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TAURIANOVA (RC), MARTEDì 30 APRILE 2024

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L’onere dell’alternativa e il dovere dell’unità

L’onere dell’alternativa e il dovere dell’unità

Anche la Calabria ha recepito il messaggio di speranza lanciato da Matteo Renzi

L’onere dell’alternativa e il dovere dell’unità

Anche la Calabria ha recepito il messaggio di speranza lanciato da Matteo Renzi

 

Le elezioni europee hanno rappresentato una vera e propria certificazione di legittimità politica per
il Partito Democratico e per l’azione di governo di Matteo Renzi. Gli italiani hanno dimostrato di
apprezzare l’opera di cambiamento in atto e hanno affidato al Partito Democratico la responsabilità
di trasferire tale impegno anche in Europa, conferendogli il ruolo di forza determinante all’interno
del PSE. Anche la Calabria, questa volta, si è allineata al resto del Paese dimostrando, sia pure in
misura più contenuta, di recepire il messaggio di speranza di Matteo Renzi e rifiutando di dare
sfogo al sentimento di intolleranza politica dal cui vortice era facile farsi trascinare, stante la
drammatica situazione sociale ed economica della nostra regione.
Quasi al contempo, la fine anticipata della legislatura regionale da una lato disvela il quadro
impietoso di un centrodestra arrogante e incapace di dare soluzione ai tanti problemi irrisolti e
dall’altro carica il Partito Democratico di una enorme responsabilità nei confronti dei calabresi che
ci affidano due imperativi categorici: l’onere dell’alternativa e il dovere dell’unità.
In tale direzione non è più procrastinabile l’avvio di una forte iniziativa del partito calabrese che,
nel segno dell’unità e del superamento delle diversità congressuali, fornisca chiara l’idea di
un’alternativa politica netta e decisa all’attuale centrodestra. Con questa esclusiva prospettiva è stata
chiesta dall’area politico-culturale #tuttaunaltrastoria, ormai un paio di mesi addietro, un’Assemblea
regionale straordinaria dei democratici calabresi, sottoscritta da quasi la metà dei componenti
dell’organismo. Questo ennesimo rinvio dell’Assemblea regionale, programmata per venerdì 6
giugno, non fa che evidenziare la totale mancanza di rispetto per le regole statutarie su cui dovrebbe
basarsi il funzionamento del nostro partito. Ma il dato grave che emerge da questa vicenda non è
soltanto la violazione della norma statutaria che imporrebbe la convocazione dell’assemblea, ma la
disinvoltura politica con cui si adducono le ragioni del rinvio. Va preso atto che attraverso un social
network il vicesegretario nazionale del Partito Democratico, Lorenzo Guerini, ha restituito -responsabilmente- la verità dei fatti. Infatti, egli chiarisce e al tempo stesso smentisce il contenuto
della e-mail che il presidente Vallone ha inviato ai componenti dell’Assemblea per motivarne il
rinvio, rendendo noto pubblicamente che la Segreteria Nazionale non ha mai interferito nelle
competenze degli organi regionali del partito e che la eventuale riunione da svolgersi a Roma è stata
una richiesta pervenuta dalla dirigenza calabrese.
E’ chiaro che, cadendo le ragioni con le quali il Presidente Vallone ha motivato il rinvio, si debba da
una parte ripristinare ad horas la convocazione dell’Assemblea e dall’altra chiarire nella stessa il
merito e le responsabilità di una vicenda che, inconfutabilmente, evidenzia enormi difficoltà della
guida del Partito Democratico calabrese ad essere all’altezza del compito che l’attuale fase di acuta
emergenza sociale richiede per mettere in campo un credibile ed autorevole progetto, alternativo al
fallimento del centrodestra calabrese. La formale richiesta di convocazione dell’Assemblea
regionale aveva per noi l’obiettivo di avviare la dovuta e necessaria mobilitazione -oggi ancor più
incoraggiata proprio dall’ ultimo esito elettorale- per la costruzione di un’alleanza alternativa, ampia,
civica ed “oltre” il centrosinistra e l’attivazione -nel contempo- delle procedure per chiedere ai
Calabresi di scegliere –con il metodo delle Primarie, statutariamente previsto ed incoraggiato dal
positivo e possibile utilizzo dagli strumenti della legge regionale 25/2009– il candidato Presidente
della Regione Calabria.
Anche per questo intendiamo sottrarci –con dignità e compostezza, ma con la fermezza di chi non
vuole, in nessun caso, cedere il passo a rissosità senza far venir meno nessuna delle nostre non
superabili ragioni– ad ogni comportamento che possa svilire la dignità, il prestigio ed il decoro degli
organismi regionali che hanno il dovere e l’inaggirabile diritto di indicare la strada da percorrere al
Partito Democratico tutto e a quanti guardano a noi con rinnovata speranza e fiducia.

 

Avv. Massimo Canale
Partito Democratico Calabria
area politico-culturale #tuttaunaltrastoria