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TAURIANOVA (RC), GIOVEDì 18 APRILE 2024

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L’Italia affetta da “Pandemia politica”: via indennità e vitalizi per una classe politica seria L’ultima vicenda del bonus dei 600,00 euro corrisposti in più trance ad alcuni parlamentari della Repubblica Italiana, dà ragione, purtroppo, a quella parte di elettorato che da tempo ha deciso, evidentemente per disgusto e repulsione nei confronti dei partiti politici, di non manifestare il proprio diritto al voto

L’Italia affetta da “Pandemia politica”: via indennità e vitalizi per una classe politica seria L’ultima vicenda del bonus dei 600,00 euro corrisposti in più trance ad alcuni parlamentari della Repubblica Italiana, dà ragione, purtroppo, a quella parte di elettorato che da tempo ha deciso, evidentemente per disgusto e repulsione nei confronti dei partiti politici, di non manifestare il proprio diritto al voto

Di Carlo Salvo

Per ridare al nostro Paese la dignità politica che merita, è necessario scegliere scrupolosamente una classe dirigente seria, onesta e moralmente sana. Per far ciò è indispensabile abolire ogni forma di privilegio economico compresa l’indennità di carica riservata agli onorevoli durante e dopo la legislatura. In poche parole, bisogna riportare la politica al ruolo nobile per cui è nata, inculcare il fondamentale principio secondo il quale servire la nazione è un dovere ed un’ onore. Oggi, la Politica rappresenta una sorta di assistenzialismo personale, riservato a soggetti poco propensi al lavoro e molto attenti ai bisogni personali. Siamo tutti concordi nel sostenere che la politica italiana, oggi, è caratterizzata dal malcostume e si rende sovente protagonista di quel degrado morale e sociale tipico dei paesi sottosviluppati. L’ultima vicenda del bonus dei 600,00 euro corrisposti in più trance ad alcuni parlamentari della Repubblica Italiana, dà ragione, purtroppo, a quella parte di elettorato che da tempo ha deciso, evidentemente per disgusto e repulsione nei confronti dei partiti politici, di non manifestare il proprio diritto al voto. Personalmente sono stato sempre distante dal “popolo del non voto” ma devo ammettere che probabilmente è necessario disertare le urne affinché il segnale del malcontento possa scuotere le coscienze di chi, fino ad oggi, si è lasciato abbindolare da false promesse e favorucci vari.
Ci sono stati periodi, nel corso della storia Repubblicana, in cui la Politica ha rappresentato il sentimento nobile di coloro i quali, a discapito dei propri interessi, si sono messi al servizio dello Stato, la Politica con la P maiuscola intesa come servizio a tutela degli interessi della collettività. Oggi, al contrario, abbiamo aime’ un’intera rappresentanza parlamentare, maggioranza ed opposizione tutta, che incarna il peggio del peggio offerto dalla società, tant’è che alcuni di loro, evidentemente non soddisfatti dell’indennita’ mensile percepita (una delle più alte d’Europa) hanno pensato bene di rastrellare quei miseri contributi da fame, riservati ai titolari di partite iva che a causa del coronavirus hanno visto azzerare i propri introiti mensili. Altro che politica al servizio dei cittadini. La sfiducia nelle istituzioni da parte dell’elettorato, deriva dal fatto che i partiti politici di aree diverse, apparentemente di colore ed ideali differenti, rappresentano in sostanza le due facce della stessa medaglia. Prova ne è che gli onorevoli coinvolti nello scandalo del bonus Covid di 600,00 euro appartengono sia ai partiti di opposizione che a quelli di governo e sembra che abbiano approfittato del misero contributo anche consiglieri ed assessori regionali così come sindaci e consiglieri comunali. Una sorta di “pandemia politica” meglio conosciuta come “malattia del danaro e del vitalizio” che ha visto colpire, purtroppo anche i consiglieri regionali Calabresi, i quali, con la legge 5/2020 ben hanno pensato di estendere i vitalizi anche ai consiglieri decaduti per incompatibilità o ineleggibilità, legge approvata dalle forze di maggioranza e di opposizione, poi ritirata con “mea culpa” per il clamore mediatico e la rabbia dell’elettorato risvegliato dal lungo letargo.