Image Image Image Image Image Image Image Image Image Image

TAURIANOVA (RC), DOMENICA 28 APRILE 2024

Torna su

Torna su

 
 

L’ultimatum dei ribelli: “Gheddafi via in 72 ore”

L’ultimatum dei ribelli: “Gheddafi via in 72 ore”

Jalil su Al Jazira: “Se ferma i bombardamenti e lascia il Paese, non lo perseguiremo”

L’ultimatum dei ribelli: “Gheddafi via in 72 ore”

Jalil su Al Jazira: “Se ferma i bombardamenti e lascia il Paese, non lo perseguiremo”

 

Ultimatum degli insorti al rais: se Gheddafi “lascia il Paese entro 72 ore, e ferma i bombardamenti noi non lo perseguiremo”ha detto il capo del Consiglio nazionale provvisorio libico, costituitosi a Bengasi, Abdel Jalil Jalila. Stamani il portavoce degli insorti libici a Bengasi, Mustafa Gheriani, aveva annunciato il no dei ribelli alle proposte di Gheddafi che, secondo diversi media arabi, ha offerto agli insorti una sua eventuale uscita di scena in cambio di garanzie. Il regime libico pero’ ha smentito. Venerdi’ una riunione straordinaria dei ministri degli Esteri della Lega Araba. Intanto continua la battaglia su terreno: le forze pro-Gheddafi sono tornate adattaccare la città di Zawiya, a 40 km da Tripoli. A Bengasiuomini armati hanno portato via a forza un medico che dichiarava di lavorare per Medici senza frontiere, ma l’organizzazione ha smentito che sia un loro collaboratore. A Roma stasera la crisi libica sara’ oggetto di un vertice a palazzo Chigi.

CAPO INSORTI, 72 ORE A GHEDDAFI PER LASCIARE – Il capo del Consiglio nazionale provvisorio libico, costituitosi a Bengasi, l’ex ministro della giustizia Mustafa Abdel Jalil, ha detto alla tv satellitare Al Jazira che se Muammar Gheddafi ”lascia il Paese entro 72 ore, e ferma i bombardamenti, noi non lo perseguiremo” per i suoi crimini.

ALLE 18 RIUNIONE A P.CHIGI CON LETTA E MINISTRI – E’ convocata alle 18 a palazzo Chigi una riunione per fare il punto sulla crisi in Libia e piu’ in generale sulla situazione nel Nord Africa. Alla riunione coordinata dal sottosegretario alla presidenza del Consiglio Gianni Letta sono attesi diversi ministri, fra i quali: il titolare della Difesa Ignazio La Russa, il ministro degli Esteri Franco Frattini, Roberto Maroni, ministro dell’Interno e quello del Lavoro Maurizio Sacconi, Altero Matteoli, ministro per le Infrastrutture, il titolare della Salute Ferruccio Fazio e Giulio Tremonti, ministro dell’Economia.

MARONI,LINEA INTERVENTISTA RISCHIO 3/A GUERRA MONDIALE – “Non mi preoccupa il presidente Obama quanto certi guerrafondai che preferiscono le scorciatoie, senza rendersi conto di come un intervento militare significherebbe la terza guerra mondiale”. Lo afferma il ministro dell’Interno, in un’intervista a La Padania, riferendosi alla questione libica. “Un’azione militare forte, in particolare da parte degli Usa, non farebbe altro – spiega – che coalizzare gli altri Stati arabi. E le conseguenze sarebbero devastanti. Io cercherei di evitare in tutti i modi questa strada puntando su altre opzioni”. Tra queste un sostegno allo sviluppo economico. “Una sorta di nuovo piano Marshall” dice il ministro.

JALIL, CONTATTI INDIRETTI TRA INSORTI E USA – “Ci sono contatti indiretti (degli insorti libici ndr) con gli americani a livello presidenziale”: lo ha rivelato Mustafa Abd al Jalil, presidente del consiglio nazionale libico, neonato organo politico dei ribelli, secondo quanto riferisce la tv al Arabiya. Rispetto a Gheddafi, inoltre, Jalil ha spiegato che “al momento la prima richiesta è che se ne vada; solo dopo questo forse i libici potrebbero decidere di non perseguirlo per crimini”.

JALIL, SE GHEDDAFI LASCIA NON SARA’ PROCESSATO – Il leader libico Muammar Gheddafi non sara’ processato e ogni accusa contro di lui cadra’ se rinuncera’ al potere: lo ha detto alla tv panaraba al Jazira Mustafa Abd al Jalil, presidente del consiglio nazionale libico, neonato organo politico dei ribelli.

OCI FAVOREVOLE A NO FLY ZONE – Il segretario dell’Organizzazione della Conferenza islamica (Oci), Ekmeleddin Ihsanoglu si è detto favorevole alla creazione di una no fly zone sulla Libia.

SANZIONI UE SARANNO ESTESE A LIA E ALTRI FONDI – Il congelamento dei beni del regime Gheddafi da parte dell’Ue sarà esteso anche alla Libyan investment authority (Lia) e altri fondi d’investimento libici: lo si apprende a Bruxelles dove è in corso la procedura per ampliare la lista dei beni libici sottoposti a blocco da giovedì scorso. Su questa nuova iniziativa, secondo fonti comunitarie, “c’é già una sostanziale intesa politica tra i 27” e il provvedimento sarà operativo nell’arco di pochissimi giorni. OBAMA, NATO STUDIA ANCHE OPZIONE MILITARE – La Nato sta studiando anche l’opzione militare in Libia: lo conferma il presidente Usa Barack Obama. “Voglio inviare un messaggio chiaro ai collaboratori del colonnello Gheddafi: dovranno rispondere delle loro azioni”, saranno ritenuti responsabili delle violenze che sono “inaccettabili”, ha detto il presidente.

LAVROV, NO INTERVENTO MILITARE STRANIERO – La Russia è contraria a un intervento militare straniero in Libia. Lo ha affermato oggi il ministro degli Esteri russo, Sergei Lavrov, secondo quanto riferiscono media russi.

redazione@approdonews.it