Napoli (Risveglio Ideale), presente alla manifestazione indetta a Roccabernarda per dimostrare vicinanza e solidarietà al nostro caro amico Francesco Coco Ma noi saremo presenti non solo per una dimostrazione di affetto e stima passiva fine a sé stessa bensì per denunciare come ancora una volta la lotta alla ndrangheta sia un obiettivo non presente nell'azione di governo
RISVEGLIO IDEALE sarà presente alla manifestazione indetta a Roccabernarda per dimostrare vicinanza e solidarietà al nostro caro amico Francesco COCO che da qualche anno aveva abbracciato e fatti propri gli ideali della nostra Associazione con costante impegno e presenza.
Come associazione rifiutiamo e condanniamo qualunque violenza, anche verbale. Crediamo che il dialogo e l’educato confronto siano le armi per una lotta civile ed una crescita importante delle idee. Tutto il resto non ci appartiene.
Massima solidarietà e vicinanza a Coco Francesco e alla sua famiglia da parte di tutti noi.
Ma noi saremo presenti non solo per una dimostrazione di affetto e stima passiva fine a sé stessa bensì per denunciare come ancora una volta la lotta alla ndrangheta sia un obiettivo non presente nell’azione di governo.
Se è vero, come è stato accertato sinora, che la vile aggressione all’amico Francesco COCO è stata realizzata da due minorenni, uno dei quali figlio di un boss allo stato ristretto in carcere, non possiamo non chiederci quali misure sono state adottate per cercare di rompere la catena della trasmissione dei valori negativi nei contesti di famiglie di ndrangheta.
La lotta alla ndrangheta è fatta di attività di indagine, di processi celeri, di pene certe, di misure di repressione e di polizia sul territorio, di sostegno alle vittime ma è soprattutto nella prevenzione che si gioca la partita più importante.
Quanto è successo a Francesco COCO, in una con tutti gli episodi gravi di criminalità giovanile che in questa fase post-Covid stiamo registrando, ci deve far riflettere sulla necessità, già avvertita dal Dottor Nicola GRATTERI, di lasciare i minori in mano alle famiglie di ndrangheta e quindi chiederci- e chiedere – se nel PNRR è stata prevista la costruzione di solide basi per una concreta politica di sostegno sociale e familiare.
Ad oggi noi registriamo: mancanza di servizi sociali sui territori; diffusione della cultura della legalità nelle scuole delegata solo ad associazioni di volontariato; strutture pubbliche non adeguate ad una politica giovanile di crescita e case-famiglia abbandonate a sé stesse.