Minniti (Idv): Classe politica dell’area grecanica, se ci sei batti un colpo”
Mar 11, 2011 - redazione
Non intendo polemizzare con amministratori e politici del comprensorio, ma appare imprescindibile aprire una seria discussione sulla presenza e/o assenza di una classe politica locale che, superando i campanilismi e gli interessi puramente personali, riesca a fare massa critica in una ottica di cambiamento dellagire politico-amministrativo”
Minniti (Idv): Classe politica dell’area grecanica, se ci sei batti un colpo”
Non intendo polemizzare con amministratori e politici del comprensorio, ma appare imprescindibile aprire una seria discussione sulla presenza e/o assenza di una classe politica locale che, superando i campanilismi e gli interessi puramente personali, riesca a fare massa critica in una ottica di cambiamento dellagire politico-amministrativo”
“Quanto pesa in termini di capacità progettuale e di incisività per lo sviluppo locale la classe politica dellarea grecanica?”. Questa è la domanda che si pone Antonino Minniti, esponente dellItalia dei valori per larea grecanica. “Non intendo polemizzare con amministratori e politici del comprensorio, ma – rimarca Minniti – appare imprescindibile aprire una seria discussione sulla presenza e/o assenza di una classe politica locale che, superando i campanilismi e, in diversi casi, interessi puramente personali, riesca a fare massa critica in una ottica di cambiamento dellagire politico/amministrativo. In questo contesto, evidenzia lesponente dipietrista, vorrei segnalare due avvenimenti che danno contezza dello spessore dei nostri esponenti politici locali senza operare alcuna distinzione di appartenenza politica. Il primo avvenimento riguarda la chiusura del punto nascita del locale nosocomio. Assistiamo in questi giorni alla solita passerella di personaggi che nascondono le loro incapacità con falsi attestati di vicinanza alle gestanti che con coraggio hanno riaperto mediaticamente una questione che non trova alcuna giustificazione, politica e tecnica, nelloperato del governatore Scopelliti. Sin dallinizio come partito di Italia dei valori abbiamo rimarcato la necessità di alzare il livello dello scontro chiedendo ai rappresentanti istituzionali e politici di ogni schieramento di mettere in campo una serie di forti iniziative che potessero bloccare un iter amministrativo che colpiva le esigenze sanitarie del territorio. Nel nostro piccolo, specifica Minniti, abbiamo interessato i nostri rappresentanti in consiglio regionale, in primis lonorevole Giuseppe Giordano,abbiamo promosso un ordine del giorno in sede di commissione consiliare contrario alla chiusura del punto nascita votato allunanimità, abbiamo interessato i nostri parlamentari con una interrogazione al Ministro Fazio, siamo stati vicino al personale sanitario. Mi domando, continua Minniti, se lo stesso impegno è stato profuso dalle altre forze o,al contrario, abbiamo assistito ad una forma di sudditanza nei confronti di un potere politico per il quale sino a pochi mesi prima ci si era mossi per racimolare consenso. Ricordo – puntualizza Minniti – in occasione dellincontro tenutosi a Melito con il governatore latteggiamento della società civile presente, giustamente incazzata, e il comportamento quasi remissivo degli esponenti istituzionali e politici presenti in sala. E allora ci si chiede se i colpi di coda di questi giorni da parte delle istituzioni sia collegabile esclusivamente alla protesta disperata delle future mamme che hanno scongiurato una disattivazione definitiva e silenziosa del punto nascita. Una classe politica matura e sensibile alle esigenze del territorio, si domanda Minniti, acclarata limportanza di questa battaglia che non è settaria e campanilistica ma risponde ad esigenze di salute dellaerea, non avrebbe dovuto anticipare la società civile in una azione di lotta?..Ora invece appare quasi penoso e urtante assistere ad una processione caratterizzata da atteggiamenti ipocriti e presenze che, a tempo scaduto, sperano di recuperare consensi. Il secondo avvenimento, che è passato sotto silenzio e invece la dice lunga sulla qualità della classe politica locale, è rappresentato dalla vicenda dei piani integrati di sviluppo locale (PISL) che, nellambito della programmazione comunitaria,rappresentano una risorsa importante per i territori locali. Ebbene, puntualizza lesponente di Italia dei valori,anche in questo caso, benché il territorio esprima un vicepresidente della Giunta provinciale, due assessori e un consigliere provinciale, larea grecanica non è stata inserita nel tavolo di concertazione provinciale disposto con la deliberazione n° 55 del 4 marzo 2010, mentre, al contrario, le altre aree della provincia sono state adeguatamente rappresentate. Lassenza da questo importante tavolo purtroppo ha fatto sì che nella definizione delle priorità strategiche inserite nel rapporto conclusivo larea grecanica rivesta un ruolo marginale rispetto ad altre aree e, addirittura, nel contesto complessivo sia stato dimenticato il borgo di Pentedattilo fra i centri storici definiti rilevanti o di interesse o inseriti allinterno dei parchi antropici (ma Pentedattilo è proprio riconosciuto come parco antropico).La stessa cittadina di Melito, centro propulsivo di tutta larea, in altre linee di intervento viene messa in secondo ordine. Come sarà possibile, si domanda lesponente di Italia dei valori, ovviare a questa dimenticanza che può significare il venir meno di ingenti investimenti a favore del vecchio borgo con tutte le conseguenze in ordine allo sviluppo dellintera area. Non sarebbe il caso che lamministrazione Iaria, che pure ha investito tanto nel recupero del vecchio borgo, faccia sentire la propria voce nei confronti dellamministrazione provinciale che nella stessa analisi di contesto elaborata dallufficio del piano definisce Pentedattilo un borgo soggetto a crolli e a un doloroso degrado omettendo tutti gli interventi operati negli ultimi anni.Questo il quadro desolante che emerge da due episodi che però sono sintomatici di una classe politica che, nellavvio di una profonda autocritica, va in ogni caso riformata: e allora, conclude Minniti, mi rivolgo anche alla società civile: se ci sei batti un colpo”.
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