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TAURIANOVA (RC), MARTEDì 23 APRILE 2024

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Mercato valutario: ecco le strategie più gettonate per iniziare a fare forex trading oggi Strategie per investire nel forex

Mercato valutario: ecco le strategie più gettonate per iniziare a fare forex trading oggi Strategie per investire nel forex

In finanza esistono asset capaci di catturare l’attenzione di migliaia, se non addirittura milioni di investitori. A volte si tratta di strumenti specifici, altre invece di categorie più vaste, che vivono momenti di vero e proprio boom. Si pensi in tal senso alle materie prime qualche anno fa e alle criptovalute in tempi più recenti. Ebbene, lo stesso discorso in determinate circostanze vale anche per i mercati: specie per quelli con caratteristiche uniche nel loro genere. Da questo punto di vista i mercati valutari rappresentano un esempio più che valido. I mercati valutari, ovvero il forex, sono quei mercati in cui le monete virtuali vengono considerate degli asset a se stanti. Questo vuol dire che un trader può acquistare una valuta come euro o dollaro e scambiarla con un’altra valuta (yen, sterlina ecc.); ma anche scambiarla con un asset di altra natura.

In ogni caso, prima di iniziare ad operare con le valute digitali è bene dedicare del tempo alla formazione. A questo proposito è possibile leggere la guida che spiega il trading sul forex per principianti disponibile su Giocareinborsa.com, portale specializzato nel mondo delle negoziazioni digitali dove trovare tutte le informazioni necessarie per capire come investire sulle diverse tipologie di asset.

Cos’è il forex

 

L’acronimo Forex sta per Foreign Exchange Market e, come anticipato nei capoversi precedenti, rappresenta uno dei mercati valutari più apprezzati a livello internazionale. La Storia del Forex ha da poco superato i 50 anni: il mercato infatti venne fondato negli Stati Uniti nel 1971. All’epoca il presidente era Richard Nixon e la nascita del mercato si lega alla stipula degli accordi di Bretton Woods. Alle sue origini, il Forex si fondava sul tasso di cambio fisso tra il dollaro americano e l’oro. In quel periodo storico un’oncia d’oro valeva poco più di 30 dollari, ma lo scenario sarebbe cambiato drasticamente di lì a poco per via dell’esaurimento delle riserve auree statunitensi.

Detto questo il funzionamento del Forex è rimasto grosso modo lo stesso: sia per la possibilità di trattare le valute come asset, sia per quella di operare con le cosiddette coppie di valute. Gli investimenti con coppie di valute prevedono una specie di operazione doppia: da una parte l’utente acquista una valuta X, dall’altra vende una valuta Y. La coppia EUR/USD (euro/dollaro) è una delle più celebri del Forex: acquistarla significa comprare in euro e vendere in dollari; al tempo stesso venderla significa vendere in euro e comprare in dollari.

Strategie per investire nel forex

 

Una volta compreso il funzionamento base del Forex è possibile iniziare a dedicarsi alle operazioni. Per farlo è sufficiente iscriversi a un broker che garantisca l’accesso ai mercati di valute e lasciare il deposito minimo previsto. Per professionalizzarsi e diventare via via più performanti bisogna accumulare esperienza sul campo, ma soprattutto imparare a seguire una strategia finanziaria in linea con le esigenze del mercato e quelle del singolo trader. Non a caso le strategie finanziarie vengono elaborate proprio a partire dalle caratteristiche personali degli investitori: il loro livello di preparazione, il budget di cui dispongono, il tempo che possono dedicare alle negoziazioni e così via.

Al tempo stesso bisogna tenere conto delle problematiche tipiche dell’asset o del mercato di riferimento. Da questo punto di vista il Forex trading dovrebbe tenere conto quanto meno dell’inflazione: il valore che aiuta a comprendere l’aumento (ma anche la diminuzione) del livello medio dei prezzi. Una buona strategia anti-inflazione sul Forex deve innanzitutto essere sviluppata all’insegna della diversificazione. Dopodiché è sicuramente utile imparare a distinguere tra asset che tendono a sovraperformare e asset che invece tendono a sottoperformare in condizioni inflative.