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TAURIANOVA (RC), SABATO 04 MAGGIO 2024

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Marziale: il valore aggiunto di una candidatura a furor di popolo

Marziale: il valore aggiunto di una candidatura a furor di popolo

Intervista al sociologo calabrese “senza partito”

di LL

Marziale: il valore aggiunto di una candidatura a furor di popolo

Intervista al sociologo calabrese “senza partito”

 

di LL

 

 

Siamo stati i primi a pubblicare le indiscrezioni sulla candidatura di Antonio Marziale al Parlamento. Il sociologo calabrese di fama internazionale che ha fondato e presiede l’Osservatorio sui Diritti dei Minori, consulente della Commissione parlamentare per l’Infanzia, volto notissimo al pubblico televisivo italiano, con trascorsi politico-amministrativi nella Democrazia Cristiana. Tentiamo di forzare il suo ermetismo chiedendogli se stavolta, a differenza del 2008, cederà alla tentazione di “salire” o “scendere” in politica.

Allora, che fa?

Intanto trovo più corretta la definizione di Monti: in politica si sale, perché al di là delle brutte pagine che la politica contemporanea offre, si tratta della nobile arte del governare. Dunque, se proprio ci si impegna bisogna guardare in alto. Berlusconi ha preferito pensare ad una discesa e i fatti non lo hanno smentito. Più in fondo di così non credo si potesse andare.

Se non altro ci ha detto da che parte guarda.

Io guardo all’uomo e ai suoi bisogni.

Fu il partito di Berlusconi, nel 2008, ad offrirle uno spazio.

E’ cronaca riportata dagli organi di stampa nazionale. Due le possibilità offertemi: una in Calabria tramite Luigi Fedele e una in un’altra area del Paese, in posizione rivelatasi poi vincente, ma al fianco di nomi inaccostabili al mio. Preferii rimanere al mio posto.

Andiamo al sodo, Marziale. Si candida?

L’attuale legge elettorale non è affatto democratica. Lo ha detto chiaramente anche il Capo dello Stato nel messaggio di fine anno. Poche persone decidono chi deve occupare gli scranni e il popolo non decide nulla. Chi occuperà i seggi sarà un cooptato, non un eletto. E’ uno schifo inaccettabile. Rispondo alla sua domanda dicendole che mi candido solo se mi viene garantito un posto di lista vincente. Il portatore d’acqua non l’ho fatto mai a nessuno!

I sondaggi e le manifestazioni di adesione alla sua persona, in Calabria, la rendono come il personaggio più gradito in assoluto dall’opinione pubblica.

Ne prendo atto e ne sono orgoglioso, perché ciò vuol dire che il mio lavoro è riuscito a sensibilizzare le masse. Proprio per questo dico che il “porcellum” è una vergogna. Ci fossero state le preferenze non avrei avuto alcuna remora, avrei accettato il confronto con chiunque, certo della forza di rappresentatività che in questo momento incarno.

Stante il quadro che lei delinea e che, obiettivamente, corrisponde alle nostre informazioni, rinunciare a lei significa perdere consensi determinanti.

Cosa vuole che le dica? Questa è la realtà di un sistema oligarchico che nulla ha a che vedere con la democrazia, che per quanto mi riguarda si compì con la mia elezione al Civico Consesso di Taurianova, uno fra i più popolosi comuni della provincia reggina, con una messe di voti. Quella fu elezione democratica. Oggi è come giocare al Grande Fratello.

Cosa farebbe Marziale in Parlamento?

Quello che sempre ha fatto nel corso della propria esistenza. Mi occuperei di bambini e dei loro bisogni. Di famiglia, che è la cellula primaria della società preposta all’educazione dei bambini. Mi occuperei di scuola, sulla scia di Giovanni Falcone, che intravide in essa la possibilità per il territorio di affrancarsi dalla criminalità organizzata. Stanzierei molto sul territorio per occuparmi dei problemi della mia gente.

In redazione giungono messaggi di sostegno alla sua eventuale candidatura. Anche sui social network nazionali si auspica un suo impegno. Non le sembra di tradire la fiducia di tantissima gente rifiutando?

Non dipende da me, ma dai programmi che i partiti propongono e dalla volontà di portarmi in Parlamento senza sfruttare impropriamente il mio consenso. Io mi candido se ho la possibilità di lavorare, non per fare il gioco delle parti. Restando in tema di programmi, per esempio, dei bisogni dell’infanzia non v’è traccia in alcuno schieramento. E’ come se i bimbi non esistessero.

Noi, conoscendola, auspichiamo che stavolta sia la volta buona.

Voi continuate a sostenere il mio impegno per l’infanzia, del quale vi ringrazio dal profondo del cuore. E’ questo che più di ogni altra cosa conta per me.

redazione@approdonews.it