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TAURIANOVA (RC), SABATO 27 APRILE 2024

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Maxi sbarco a Lampedusa, approdati in 347

Maxi sbarco a Lampedusa, approdati in 347

L’imbarcazione, lunga una quindicina di metri, era stata avvistata ieri sera mentre era ancora in acque territoriali tunisine

Maxi sbarco a Lampedusa, approdati in 347

L’imbarcazione, lunga una quindicina di metri, era stata avvistata ieri sera mentre era ancora in acque territoriali tunisine

 

(ANSA) LAMPEDUSA (AGRIGENTO) – Maxi sbarco in nottata a Lampedusa. Dopo una pausa durata una settimana, un barcone con 347 migranti, tra cui quattro donne, è approdato intorno alle 2.30 nel porto dell’isola scortato dalle motovedette della Guardia Costiera. L’imbarcazione, lunga una quindicina di metri, era stata avvistata ieri sera mentre era ancora in acque territoriali tunisine. Un altro sbarco si è registrato invece direttamente terra a Linosa, la più piccola delle isole Pelagie, dove i carabinieri hanno bloccato 22 extracomunitari. Era dal 23 febbraio scorso che non si registravano nuovi arrivi di immigrati, anche a causa delle cattive condizioni del mare che avevano scoraggiato la partenza di barconi dalle coste nordafricane. C’erano anche due giornalisti di una televisione tedesca sul barcone a. La troupe ha documentato, con una telecamera digitale, la traversata dalle coste tunisine. I due reporter sono stati fermati dalle forze dell’ordine e, dopo un controllo dei documenti, sono stati rilasciati. Con l’arrivo dei 347 migranti torna a riempirsi il Centro di accoglienza di Lampedusa che in realtà è un Cie (Centro di identificazione ed espulsione). Nella struttura, che ha una capienza di 850 posti letto, erano rimasti solo 218 extracomunitari dopo gli ultimi trasferimentI di ieri con due voli verso i Cpt di Bari e Brindisi. Proprio ieri la Procura di Agrigento ha confermato l’iscrizione nel registro degli indagati dei circa 6 mila migranti sbarcati nelle ultime settimane sull’isola. Gli extracomunitari, in gran parte tunisini, devono rispondere del reato di immigrazione clandestina. Anche il sindaco di Lamepdusa é stato iscritto ieri nel registro degli indagati per istigazione all’odio razziale, dopo l’ordinanza con la quale vietava l’accattonaggio e la circolazione degli immigrati per le strade dell’isola.

MARONI, 2.000 HANNO CHIESTO PROTEZIONE, 400 ASILO – “Dei giovani tunisini arrivati in questi settimane, 2.000 circa hanno fatto domanda di protezione e meno di 400 di questi hanno chiesto asilo politico”. Lo ha detto il ministro dell’Interno, Roberto Maroni, nel corso di un’audizione alle Commissioni congiunti Affari Costituzionali ed Esteri di Camera e Senato. Dalle interviste fatte, ha sottolineato il ministro, “risulta che quasi tutti hanno dichiarato di voler andare in altri Paesi europei, specie in Francia e Germania”. “Non sono contrario al trasferimento in Italia di profughi eritrei presenti in Libia chiesto dal Cir”, ha detto il ministro. “Stiamo valutando – ha spiegato il ministro – le condizioni di sicurezza degli eritrei: se non dovessero essere garantite io non ho obiezioni a farli venire in Italia”. “L’accordo con la Tunisia prevede il rimpatrio, ma le autorità di Tunisi accettano di accogliere solo quattro connazionali al giorno”, ha aggiunto. “Se si considera che in queste settimane sono arrivati circa 6 mila tunisini – ha sottolineato Maroni – con questo ritmo ci vorrebbero tre anni per rimpatriarli tutti. Noi stiamo quindi – ha aggiunto – negoziando per avere la possibilità di rimpatri più numerosi, che sarebbero un segnale importante anche verso i tunisini che hanno intenzione di partire”.

redazione@approdonews.it