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Lunedì a San Procopio verrà conferita la cittadinanza onoraria al maestro calabrese Gerardo Sacco

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L’appuntamento è fissato per le 17, nella Chiesa Matrice del paese

di MARIA TERESA BAGALA’

Lunedì a San Procopio verrà conferita la cittadinanza onoraria al maestro calabrese Gerardo Sacco

L’appuntamento è fissato per le 17, nella Chiesa Matrice del paese

 

di Maria Teresa Bagalà

 

 

Sarà conferita lunedì 10 febbraio 2014, a san Procopio, la cittadinanza
onoraria al Maestro orafo calabrese Gerardo Sacco.
L’appuntamento è fissato per le ore 17, presso la Chiesa Matrice del paese,
e in tale occasione vi sarà pure l’ apposizione dell’ Aureola, realizzata
proprio da Gerardo Sacco, alla Sacra effigie della Madonna degli Afflitti. La
cerimonia sarà presieduta da S. E. Rev. Ma Mons. Francesco Milito, Vescovo
della Diocesi Oppido M. – Palmi. Durante la manifestazione, inoltre, ci sarà il
Concerto del Coro Liturgico “Oikoumene” che eseguirà, per la prima volta in
Calabria il Miserere di Giovanni Allegri.
La motivazione del conferimento della cittadinanza onoraria a Sacco è stata
spiegata dal sindaco di San Procopio in tre pagine, nelle quali si può leggere
come l’artista, ormai conosciuto in tutto il mondo, sia diventato il sinonimo
della cultura calabrese e della calabresità. Egli, un uomo rimasto molto
semplice, narra con le sue opere le vicende dei calabresi, fino a far arrivare
chi le osserva, con l’ immaginazione, al periodo della Magna Grecia. E ancora
si legge: “il forte messaggio che parte dal suo lavoro artigianale di alto
livello è quello che comunica e definisce, al mondo intero, la vera identità
calabrese. Sacco parla ai potenti del mondo e li riconduce alla considerazione
che la semplicità è Maestra di vita”. Ma Sacco, riconosce ancora il primo
cittadino, è un artista che si rivolge anche ai giovani, dicendo loro che si
può arrivare al successo con la passione.
San Procopio, dunque, interpretando il pensiero dell’ intera Città
metropolitana di Reggio Calabria, conferisce la cittadinanza all’ uomo che ha
“il merito di aver diffuso nel Mondo la vera identità di un popolo la cui
storia Egli ha saputo rendere immortale e tramandabile, attraverso le opere d’
arte, accessibile a tutti, di facile interpretazione e soprattutto che
diffondono il gusto del bello”.
Infine il Sindaco conclude il suo scritto augurandosi che la storia del
maestro sia da esempio ai giovani, affinché anch’essi, come ha fatto lui, siano
onesti, caparbi e seri nella loro vita.
Una curiosità: l’ Aureola, realizzata dal Maestro Sacco, che lunedì sarà
apposta alla Madonna degli Afflitti, andrà ad ornare una statua con una lunga
storia alle spalle. Essa, infatti, nel Medio Evo fu ordinata dal priore
Giuseppe Marafioti ad uno scultore di Gerace di nome Fausto Condì,
raccomandandolo di dare alla scultura un volto addolorato. Nonostante gli
sforzi, l’artista non riuscì nell’ impresa fino a quando non gli fu ucciso il
fratello. Fu allora che, vedendo il volto disperato della madre, Condì riuscì a
dare alla sua creatura l’espressione che gli era stata richiesta. La
tradizione, inoltre, vuole che la Madonna, una volta terminata, abbia parlato
allo scultore e che questi, per la forte emozione, fosse morto. Fu così che il
priore Marafioti volle che si andasse a piedi a Gerace per prendere l’effige e
portarla a San Procopio, dove entrò accolta da un popolo in festa.
Il santuario oggi sorge in un luogo che era di proprietà di un uomo pio e
magnanimo, un certo Francesco Brescia, il quale una notte sognò una bellissima
signora che gli parlò e gli disse che le avrebbe dovuto innalzare un santuario
nel posto dove le formiche avrebbero tracciato un disegno. La signora, infine,
si presentò lui dicendo di essere la Madonna Consolatrice degli Afflitti. L’
uomo, molto scosso, fece come la Madonna gli aveva chiesto e fece costruire il
Santuario, con grande partecipazione di tutto il popolo.