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TAURIANOVA (RC), LUNEDì 17 GIUGNO 2024

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Massacrano di botte un senzatetto straniero, 6 minorenni denunciati nel Vibonese La scena ripresa con un telefonino. Il garante Marziale, "severità e controllo in famiglia per fermare questa deriva pericolosa"

Massacrano di botte un senzatetto straniero, 6 minorenni denunciati nel Vibonese La scena ripresa con un telefonino. Il garante Marziale, "severità e controllo in famiglia per fermare questa deriva pericolosa"

L’hanno legato, immobilizzato, umiliato e infine pestato di botte. I carabinieri della Stazione di San Costantino Calabro sono impegnati a fare piena luce su un episodio di inaudita violenza avvenuto in paese sabato notte all’interno dei locali del Centro di formazione professionale Oiermo ormai in disuso. Sei ragazzi minorenni sono stati infatti denunciati alla Procura dei minori per maltrattamenti, percosse, lesioni e altri reati dopo essersi accaniti contro un cittadino di nazionalità rumena senza fissa dimora e che stazionava nei locali dell’istituto professionale. I sei hanno prima legato e immobilizzato il rumeno, quindi l’hanno aggredito con calci, pugni e schiaffi e non contenti avrebbero anche urinato addosso alla vittima. La scena sarebbe stata ripresa dagli stessi minori con un telefonino le cui immagini video sono al vaglio dei militari dell’Arma. Infine i sei minorenni avrebbero dato fuoco a tutti gli oggetti che il rumeno aveva con sé, compresi gli effetti personali e i vestiti.

SAN COSTANTINO CALABRO, SEI MINORENNI MASSACRANO DI BOTTE UN SENZATETTO
MARZIALE: “SEVERITÀ E CONTROLLO IN FAMIGLIA PER FERMARE QUESTA PERICOLOSA DERIVA”

“Apprendere che sei minorenni avrebbero pestato di botte, umiliato, legato ed immobilizzato un senzatetto, per poi dare fuoco agli oggetti che aveva con sé, compresi effetti personali e indumenti, suscita un moto di indignazione irrefrenabile, ma soprattutto denuncia il fallimento totale delle agenzie educative”: è la reazione del Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza della Regione Calabria, Antonio Marziale, rispetto agli accadimenti di San Costantino Calabro, nel vibonese.
“Ci troviamo al cospetto di un episodio da ascriversi alla voce criminalità e non già devianza – spiega il sociologo – che rientra tra le problematiche che destano maggiore preoccupazione ed allarme a livello sociale. I dati nazionali, estrapolati dalle dichiarazioni dei presidenti delle Corti d’Appello ad apertura di anno giudiziario, confermano una situazione pericolosamente emergenziale, che a furia di essere doverosamente riportati dalla cronaca finiscono per generare una sorta di assuefazione, mentre quanto sta accadendo non è normale, tantomeno accettabile”.
“In linea generale è la famiglia a rappresentare la principale incubatrice di baby criminali, perché – spiega Marziale – la disattenzione di troppi genitori ed un permissivismo eccessivo provocano un eccesso di libertà che agli adolescenti arriva come autorizzazione a fare quale che vogliono, in un mondo che premia a suon di like sui social le peggiori scempiaggini. E, su questo punto c’è da spingere il legislatore a muoversi celermente per regolamentare i flussi, perché il mancato esercizio dell’autorevolezza propria della genitorialità delega proprio ai modelli mediali la funzione educatrice, con risultati che sono sotto gli occhi di tutti. L’emulazione digitale deviante e criminale è, allo stato, il pericolo maggiore con il quale fare i conti”.
“L’adolescenza è un momento particolarmente delicato nella vita di un individuo – dice ancora il Garante – e laddove la famiglia non riesce a porre freni ecco annidarsi la necessità di aggregarsi, di fare “baby gang”, i cui componenti sono accomunati dal desiderio di essere rispettati dalla società, di trasgredire, sentirsi invincibili, seminando violenza e terrore tra i propri coetanei e gli adulti”.
“Non c’è altra soluzione – per il sociologo – che ricentrare prima che sia troppo tardi il ruolo fondamentale della famiglia, cui spetta il compito di educare. Il ruolo genitoriale, per quanto possa risultare difficile, deve includere elementi di comprensione, ma soprattutto di severità e controllo nella giusta misura. Ed un altro tassello, nell’ottica di una prevenzione efficace, è rappresentato dalla scuola, ma in tal senso bisogna purtroppo rilevare che nel sistema italiano contemporaneo esistono falle che dovrebbero essere chiuse in fretta”.