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TAURIANOVA (RC), MARTEDì 30 APRILE 2024

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Mose, M5S: “Pessima la figura fatta dal sindaco di Catanzaro durante l’intervista a Radio 105”

Mose, M5S: “Pessima la figura fatta dal sindaco di Catanzaro durante l’intervista a Radio 105”

“La sua frase «Le larghe intese sul Mose vanno bene», è una gaffe che costerà cara al primo cittadino catanzarese che ora viene deriso e schernito dal web”

Mose, M5S: “Pessima la figura fatta dal sindaco di Catanzaro durante l’intervista a Radio 105”

“La sua frase «Le larghe intese sul Mose vanno bene», è una gaffe che costerà cara al primo cittadino catanzarese che ora viene deriso e schernito dal web”

 

 

Riceviamo e pubblichiamo:

Il MOdulo Sperimentale Elettromeccanico probabilmente proteggerà Venezia
dall’alta marea ma non le risparmierà l’ondata di fango che politici
corrotti e uomini del malaffare stanno facendo piovere, negli ultimi
giorni, proprio sulla “Serenissima”. Fin dagli albori del progetto, gli
ambientalisti hanno contestato la realizzazione del MOSE, ritenuto una
violenza capace di minare il delicato ecosistema lagunare. Ma alla base
delle critiche c’erano anche i costi di realizzazione e gestione; costi che
col passare degli anni sono lievitati fino a toccare cifre pari a circa 5,5
miliardi di euro (soldi pubblici) per la completa realizzazione dell’opera.
I costi di gestione e manutenzione graverebbero solo per i primi tre anni
post-costruzione sulle spalle del consorzio che ha l’incarico di effettuare
i lavori (Consorzio Venezia Nuova), così che ogni spesa, ordinaria o extra,
dal quarto anno dopo la fine dei lavori, sarebbe a carico di Comune,
Provincia (se ne esisterà ancora una) e Regione. Un’altra critica mossa a
suo tempo da chi si opponeva alla realizzazione del MOSE è quella relativa
al rischio tangenti; pericolo paventato più volte da Beppe Grillo, mai
preso in considerazione. Bene (si fa per dire), quel rischio è diventato
realtà e lo confermano i 100 indagati e i 35 arresti tra politici e
funzionari pubblici, tra cui spiccano Renato Chisso, assessore regionale
alle Infrastrutture (Forza Italia) e l’ormai ex sindaco di Venezia Giorgio
Orsoni (Partito Democratico). Conoscere le vicende legate al MOSE non è
“fare pettegolezzo” e né tanto meno una “curiosità in più”, si tratta
di soldi pubblici, cioè nostri, regalati a politici corrotti e alle mafie ed è
dovere di ogni buon cittadino essere consapevole di quanto avviene in casa
propria. Per questo, è impossibile non indignarsi quando si sente il
sindaco di un capoluogo di regione glissare sull’argomento dimostrando di
non saperne granché, come fatto dal sindaco di Catanzaro, Sergio Abramo,
durante il suo intervento in un noto programma di radio 105. Il caro Sergio
ha dato ai suoi elettori un altro motivo di vanto (o di vergogna, dipende
dai punti di vista), regalando al grande pubblico una delle perle preziose
del suo repertorio di scuse puerili e argomentazioni insignificanti: «Le
larghe intese sul MOSE vanno bene». Frase detta ignorando che le larghe
intese tra PD e FI in questo caso si riferivano al fatto che esponenti
dell’uno e dell’altro partito si spartiscono la gustosa torta delle
tangenti in pieno stile “Italia grandi eventi”. Gaffe che costerà cara al
primo cittadino catanzarese che ora viene deriso e schernito dal web
(poverino), un po’ come quando, intervistato in merito ai disagi di alcune
famiglie dopo un alluvione abbattutosi su Catanzaro, rispose: «*Ma si a mia
non mi diciti nenta…*». Il caso MOSE cammina a braccetto con il caso EXPO e
con tutti gli altri grandi eventi che, nella storia italiana, sono stati
macchiati indelebilmente da scandali causati da tangenti e corruzione.
Allora, a Bruno Vespa, che durante la sua intervista a Beppe Grillo,
chiese: «Persone oneste nei posti giusti, per fare che?» rispondiamo noi:
per evitare tutto questo!