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TAURIANOVA (RC), SABATO 14 DICEMBRE 2024

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Lo “sciacallaggio” per un giovane che si dà fuoco: quando tutto fa spettacolo e viene meno il rispetto dell’uomo stesso! Fortunatamente il 33enne non è morto, ma è in condizioni gravi e stazionarie, ma quello che ci indigna non è solo la divulgazione social, di chi ha filmato, chi ha pubblicato, ma anche per la strumentalizzazione "no vax": mancava come ciliegina sulla torta di un dramma perché di dramma si tratta. Comunque a scanso di equivoci, l'uomo era vaccinato (sic!)

Lo “sciacallaggio” per un giovane che si dà fuoco: quando tutto fa spettacolo e viene meno il rispetto dell’uomo stesso! Fortunatamente il 33enne non è morto, ma è in condizioni gravi e stazionarie, ma quello che ci indigna non è solo la divulgazione social, di chi ha filmato, chi ha pubblicato, ma anche per la strumentalizzazione "no vax": mancava come ciliegina sulla torta di un dramma perché di dramma si tratta. Comunque a scanso di equivoci, l'uomo era vaccinato (sic!)

Ieri c’è stato un fatto terribile in Calabria, precisamente a Rende, dove un giovane di 33 anni si è dato fuoco, cospargendosi di benzina, davanti alla caserma dei Carabinieri. Un gesto forte che ha scosso molte persone perché chi arriva a fare questo, anche a costo di perdere la propria vita, ha voluto dare un segnale preoccupante del disagio che, forse, stava vivendo.
Ma quello che più ha destato preoccupazione e, a nostro avviso forte indignazione è stata la libertà di pubblicare le immagini di quel gesto, una torcia umana imperterrita, silenziosa con i soccorritori dotati di estintore che cercavano di salvargli la vita. E ci sono riusciti perché seppur in gravi condizioni con gravi ustioni l’uomo è ancora vivo ed è sotto le cure dei sanitari. In fondo il gesto più bello è stato proprio questo, uomini che tentano di salvare una persona “disperata” e non altri “impostori” i quali hanno filmato la scena per poi divulgarla via social, così come alcuni giornali poi l’hanno inserita nelle loro notizie, come se il rispetto dell’uomo viene al secondo posto rispetto alla fame di cannibale di fare audience e di qualche “like” in più in un social. Roba di cui vergognarsi, ma sappiamo che tale condizione non avverrà mai perché la fame del cannibale come quella dello sciacallo non cesserà mai…
Per noi la questione più importante è che l’uomo è ancora vivo, anche se le sue condizioni sono gravi, ma restano stazionarie ed è ricoverato al Cardarelli di Napoli. Ha delle ustioni del 70% su tutto il corpo e in particolare quelli sulla testa, è in coma farmacologico.
Dalle notizie emerse dopo il folle gesto, nessuno conosce il perché di questa azione fortissima, fino ad oggi gli inquirenti stanno cercando di capire il perché di un gesto così estremo. Alcuni parlano di un motivo che andrebbe ricercato nella sua sfera personale, mentre altri non sanno spiegare il motivo, ovviamente appena il giovane 33enne si riprenderà fisicamente sarà lo stesso a dirlo (se vorrà farlo…).
Ma quello che più fa riflettere al di là del gesto estremo e che, ribadiamo, l’importante è che sia vivo e magari essere aiutato anche psicologicamente, è l’altra parte della medaglia dello sciacallaggio, ovvero quello in tempi di pandemia. Ovvero che i motivi del gesto siano imputabili ad un’eventuale sospensione dall’attività di docente, visto che insegnava in Lombardia, in quanto no vax (sic!). Fortunatamente le testate giornalistiche “serie” questa cosa non l’hanno scritta perché nei fatti ancora non si sa quale siano stati esattamente i motivi del gesto. Ma quello che poi indigna non è tanto la questione che una persona potrebbe essere un “no vax”, contro i vaccini e altre “rivoluzioni” pandemiche varie, ma il fatto che anche la disperazione di un gesto sia oggetto di strumentalizzazione di sorta per sostenere la propria causa contro i vaccini. Roba da terzomondismo troglodita da tamarri d’antan e da “legionari di imbecilli”, quella piaga che il grande Umberto Eco ci aveva messo in guardia prima di lasciarci. E anche se fosse stato questo il motivo del gesto, non pensate che forse, diciamo forse, sarebbe stato esagerato e non degno di essere portato agli onori di cronaca e di social? E comunque, l’uomo era in possesso del Green Pass, quindi era vaccinato, la seconda dose ad agosto e a febbraio aveva tempo per la terza dose. A volte occorre saper perdere le occasioni per stare zitti, specie in tempi di leoni da social.
Qualcuno disse che bisogna avere il coraggio delle proprie idee e non temere le conseguenze in quanto si è uomini liberi, ma la libertà per essere tale dovrebbe avere una condizione fondamentale, a prescindere, sia nei social che nei giornali come in altri luoghi (tipo gli imbecilli che hanno filmato il gesto e divulgato), quella condizione indispensabile si chiama… rispetto!