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TAURIANOVA (RC), MARTEDì 30 APRILE 2024

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Multe stradali e manovra finanziaria 2014: calpestati i diritti dei cittadini

Multe stradali e manovra finanziaria 2014: calpestati i diritti dei cittadini

Aumenta il contributo unificato, costa di più fare ricorso al GdP. Italiani sempre più tartassati per l’ultima beffa dell’aumento del 15%. La manovra estiva correttiva, infatti, con gli aumenti tariffari vuole impedire l’accesso alla giustizia per i meno abbienti e si amplifica lo squilibrio fra Enti o pubbliche amministrazione con poteri sanzionatori da una parte e cittadini dall’altra. Anche aumentato da oggi il bollo per il passaporto che passa da 40 a 73 euro

Multe stradali e manovra finanziaria 2014: calpestati i diritti dei cittadini

Aumenta il contributo unificato, costa di più fare ricorso al GdP. Italiani sempre più tartassati per l’ultima beffa dell’aumento del 15%. La manovra estiva correttiva, infatti, con gli aumenti tariffari vuole impedire l’accesso alla giustizia per i meno abbienti e si amplifica lo squilibrio fra Enti o pubbliche amministrazione con poteri sanzionatori da una parte e cittadini dall’altra. Anche aumentato da oggi il bollo per il passaporto che passa da 40 a 73 euro

 

 

La manovra correttiva approvata il 24 giugno 2014 Decreto Legge 24 giugno 2014 ,
n. 90, art. 53. dal Consiglio dei Ministri introduce una serie di novità in materia
di giustizia, secondo Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”,

destinate a produrre effetti dirompenti sul sistema e sulle tasche dei cittadini. Altro
che equità e sviluppo come vorrebbe far intendere Renzi con la manovra correttiva
di quest’estate. Persino il contributo unificato, la famigerata tassa per intraprendere
azioni giudiziarie, ha subito un aumento generalizzato del 15% ed a pagare sono sempre
i cittadini meno abbienti che oltre al danno che la Finanziaria 2010 aveva introdotto
l’obbligo del pagamento del contributo unificato nelle cause d’opposizione a
sanzioni amministrative ora subiscono a distanza un ulteriore beffa consistente nell’aumento
tariffario che di fatto impedirà l’accesso alla giustizia per le fasce meno abbienti
o che comunque avrà un effetto dissausivo sulla facoltà d’intraprendere azioni
giudiziarie specie sulle cause di minore entità a partire dalle opposizioni a sanzioni
amministrative ingiuste. Riportiamo per brevità l’esempio di un cittadino erroneamente
o illegittimamente sanzionato dalla Polizia Municipale per aver omesso di reiterare
il pagamento della sosta sulle “strisce blu” (la cosiddetta multa per “grattino
scaduto”), la cui sanzione amministrativa prevista dal Codice della Strada è pari
ad appena 22,00 euro, dovrà pagarne ben euro 43,00 per poter proporre ricorso innanzi
al Giudice di Pace, con ciò evidenziandosi un’evidente sproporzione tra il valore
della controversia e le spese che devono in ogni caso essere anticipate dal ricorrente,
confermando la violazione del principio di ragionevolezza scaturente dall’art.
3 della Costituzione. L’ulteriore aumento non fa che amplificare squilibrio fra
Enti o pubbliche amministrazioni con poteri sanzionatori da una parte e cittadini
dall’altra, violando e vulnerando, quindi, il diritto alla difesa di quest’ultimi. Il
contributo unificato, è dovuto parametrandolo al valore della causa, valore che
viene determinato in base ai criteri dettati dall’art. 12 del DLgs. 546/92, per
cui si prende come riferimento il valore delle somme richieste a titolo di imposta
al netto di sanzioni e interessi.

Il contributo, ai sensi dell’art. 37 comma 6 del DL 98/2011, sarà dovuto nella
seguente misura:

– 43 euro per le controversie di valore sino a 1.100,00 euro;

– 98 euro per le controversie di valore superiore a 1.100,00 e fino a € 5.200,00
euro;

– 237 euro per le controversie di valore superiore a 5.200,00 e fino a € 26.000,00
euro;

– 518 euro per le controversie di valore superiore a 26.000,00 e fino a € 52.000,00
euro;

– 759 euro per le controversie di valore superiore a 52.000,00 e fino a € 260.000,00
euro;

– 1.214 euro per le controversie di valore superiore a 260.000,00 e fino a € 520.000,00
euro;

– 1.686 euro per le controversie di valore superiore a 520.000,00 eruro.

Il valore della lite deve risultare inoltre da apposita dichiarazione resa dalla
parte nelle conclusioni del ricorso.

Per tutte le cause civili di valore superiore ad € 1.100 è dovuta a titolo di
anticipazione forfettaria una marca da € 8,00 (salvo esenzioni), ora € 27 come
aumentato dalla Legge di Stabilità 2014.