la gestione in esclusiva di una clinica del gruppo. Di estorsione sono accusati, insieme a Comberiati, gli altri indagati che avrebbero agito insieme per impossessarsi di un’autovettura costringendo il proprietario a intestarla a Salvatore Rachieli considerato prestanome di Comberiati. Comberiati e Curcio devono anche rispondere di usura ed estorsione per un prestito di 1.500 euro ad un professionista facendosi promettere interessi pari a 500 euro mensili ed ottenendo così la restituzione di 4.000 euro. (ANSA).