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TAURIANOVA (RC), DOMENICA 05 MAGGIO 2024

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Manovra, Calderoli: ‘Nessuna apertura su pensioni’

‘Stanno bene come stanno’

Manovra, Calderoli: ‘Nessuna apertura su pensioni’

‘Stanno bene come stanno’

 

(ANSA) CALALZO (BELLUNO) – Non c’e’ ”alcuna apertura, le pensioni stanno bene come stanno”. Il ministro Roberto Calderoli ha replicato cosi’ ai giornalisti che gli chiedevano se da parte della Lega Nord ci sia stata un’apertura al ritocco delle pensioni all’interno della Manovra. Lasciando Calalzo, dopo le vacanze trascorse con Umberto Bossi e Giulio Tremonti, Calderoli ha sostenuto di aver letto dell’ipotesi solo sui giornali. Secondo Calderoli, sul tema delle pensioni l’apertura della Lega è un’altra realtà virtuale scritta di giornali. “Il giorno prima, ieri – ha risposto il ministro ai giornalisti – nei titoli dei giornali c’era lo scudo bis ed era falso. Le aperture sulle pensioni, che leggo oggi, non so dove qualcuno le possa aver viste”. Calderoli ha dunque concluso che, per quanto riguarda la Lega, “le pensioni stanno bene come stanno”.

SU ENTI LOCALI C’E’ UN INTERESSE COMUNE – Per andare incontro alle esigenze degli enti locali, nella discussione sulla manovra anticrisi, “qualunque proposta migliorativa sarà portata avanti”. Lo ha assicurato il ministro della Semplificazione, Roberto Calderoli, rispondendo a chi gli chiedeva se sul tema ci possano essere convergenze anche con le opposizioni. “Richiede attenzione sia dalla maggioranza che dall’opposizione l’andare nell’interesse del territorio e degli enti locali, che erogano i servizi essenziali ai cittadini”, ha spiegato Calderoli prima di lasciare il Cadore. Si tratta, dunque, ha concluso “un interesse comune”.

CONTESTAZIONI MONTATE DAI GIORNALI – I malumori che hanno accompagnato le vacanze in Cadore dei ministri Umberto Bossi, Roberto Calderoli e Giulio Tremonti probabilmente sono state “montate” dalla stampa. Ne è convinto lo stesso Calderoli, che prima di lasciare l’hotel Ferrovia di Calalzo, questa mattina si è intrattenuto brevemente coi giornalisti. “Se dodici persone sono una contestazione, francamente dodici contestatori non fanno primavera”, ha dapprima ironizzato riferendosi indirettamente a quanti nelle giornate di ieri e l’altro ieri (alcuni amministratori leghisti e poi anche militanti del Pd) hanno manifestato il loro dissenso nei confronti del taglio agli enti locali, proprio davanti all’albergo in cui ha pernottato anche Bossi. “Tutto il resto del Cadore – è stata infine la considerazione di Calderoli – era tranquillo a fare le vacanze: quindi può darsi che voi abbiate l’interesse a montare queste contestazioni, ma da parte nostra non c’é il minimo problema”. Anche perché “abbiamo continuato ad andare in giro per il territorio parlando con la gente per comprendere come le difficoltà si possano superare” nell’ambito della manovra.

PARLATO CON TREMONTI, LUNEDI’ PROPOSTE LEGA – “Ieri è stata una giornata dedicata al compleanno di Tremonti, ma abbiamo parlato di possibili soluzioni per la manovra: lunedì in via Bellerio ci riuniamo nella segreteria politica della Lega per individuare, formalizzare le risposte e le proposte che faremo in Parlamento”. Così il ministro Roberto Calderoli, prima di lasciare il Cadore, ha risposto ai giornalisti che gli hanno chiesto di che cosa si sia parlato ieri sera a Lorenzago durante la cena di compleanno del ministro dell’Economia, cui era presente anche Umberto Bossi. Calderoli non ha voluto parlare nel dettaglio di queste proposte assicurando che “su certi argomenti abbiamo le idee chiarissime”. A chi gli chiedeva se in materia di anticipo del Tfr, secondo un’idea già illustrata da Bossi, ci sia stato un confronto approfondito, Calderoli ha replicato che se ne parlerà a settembre. “Prima le cose si preparano e si scrivono – ha detto – poi le si mette sul piatto. Non è una cosa di agosto ma che probabilmente emergerà a settembre, perché c’é la necessità di garantire un potere di acquisto ai cittadini e dare un’iniezione per una ripresa più sostanziale della crisi”.

BAGNASCO, IMPRESSIONANTI LE CIFRE DELL’EVASIONE – Le cifre dell’evasione fiscale in Italia “sono impressionanti”. La manovra deve tener conto della famiglia, “ganglio vitale della società”, le missioni all’estero non possono essere valutate soltanto per i costi, pur importanti. Lo ha detto il presidente della Cei, Angelo Bagnasco, intervistato a Madrid dalla trasmissione Radio Anch’io. Interpellato sulla manovra, il porporato ha premesso che la crisi coinvolge tutto il mondo e “anche paesi che sono stati i primi della classe si trovano in seria difficoltà”. Un “punto centrale” nella manovra, ha detto, deve essere la famiglia: “se non è al centro della politica generale, la persona e la famiglia grembo naturale della vita, la società non avanza, in Italia – ha precisato Bagnasco – lo abbiamo visto in modo particolare perché anche dentro la grande crisi la famiglia si rivela ganglio vitale, cellula fondamentale, ripeto che in Italia questo è sempre stato, grazie e a Dio e grazie alla notra storia, non perdiamo – ha chiesto Bagnasco – questo punto fermo”. “Sono impressionanti le cifre sulla evasione”, ha poi osservato il presidente dei vescovi, richiamando il dovere di tutti di contribuire attraverso le tasse alla vita pubblica e sociale. “La chiesa e i pastori, – ha aggiunto – non devono porsi dentro le questioni tecniche, ma rimanere a quel livello di richiamo spirituale ed etico che fa parte della nostra missione, e far appello alla coscienza di ciascuno perché anche questo dovere possa essere assolto da tutti, non senza però rivedere gli stili di vita”. Circa infine le missioni italiane all’estero, il card. Bagnasco ha osservato che il problema dei “costi”, pur importante, non può essere l’unica prospettiva, quando i diritti umani sono violati: “prima di fare i conti dobbiamo chiederci – ha ammonito – quale approccio utilizzare rispetto alle situazioni drammatiche di altre parti del mondo”.

BAGNASCO, POLITICA TORNI AD ASCOLTARE LA GENTE – “La politica in generale deve ritrovare e coltivare il rapporto con la gente”. E’ il monito del cardinale Angelo Bagnasco, arcivescovo di Genova e presidente della Cei, lanciato dalla Gmg di Madrid partecipando in diretta alla trasmissione “Radio anch’io” di Radio 1 Rai. “Nel momento in cui la politica si distacca e si rinchiude dentro le proprie dinamiche e le proprie logiche – ha avvertito Bagnasco – la gente sente di essere abbandonata dal mondo politico”. E quindi “questo rapporto di ascolto e di dialogo, e anche di proposizione da parte della gente e innanzi tutto da parte del mondo giovanile, dev’essere ripreso in mano”. Secondo il presidente della Cei, “bisogna che la gente torni ad avere la sensazione, la percezione che il mondo della politica, e la Chiesa ha sempre considerato la politica come forma alta di carità, che i politici coltivino sempre di più il senso del bene comune, che è il bene generale, non è il bene particolare, è il bene di tutto il Paese, soprattutto a partire da chi è più debole, da chi è più giovane perché ha la vita davanti, quindi ha piu insicurezze, deve costruire il futuro”. “Se la gente non recepisce che il mondo della politica pensa alla gente e non pensa a degli interessi particolari o personali – ha concluso Bagnasco – sarà difficile ritrovare quell’armonia sociale e politica che tutti auspichiamo”.

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