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Satellite Goce, nessun pericolo per il nostro Paese

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I frammenti, secondo gli esperti, si sono probabilmente disintegrati nell’atmosfera senza fare danni

Satellite Goce, nessun pericolo per il nostro Paese

I frammenti, secondo gli esperti, si sono probabilmente disintegrati nell’atmosfera senza fare danni

 

 

Il satellite europeo Goce (Gravity Field and Steady State Ocean Circulation Explorer) è rientrato nell’atmosfera intorno all’1 di lunedì e si è probabilmente disintegrato senza danni. Lo ha dichiarato l’Agenzia Spaziale Europea (Esa). Dunque nessun impatto in Italia di frammenti del satellite e pericolo scongiurato. Pericolo del resto già escluso dall’Agenzia Spaziale Italiana. Secondo gli ultimi aggiornamenti dell’Esa, le più probabili zone in cui potrebbero cadere i frammenti sono l’oceano Pacifico, l’oceano Indiano e parte dell’Asia.

Era stata la protezione civile a girare la comunicazione dell’Agenzia Spaziale. Domenica mattina aveva già parlato di «remota possibilità» di un impatto nel nostro Paese. Ancora prima si era parlato di «finestre di rischio» fino a lunedì mattina in varie zone d’Italia. Allarme che a questo punto rientra su tutto il territorio nazionale.

 

 

Dalle ore 18.55 alle ore alle 19.35 frammenti del satellite Goce potrebbero cadere nell’area compresa tra le regioni Puglia, Basilicata e Calabria. Pertanto, si invitano tutti i cittadini a non uscire dalle proprie abitazioni nell’arco temporale suddetto. E’ questo quanto scritto nel telex urgente inviato dal Ministero dell’Interno a tutte le Prefetture. Secondo l’ultimo aggiornamento fornito dall’Asi, proprio in questo arco temporale poterbbe verificarsi la caduta di frammenti del satellite. 

Il satellite Goce, lanciato nello spazio nel marzo del 2009 dall’Agenzia spaziale europea (Esa), sta viaggiando verso la Terra e si disintegrerà a contatto con l’atmosfera. 

La Protezione civile dal canto suo ritiene “possibile fornire, pur nell’incertezza connessa alla molteplicità delle variabili, alcune indicazioni utili alla popolazione affinché adotti responsabilmente comportamenti di auto protezione qualora si trovi, nel corso degli intervalli temporali di interesse per l’Italia, nei territori potenzialmente esposti all’impatto: è poco probabile che i frammenti causino il crollo di strutture. Per questo sono da scegliere luoghi chiusi; i frammenti impattando sui tetti degli edifici potrebbero causare danni, perforando i tetti stessi e i solai sottostanti: pertanto, non disponendo di informazioni precise sulla vulnerabilità delle strutture, si può affermare che sono più sicuri i piani più bassi degli edifici; all’interno degli edifici i posti strutturalmente più sicuri dove posizionarsi nel corso dell’eventuale impatto sono i vani delle porte inserite nei muri portanti (quelli più spessi)”. Secondo la Protezione civile, in ogni caso, “non esistono comportamenti di autotutela codificati in ambito internazionale da adottare a fronte di questa tipologia di eventi”.