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TAURIANOVA (RC), DOMENICA 28 APRILE 2024

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Natale: Pensieri e parole

Natale: Pensieri e parole

Il Natale. La natività. Il figlio di Dio che si fa uomo e nasce in una stalla

DI LUIGI MAMONE

Natale: Pensieri e parole

Il Natale. La natività. Il figlio di Dio che si fa uomo e nasce in una stalla

 

 

 

 

Natale.  Sta per ritornare la festa più importante per il mondo cristiano. Il Natale. La natività. Il figlio di Dio che si fa uomo e nasce in una stalla. Prodigio, fascinazione, incanto, grandezza di un mistero dogmatico nel quale è racchiusa l’essenza stessa della  storia dell’umanità nel  ricordo di un evento che  i sapienti avevano  saputo leggere dalle stelle, che i magi  avevano  scrutato fra gli astri,che  i profeti avevano predetto  e che  Erode e tutti i “gentili” legati alla materialità  non avevano saputo comprendere , incapaci com’erano di staccarsi  dall’immanenza di un positivismo  e del materiale riferimento all’esistente di cui il paganesimo romano era intriso. Ma tant’è. Il redentore nasceva a Betlemme. Stalla, grotta,capanna, tugurio, casa. Il luogo non ha importanza. La cornice era certamente  quella medioorientale , e i pastori  che attratti dalla stella adorarono il bambino erano  certamente gli avi dei palestinesi e dei discendenti delle tribù di David che 2010 anni dopo ancora non hanno capito il senso della pace e dell’amore cristiano. Il paradosso  del Natale. Il primo fra i  luoghi   santi  della cristianità  è al centro di una delle  regioni  dove maggiore e più cruento è l’uso della forza, della violenza , e delle armi. L’altro Natale, quello  degli alberi e delle vetrine, quello spendaccione di regali e cibarie, quello delle società capitalistiche poco  e quasi niente conserva del mistero della natività e dei suoi significati reconditi e del suo messaggio universale  di speranza  che nel  volgere di pochi mesi consumerà  i 33 anni della parabola terrena di Gesù nel mistero della Pasqua e della morte e resurrezione del figlio di Dio fatto uomo . Il Natale occidentale  è ormai globalizzato e multinazionale,multietnico  e  multimediale ; non ha  l’odore del muschio raccolto  al piede  degli ulivi, ne quello della colla e della cartapesta e del colore. Non ha il  fascino delle statuine di creta   vendute  nelle botteghe  degli artigiani della terracotta. Non ha l’ansia della vigilia : odore di zeppole fritte nell’olio d’oliva, tombola e nocciole Non è neanche il Natale opulento  della poetica  disneyana  :Città innevate,limousine per ricchi e  caldarroste per i poveri  ; jingles e miracoli: Hebnezeer Scrooge e la impareggiabile poesia della “Favola di Natale” . Oggi residuano forse  solo le stravaganze di Paris Hilton . Non è più neanche il Natale napoletano di De Filippo. A “Casa Cupiello” le imposte sono desolatamente  chiuse.  La Gomorra di Saviano non è un’invenzione  e il bambinello lo faranno nascere nelle ville dei boss casalesi o nella spazzatura di una Napoli ignava e sporcacciona che comunque non desta soverchio allarme nel Ministro Maroni  e nelle orde Longobarde immuni da inciuci e contaminazioni  con la n’drangheta calabrese e delle quali  si autonominato difensore d’ufficio alla vigilia dei  lucrosi appalti dell’Expo. Natale.  Potrà mai essere Natale per chi crede di essere ancora vivo circondandosi  di fanciulle  a pagamento, Feste opulente, lascivia,  turpitudini,  forse  ogni tanto anche sesso.: a pagamento . Il potere logora anche chi ce l’ha. Se potessi chiedere un dono  natalizio  chiederei una riforma elettorale. Oggi non sono più un cittadino , mi sento  solo un suddito con apparente diritto di voto. Natale: potrà essere ancora Natale fra i reclusi televisivi  dei reality: animali da analizzare per le loro gestualità etologiche e non  per i valori e gli esempi di cui  danno  sfoggio, fra ipocrisia e culto della bellezza e delle prestanza, piercing e tatuaggi, parolacce e stupidità. Natale 2010  : pacchi bomba in due  ambasciate.  30 anni fa bombe sotto un treno .A Bologna morti, sangue, feriti, dolore . Oggi ,ancora rabbia ,   e   sete  di giustizia mai ottenuta. Natale, potrà essere ancora  Natale fra Parrocchie senza giovani, parroci stanchi,parrocchiani  disillusi incalzati dalle difficoltà  di sbarcare il lunario a fine mese ? Natale: Ad Avetrana e a Brembate di Sopra. Ora  che i media tacciono Sarebbe bello ritrovare il fascino  dei Natali poveri della nostra infanzia lontana , senza luci  di discoteche, solitudine  e silenzio del cuore. Cartoline d’auguri spedite con la posta e non un  SMS a invio multiplo Sarebbe bello che si tornasse ad un Natale di solidarietà di mutuo soccorso e non d’indifferenza Sarebbe bello così  se fosse ogni giorno Natale. Se ogni uomo aiutasse gli altri, donando una infinitesimale particella  di energia morale e materiale, privandosi  di una inezia  dei suoi averi , tutti gli uomini insieme  potrebbero  debellare la miseria, sconfiggere le malattie, estinguere la fame, sconfiggere il malaffare, salvare i deboli e gli indifesi. C ostruire un mondo migliore. L’ingaggio di un calciatore famoso costa più di quanto costerebbe la costruzione di un Ospedale e di quanto servirebbe per sconfiggere le epidemie di colera ad Haiti. Già, anche ad Haiti è Natale. E anche a  Kabul Un tempo recitavo preghiere. Oggi  prego  vegliando nell’attesa di un nuovo Natale.