Malasanità
Mirella Maria Michienzi | Il 02, Apr 2011
La nostra scrittrice analizza un fatto di cronaca accaduto qualche giorno fa all’ospedale “Misericordia” di Grosseto
di MIRELLA MARIA MICHIENZI
Malasanità
La nostra scrittrice analizza un fatto di cronaca accaduto qualche giorno fa all’ospedale “Misericordia” di Grosseto
Gentile Direttore,
oggi, 2 aprile, sono, per ragioni mie personali, più che mai vicina col pensiero a tutte le persone che soffrono e lottano negli ospedali. Purtroppo la lotta dell’uomo per sopravvivere diviene spesso una doppia lotta, perché si aggiunge quella contro l’ignoranza umana che deride gli altrui mali, quasi che star male sia una colpa e non una disgrazia!
Proprio perché è 2 aprile… voglio rendere nota ai miei conterranei calabri una raccapricciante notizia di cronaca toscana, che si riferisce a comportamenti inaccettabili in qualunque luogo ma, soprattutto, in un ospedale e per di più in una sala di rianimazione. Questo è soltanto un esempio per far capire che le etichettature e i marchi verso la moralità del nostro sud sono solo preconcetti di parte in quanto disconoscono le proprie magagne che spesso vengono “infognate”.
Arrivo al fatto: nei giorni scorsi sono stati pubblicati alcuni filmati (su Facebook e firmati “quelli della rianimazione”) girati nella sala di rianimazione dell’ospedale civile “Misericordia” di Grosseto. Si vedevano infermieri e medici che fumavano, si bendavano, beffeggiavano, sghignazzavano…(e qui mi fermo e non voglio procedere con l’elenco), mentre accanto c’erano pazienti in coma o, comunque, con tutte le difficoltà che può avere chi è ricoverato in sala di rianimazione.
Per fortuna c’è stato chi ha riconosciuto il luogo dei filmati ed ha fatto una relativa denuncia.
Medici ed infermieri sono stati sospesi, spero non temporaneamente, perché in casi del genere ci vuole la radiazione.
Il fatto si commenta da sé, soprattutto perché chi è in coma sente tutto ma, purtroppo, non riesce a parlare o a reagire. Si può solo aggiungere che farsi i forti con persone inermi è veramente da vigliacchi. Queste persone dovrebbero provare, per un sol giorno, sulla propria pelle cosa voglia dire stare in rianimazione. Evidentemente, ed aggiungo fortunatamente per loro, non lo hanno mai provato nemmeno tra i componenti della propria famiglia.
Giuramento dei medici:
“….sollievo ai malati….mi asterrò da ogni offesa e danno volontario…”
“…mi atterrò a principi etici della solidarietà umana nel rispetto della persona…”
dal giuramento di Ippocrate, 400 a.c.
Mirella Maria Michienzi
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