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TAURIANOVA (RC), LUNEDì 29 APRILE 2024

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Movimento inteso come Sport

Movimento inteso come Sport

Il dott. Amuso ci spiega l’importanza dell’attività fisica

Movimento inteso come Sport

Il dott. Amuso ci spiega l’importanza dell’attività fisica

 

Qualsiasi attività che migliora significativamente le caratteristiche fisiologiche dell’individuo può essere definita sport.
Sport vuol dire muoversi, migliorare la propria situazione salutista.
La testimonianza che pratichiamo dello sport , è data non dal tempo che dedichiamo al movimento, ma dalle variazioni del nostro corpo sotto lo stimolo allenante: se nulla cambia, è pura illusione di fare sport.
Come agisce il movimento – sport sul corpo umano:
Peso
L’attività fisica dovrebbe favorire la diminuzione del peso corporeo.
Il condizionale è d’obbligo perché spesso viene impiegata come alibi per supportare un’alimentazione non ottimale.
Se il soggetto non è magro l’attività praticata non apporta nessun beneficio salutista, anzi spesso nei soggetti sovrappeso un’intensa attività sportiva può addirittura essere controproducente.
Una pratica sportiva ottimale e una sana alimentazione mantengono i livelli dei trigliceridi inferiori a 100 mg/dl.
Frequenza cardiaca a riposo
Se il volume del cuore aumenta per stimoli di potenza (aumento delle pareti cardiache) o di resistenza (aumento del volume cardiaco), a riposo il cuore farà meno fatica a supportare le esigenze del corpo e la frequenza cardiaca diminuirà.
Muscolatura
Come per il peso anche la muscolatura è un indicatore che deve modificarsi in presenza di un’attività salutista; la variazione può essere globale o parziale .

Pressione arteriosa
Un’attività troppo blanda (il soggetto resta sostanzialmente un sedentario) o, al contrario, troppo stressante (la qualità prevale nettamente sulla quantità):la pressione arteriosa può aumentare.
Colesterolo HDL
Anche se alcuni sostengono che lo sport diminuisca il colesterolo totale, in realtà aumenta il colesterolo HDL (quello buono) e quindi riduce il rischio cardiovascolare (colesterolo totale/colesterolo HDL); se il colesterolo HDL è troppo basso (inferiore a 40-50 mg/dl) l’attività sportiva non è servita allo scopo.
Glicemia
Una pratica sportiva regolare e sufficientemente intensa abbassa la glicemia sotto i 100 mg/dl, spesso sotto i 90 mg/dl.
Ovviamente la glicemia è influenzata anche dall’alimentazione e da altri fattori, ma è rarissimo trovare un vero atleta con la glicemia alta.
MCV
È il volume globulare medio dei globuli rossi: negli sport aerobici il corpo aumenta le dimensioni dei globuli rossi per trasportare meglio l’ossigeno. Valori tipici sono superiori a 90 fl.

Uno studio condotto per oltre 20 anni (è iniziato nel 1984) dalla Stanford University School of Medicine (coordinato da J. Fries e pubblicato su Archives of Internal Medicine) ha monitorato 538 runner che nel 1984 avevano almeno 50 anni, confrontandoli con uno statisticamente analogo gruppo di sedentari. Al termine della ricerca, il 34% dei sedentari era morto, contro al 15% dei runner. Inoltre, dall’esame dei questionari annualmente compilati, era risultato che i runner erano meno soggetti alle malattie legate all’età, a malattie professionali e a molte altre patologie, a riprova di un fisico più forte. La disabilità collegata all’invecchiamento insorgeva più tardi nei runner.
Un dato interessante è che a 50 anni i runner correvano in media 4 ore alla settimana, contro i 76 minuti medi di vent’anni dopo.
Avere pulsazioni alte a riposo significa che il cuore deve lavorare molto di più: il cuore di chi ha 80 pulsazioni batte 115.200 volte al giorno, mentre quello di chi a riposo ne ha 60 “solo” 86.400, un risparmio di 28.800 battiti!
Infatti supponiamo che un soggetto abbia a riposo 75 pulsazioni (quindi sia nella zona gialla di rischio). Facendo sport aerobico frequentemente (almeno 3 volte alla settimana) e a media-alta intensità arriva a portare le sue pulsazioni di base a 65. Con sole 3 ore settimanali in cui le pulsazioni sono di media a circa 150 battiti. Ecco la situazione:
prima (sedentario): 756.000 battiti alla settimana;
Dopo (sportivo): 670.500 battiti alla settimana.
Un risparmio non certo inficiato da quelle tre ore in cui il cuore sale a 150, un risparmio di oltre 100.000 battiti, l’11,3%!
Il dato 11,3% è abbastanza in linea con il guadagno di vita media (su 80 anni sono circa 9 anni) che la ricerca attribuisce alla pratica sportiva aerobica (visto che concorre ad abbassare anche altri fattori di rischio come il sovrappeso, l’ipertensione ecc.).