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TAURIANOVA (RC), DOMENICA 05 MAGGIO 2024

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L’ultima fatica letteraria di Elio Manili: l’ultimo principe di Sicilia Da Palermo a Napoli, sulle orme di Ercole Michele Branciforte

L’ultima fatica letteraria di Elio Manili: l’ultimo principe di Sicilia Da Palermo a Napoli, sulle orme di Ercole Michele Branciforte

Elio Manili è uno scrittore palermitano che ha già all’attivo svariate pubblicazioni tutte a tema storico. La sua ultima e interessante pubblicazione, avvenuta nel mese di marzo di quest’anno, è il romanzo storico incentrato sulla figura di Ercole Michele Branciforte (1750-1814), principe di Butera. Il romanzo pubblicato da Bonfirraro editore, è suddiviso in 26 capitoli ed è introdotto da un breve prologo.

Ben scritto e di gradevole lettura per il testo scorrevole e ben articolato, il libro in meno di 200 pagine, ambientato tra Palermo e Napoli, ci dà una visione di insieme del periodo storico che va dalla metà del ‘700 fino al primo decennio dell’800.

Anni di tumulti, di profonde trasformazioni, in cui il sistema feudale entra in crisi, lasciando spazio, suo malgrado, a una nascente borghesia. Tanti i personaggi storici citati e di cui il lettore può appassionarsi. In primis il protagonista, il principe Ercole Michele Branciforte, nobiluomo dalla personalità brillante, estremo difensore del suo titolo e stirpe di appartenenza ma sensibile anche alla condizione del popolo che lo venera come un vero re. Ercole è un diplomatico, che vive il suo tempo in prima persona, senza mai tirarsi indietro, e che usa il suo potere e la sua influenza per il bene della sua terra e retaggio, mettendo spesso, con la sua astuzia, i nemici in difficoltà. Ma è anche un uomo creativo e amante delle idee originali, infatti diverrà l’artefice del pallone aerostatico in Sicilia, emulando di fatto, i fratelli Montgolfier. E come i Grandi, egli conoscerà anche le umiliazioni della prigionia per aver favorito la latitanza di due ricercati, rimanendo recluso per ben tredici mesi. Addentrandosi nella piacevole lettura dei capitoli, si potranno conoscere anche personaggi come il viceré illuminista Domenico Caracciolo, deciso a demolire la salda roccaforte feudale e aristocratica di Sicilia; re Ferdinando di Borbone, amante della caccia, del buon cibo e delle belle donne, e che si lascia spesso sfuggire delle parole in napoletano…, una figura che colpirà, e positivamente il protagonista, e che ne diverrà gentiluomo di camera,

grazie al coraggio da lui dimostrato in occasione della rivolta palermitana. E come i tanti personaggi e luoghi minuziosamente descritti, tanti saranno anche gli avvenimenti che si succederanno, come lo scoppio della rivoluzione francese, lo scioglimento del secolare parlamento siciliano e l’abolizione nel 1812 del feudalesimo in Sicilia.

L’ultimo principe di Sicilia, partorito dalla raffinata penna di Elio Manili, è un testo istruttivo, intrigante, che trasporterà il lettore in un mondo di fasti e decadenza.

Per chi volesse conoscere la storia della Sicilia e di Palermo in quegli anni, con uno sguardo attento anche agli avvenimenti europei, non può mancare di averlo nella propria biblioteca.

«Alcuni hanno paragonato la Sicilia a una bellissima donna che sa farti soffrire prima di aprirsi completamente. Altri se la sono immaginata come uno scenario da mille e una notte o come una cattiva esperienza da dimenticare. Comunque sia, in Sicilia l’amore e l’odio giocano i loro ruoli. Chi se ne innamora non vuole più lasciarla e se parte finisce per avvertire la nostalgia del suo mare, della sua gente, dei colori e della bellezza dei suoi paesaggi» Ercole Michele Branciforte principe di Butera.

Biografia

Elio Manili nasce a Palermo il 12 marzo 1965. Due sono le sue grandi passioni: il thriller e l’amore per la storia.

Ha già pubblicato: Cagliostro-L’amico degli uomini, Blood Triskelion, Le Baussant-Memorie di un templare, Pax Tibi Liber Venetia e L’Ultimo principe di Sicilia.

L’autore si pone l’obiettivo della ricerca di una verità storica alternativa diversa da quella cosiddetta “ufficiale”. Gustave Flaubert, infatti, diceva: “Quando si guarda la verità solo di profilo o di tre quarti la si vede sempre male. Sono pochi quelli che sanno guardarla in faccia”. Tutto questo ponendo in risalto la caratterizzazione umana e psicologica dei personaggi, analizzandone i loro più profondi e reconditi stati d’animo.