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TAURIANOVA (RC), VENERDì 19 APRILE 2024

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Minicuci: “Falcomatà non è più credibile. Ai dibattiti preferisco i reggini” Leggendo le cronache riguardanti l’evento organizzato dal Pd ieri in Piazza Duomo, mi è sembrato francamente si sia trattato di una messa in scena

Minicuci: “Falcomatà non è più credibile. Ai dibattiti preferisco i reggini” Leggendo le cronache riguardanti l’evento organizzato dal Pd ieri in Piazza Duomo, mi è sembrato francamente si sia trattato di una messa in scena

“Leggendo le cronache riguardanti l’evento organizzato dal Pd ieri in Piazza Duomo, mi è sembrato francamente si sia trattato di una messa in scena. Il sindaco uscente Giuseppe Falcomatà e tutto il Partito Democratico parlano di nuova fase, rinnovamento, di tante cose da fare per ricostruire Reggio Calabria. Da subito ho pensato ad un dèjà-vu: ho letto frasi, slogan e promesse che sono certo di aver già sentito e di averle sentite dalle stesse persone.
Ad una più attenta analisi, confermo che si tratta di un remake di un film andato in scena nel recente passato, precisamente nel 2014. Sei anni fa i reggini ascoltavano promesse di ‘svolte’, ‘nuove primavere’ e rivoluzioni per Reggio Calabria. I cittadini ci hanno democraticamente creduto e alle urne hanno premiato le parole di Falcomatà. Uno dei pregi della politica è esattamente questo: avere la possibilità di cambiare le cose e incidere positivamente sulla vita dei cittadini, mantenendo con i fatti quanto si era promesso in precedenza.
Appare quantomeno imbarazzante che il Partito Democratico e Falcomatà ripetano esattamente le stesse cose, sei anni più tardi, dopo un lungo percorso amministrativo che appare oggettivo se non riduttivo definire come disastroso. Mi trovo costretto a constatare che Falcomatà e l’attuale amministrazione, secondo quanto da loro affermato in questa campagna elettorale, vogliono essere alternativi a sè stessi. Vogliono essere il cambiamento, la ‘svolta’, la ‘nuova primavera’. Di nuovo. Più che una primavera però, i reggini hanno vissuto un ‘lungo inverno’ che è sembrato infinito, senza tempo.
Chiedere oggi, nel 2020, la fiducia e ribadire gli stessi concetti espressi nel 2014 credo offenda l’intelligenza di chi ascolta. Perchè si rischia di far credere che in politica è possibile dire tutto e il contrario di tutto, non mantenere alcuna promessa, ridurre in macerie una città, e ripresentarsi candidamente, come se nulla fosse, a ripetere il ritornello imparato a memoria.

Probabilmente è il mio rigido e fortunatamente felice percorso professionale a caratterizzare queste categorie mentali, ma credo che in politica valga quello che vale nel lavoro e in generale in tutti gli aspetti della vita: perso ogni granello di credibilità, rimane ben poco da sventolare in propria difesa. Di credibilità, Falcomatà e il Partito Democratico non ne dispongono più.
Chi nel 2014 affiancava l’attuale sindaco uscente di Reggio Calabria a livello nazionale nell’opera di ‘rottamazione’ e rinnovamento della scena politica, ovvero Matteo Renzi, è oggi un ‘desaparecido’ in cerca di un posto al sole dopo aver collezionato una serie di fallimenti in serie. A chi invece rappresenta oggi il Partito Democratico a livello nazionale, Nicola Zingaretti, vorrei chiedere come mai ha eluso le domande dei giornalisti in merito alla costruzione del Ponte sullo Stretto. Forse perchè preferisce spostare investimenti e risorse fondamentali per il nostro territorio altrove. Ad esempio in Sicilia e in Campania. Avrebbe potuto ammetterlo, invece che soprassedere.
Se spogliamo l’attuale campagna elettorale del centrosinistra dagli attacchi alla coalizione di centrodestra, alla visione di fantomatici ‘invasori del nord’ arrivati per colonizzare Reggio Calabria e al copia-incolla delle promesse già fatte sei anni fa, rimane il nulla. Lo stesso vuoto pneumatico che ha caratterizzato sei anni di amministrazione Falcomatà.
Io e l’intera coalizione di centrodestra stiamo lavorando con serietà e determinazione, illustrando ai reggini le nostre idee, il programma che abbiamo in mente di realizzare e le soluzioni da mettere in campo per risolvere I tanti problemi che purtroppo Reggio Calabria soffre.
E’ un lavoro che richiede impegno e tempo, che devo sottrarre a dibattiti ed eventi organizzati in presenza degli altri candidati a sindaco di Reggio Calabria. Eventi che reputo senza dubbio interessanti e necessari (e infatti presenzierò a qualche confronto pubblico con gli altri candidati) ma meno interessante dell’ascoltare le esigenze dei reggini, meno di visitare i quartieri e le periferie abbandonate di questa città. Luoghi oggi battuti dall’amministrazione Falcomatà dopo sei anni di silenzio e abbandono. Come Santa Venere, luogo scelto come simbolo sei anni fa per dare il via ad un progetto rimasto chiuso nel cassetto. Chi sa che Falcomatà e il Partito Democratico, considerata l’evidente difficoltà a ricordare, non ci tornino per illudere nuovamente i reggini, credendo si tratti della prima volta. Ma come ben affermava Nietzsche, “Bisogna avere buona memoria per poter mantenere le promesse”.