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TAURIANOVA (RC), LUNEDì 06 MAGGIO 2024

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Mimmo Talarico presenta un’interrogazione sulla situazione del liceo “Fermi” di Cosenza

Da tempo nella scuola si registra una situazione di grave contrapposizione tra una parte del corpo docenti, dei rappresentati degli studenti e dei genitori da un lato ed il dirigente scolastico dall’altro

Mimmo Talarico presenta un’interrogazione sulla situazione del liceo “Fermi” di Cosenza

Da tempo nella scuola si registra una situazione di grave contrapposizione tra una parte del corpo docenti, dei rappresentati degli studenti e dei genitori da un lato ed il dirigente scolastico dall’altro

 

 

Il Consigliere regionale Mimmo Talarico ha presentato un’interrogazione a risposta scritta all’Assessore regionale alla cultura, in ordine alla situazione venutasi a creare presso il Liceo Scientifico E. Fermi di Cosenza.

Si legge nell’interrogazione: “Premesso che da ciò che si legge sulla stampa, sarebbe riscontrabile presso il Liceo Scientifico E. Fermi di Cosenza una situazione di grave contrapposizione tra una parte del corpo docenti, dei rappresentati degli studenti e dei genitori da un lato ed il Dirigente scolastico dall’altro; che un gruppo di docenti ha recentemente scritto al Ministro dell’Istruzione lamentando una “gestione contra legem e del tutto personale” dell’Istituto da parte del Dirigente scolastico, fino a denunciare veri e propri atteggiamenti “vessatori” nei confronti dei docenti e scelte a limite della legalità; che in una recente nota, di cui c’è stato anche riscontro sulla stampa, il segretario provinciale di Cosenza della FLC-CGIL, ha parlato, tra l’atro, di “comportamenti della dirigente” che avrebbero creato “un clima irrespirabile, minando quotidianamente la coesione sociale all’interno della stessa scuola, restringendo gli spazi di agibilità democratica, negando diritti di lavoratori e studenti, producendo un attacco dissennato alla stessa idea di scuola pubblica”; che tra i motivi di contrasto tra la dirigenza ed una parte del corpo docenti, i rappresentanti degli studenti e dei genitori, c’è anche la questione dei corsi di recupero a pagamento, lezioni prestate dai docenti dell’Istituto in regime di libera professione, con onere a carico delle famiglie degli studenti; che tale decisione, deliberata dal Consiglio di Istituto il 3 ottobre scorso, aveva incontrato una dura censura da parte della CGIL: “La dirigente dovrebbe attenersi scrupolosamente alle norme che sconfessano chiaramente quanto lei sostiene: nessuna norma consente nelle scuole pubbliche italiane l’intramoenia”; che la somministrazione a pagamento di lezioni di recupero potrebbe configurare una violazione del principio di uguaglianza e di universalità del diritto all’istruzione sanciti dagli articoli 3 e 33 della Costituzione; che nei giorni scorsi 11 membri su 19 del Consiglio di Istituto, compreso il Presidente del Consiglio, hanno rassegnato le dimissioni, denunciando che l’organismo sarebbe stato “privato della sua precipua funzione di azione partecipata, democratica e collegiale”; Per sapere: se non sia il caso di intervenire presso l’Ufficio scolastico regionale ed il Ministero dell’Istruzione per una verifica puntuale ed urgente di quanto richiamato in premessa, anche ai fini dell’accertamento di eventuali responsabilità da parte del Dirigente scolastico”.

IL TESTO DELL’INTERROGAZIONE

Al Presidente del Consiglio Regionale Della Calabria
SEDE

OGGETTO: Interrogazione a risposta scritta (art.121/Regolamento del Consiglio) all’Assessore regionale alla cultura, in ordine alla situazione venutasi a creare presso il Liceo Scientifico E. Fermi di Cosenza.

Premesso:

che da ciò che si legge sulla stampa, sarebbe riscontrabile presso il Liceo Scientifico E. Fermi di Cosenza una situazione di grave contrapposizione tra una parte del corpo docenti, dei rappresentati degli studenti e dei genitori da un lato ed il Dirigente scolastico dall’altro;

che un gruppo di docenti ha recentemente scritto al Ministro dell’Istruzione lamentando una “gestione contra legem e del tutto personale” dell’Istituto da parte del Dirigente scolastico, fino a denunciare veri e propri atteggiamenti “vessatori” nei confronti dei docenti e scelte a limite della legalità;

che nel documento, in particolare, si segnala quanto segue:

a) Violazione dei diritti dei lavoratori sanciti dal CCNL;
b) Atteggiamenti antisindacali;
c) Abuso di provvedimenti disciplinari;
d) Minacce agli alunni;
e) Condizionamenti sull’attività del Consiglio d’istituto;
f) Limitazioni alla libertà didattica degli insegnati;
g) Scelte in spregio delle leggi vigenti.

che in una recente nota, di cui c’è stato anche riscontro sulla stampa, il segretario provinciale di Cosenza della FLC-CGIL, ha parlato, tra l’atro, di “comportamenti della dirigente” che avrebbero creato “un clima irrespirabile, minando quotidianamente la coesione sociale all’interno della stessa scuola, restringendo gli spazi di agibilità democratica, negando diritti di lavoratori e studenti, producendo un attacco dissennato alla stessa idea di scuola pubblica”;

che tra i motivi di contrasto tra la dirigenza ed una parte del corpo docenti, i rappresentanti degli studenti e dei genitori, c’è anche la questione dei corsi di recupero a pagamento, lezioni prestate dai docenti dell’Istituto in regime di libera professione, con onere a carico delle famiglie degli studenti;

che tale decisione, deliberata dal Consiglio di Istituto il 3 ottobre scorso, aveva incontrato una dura censura da parte della CGIL: “La dirigente dovrebbe attenersi scrupolosamente alle norme che sconfessano chiaramente quanto lei sostiene: nessuna norma consente nelle scuole pubbliche italiane l’intramoenia”;

che la somministrazione a pagamento di lezioni di recupero potrebbe configurare una violazione del principio di uguaglianza e di universalità del diritto all’istruzione sanciti dagli articoli 3 e 33 della Costituzione;

che nei giorni scorsi 11 membri su 19 del Consiglio di Istituto, compreso il Presidente del Consiglio, hanno rassegnato le dimissioni, denunciando che l’organismo sarebbe stato “privato della sua precipua funzione di azione partecipata, democratica e collegiale”;

Per sapere:

1. se non sia il caso di intervenire presso l’Ufficio scolastico regionale ed il Ministero dell’Istruzione per una verifica puntuale ed urgente di quanto richiamato in premessa, anche ai fini dell’accertamento di eventuali responsabilità da parte del Dirigente scolastico.

Il Consigliere regionale Domenico Talarico