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TAURIANOVA (RC), SABATO 27 APRILE 2024

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Locri, mozione giunta contro Decreto “Milleproroghe” Il sindaco Calabrese: “Parteciperemo a tutte le iniziative di protesta"

Locri, mozione giunta contro Decreto “Milleproroghe” Il sindaco Calabrese: “Parteciperemo a tutte le iniziative di protesta"
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La Giunta Comunale di Locri nella seduta odierna ha adottato una mozione relativamente al Programma straordinario di intervento per la riqualificazione urbana e la sicurezza delle periferie delle Città metropolitane e dei comuni capoluogo di provincia. Il Comune di Locri ha partecipato al bando classificandosi in posizione utile in graduatoria e così risultando tra i 120 progetti vincitori (107 comuni capoluogo di provincia e 13 città metropolitane), e il 18 dicembre 2017 sono state firmate a Palazzo Chigi dal Presidente del Consiglio dei Ministri le convenzioni tra cui quella con la Città Metropolitana di Reggio Calabria che prevede per il Comune di Locri la riqualificazione urbana per un investimento complessivo pari a tre milioni trecentodiecimila euro (€ 3.310.000.000,00).

Il Governo, con il pretesto di dare attuazione alla sentenza della Corte Costituzionale del 13 aprile 2018 n. 74, che ha dichiarato l’illegittimità costituzionale dell’articolo 1, comma 140, della legge 11 dicembre 2016, n. 232, nella parte in cui non prevede un’intesa con gli enti territoriali in relazione ai decreti del Presidente del Consiglio dei Ministri riguardanti settori di spesa rientranti nelle materie di competenza regionale, il decreto-legge 25 luglio 2018, n. 91 (cosiddetto Milleproroghe), ha differito al 2020 l’efficacia delle convenzioni concluse.

L’esecutivo locrese ha ritenuto questa scelta del tutto arbitraria e sproporzionata che, non solo lede il rapporto di leale collaborazione tra enti, ma ne determina nei fatti la revoca – e non la semplice sospensione – del processo di realizzazione della convenzione riguardante la nostra città. Secondo uno studio dell’ANCI il valore che si sarebbe generato dagli interventi ora annullati si sarebbe attestato attorno ai 9 miliardi di Euro, e che secondo il medesimo studio, sulla base dello stato di avanzamento dei progetti, le amministrazioni vincitrici del bando hanno già contrattualizzato impegni per oltre 42 milioni di Euro. Così come l’amministrazione comunale di Locri che ha già impegnato e speso importanti risorse per la realizzazione delle opere.

E’ stato delegato il Sindaco:
 a manifestare al Governo e ai parlamentari eletti nella nostra Regione, l’assoluta contrarietà del Comune di Locri al provvedimento contenuto nel decreto-legge cosiddetto “Milleproroghe”, che dispone il differimento al 2020 dell’efficacia delle convenzioni concluse;
 ad attivarsi immediatamente presso tutte le sedi istituzionali coinvolte e ad avviare ogni iniziativa utile a preservare il piano nazionale per le periferie ed in particolar modo il progetto che riguarda la nostra città;
 ad inviare della mozione urgente al Presidente del Consiglio dei Ministri e ai parlamentari eletti nella nostra Regione.

Questa, invece, l’esternazione del Sindaco di Locri, dott. Giovanni Calabrese, affidata a Facebook qualche giorno fa: «Mega rapina del Governo Conte. Dopo che i precedenti governi ci hanno lasciati senza Ospedale, senza strade e senza lavoro, oggi il “governo del cambiamento” ci sottrae importanti risorse; finanziamenti fondamentali per lo sviluppo dei territori che vengono inspiegabilmente bloccati. Con il decreto Milleproroghe vengono “rubati” 110 milioni di euro già assegnati a molti comuni calabresi. Solo al Comune di Locri vengono scippati €3.300.000,00.
Il progetto esecutivo, già approvato e regolarmente trasmesso, per realizzare la Piazza di Moschetta, il completamento del Teatro all’aperto, la rotatoria al bivio di Moschetta e la riqualificazione della pineta a sud del parco giochi, è carta straccia. Un anno di lavoro bruciato in cinque minuti dalla maggioranza Lega/Cinquestelle senza alcuna valida motivazione. Tutto ciò è veramente inaccettabile. Uno schiaffo ai territori ed alle amministrazioni comunali. Parteciperemo a tutte le iniziative di protesta promosse dall’Anci nazionale e regionale e faremo valere le nostre ragioni nelle competenti sede giudiziarie.»