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TAURIANOVA (RC), MARTEDì 30 APRILE 2024

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Milano e la banda delle ladre di cani

Milano e la banda delle ladre di cani

Sono tre, tra i 30 e i 50 anni, le donne che rubano i cani per trarne profitto. Individuate dai volontari dell’Aidaa

Milano e la banda delle ladre di cani

Sono tre, tra i 30 e i 50 anni, le donne che rubano i cani per trarne profitto. Individuate dai volontari dell’Aidaa

 

 

Milano – Sono tre donne tra i trenta e i cinquantanni i vertici della
banda delle ladri di cani che opera da diverso tempo a Milano e che ora è stata
individuata dopo una serie di controlli serrati da parte dei volontari AIDAA del
capoluogo lombardo. Le tre sono state segnalate alle forze dell’ordine, mentre lunedi
scatteranno le denunce alla procura ma anche ai vigili urbani visto che a quanto
pare una di queste si spaccia proprio per un “vigile ausiliario dell’ambiente” quanto
effettua i finti sequestri di cani in prevalenza cuccioli che vengono dopo alcuni
giorni affidati a famiglie ignare alle quale le tre spillano quattrini per inesistenti
vaccinazioni e cure veterinarie. Il sistema che funziona da diversi mesi e che ha
la copertura (speriamo involontaria) di un “associazione animalista” o presunta tale
di cui le tre si dichiarano referenti milanesi e che è stata informata in via ufficiale
dell’uso del suo nome da parte di queste ladre di cani. Il sistema è molto semplice,
le tre da sole o in associazione girano settimanalmente i mercati rionali e le zone
dove sanno essere presenti dei clochard o dei mendicanti con piccoli cani al seguito,
spacciandosi per vigili in borghese si fanno consegnare il cucciolo o in cane minacciando
spesso altrimenti di denunciare l’accattone di turno che spesso cede. Inoltre le
stesse hanno messo su un gruppo di “ignari” complici i quali segnalano e portano
alle tre donne i cani rinvenuti per strada che anzichè finire nel canile sanitario
dove per legge dovrebbero andare finiscono in qualche “stallo provvisorio” spesso
presso famiglie amanti di animali ignare del giro che le tre hanno messo in piedi.
Una volta verificato con l’ausilio (speriamo inconsapevole) di veterinari compiacenti
che il cane è senza microchip oppure intestato a persone che non andranno mai a
reclamarlo si procede alla nuova intestazione (nel secondo caso attraverso la sostituzione
del microchip) e il cane viene fotografato e poi messo sui socialnetwork e anche
sui siti di annunci gratuiti. La famiglia che lo riceve in affidamento ignara di
quanto sta dietro si ritrova padrona di un cane chippato spesso ex-novo senza sapere
che lo stesso cucciolo spesso è frutto di un furto consapevole. Le tre in proprio
o in concorso tra loro chiedono alla famiglia affidataria il versamento di una quota
che va dai 50 ai 200 euro adducendo spese di mantenimento e di visite veterinarie
effimere o del tutto inesistenti. “Solo nelle ultime tre settimane sono stati una
quindicina i cani che nella città di Milano hanno trovato casa in questo modo- ci
dice Lorenzo Croce presidente di AIDAA- e questo ha permesso alle tre di incassare
fino a 3000 euro che nel corso di un mese possono raddoppiare o triplicare. Ora le
denunceremo per fermare questo immondo mercimionio di animali che avviene sotto gli
occhi di tutti a Milano e di cui molti volontari onesti sono a conoscenza e non hanno
mai avuto il coraggio di denunciare fino ad oggi. A tutti diciamo se volete un cane
andate a prenderlo in un canile comunale o in un associazione- conclude il presidente
di AIDAA- diffidate da chi a titolo personale vi offre cani raccolti per strada
senza che gli stessi siano prima passati dal canile sanitario, non sempre, ma molto
spesso il rischio che si tratta di animali di provenienza furtiva è dietro l’angolo”.