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TAURIANOVA (RC), MARTEDì 30 APRILE 2024

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L’intervento di Fiamma Tricolore sulla questione sanità

L’intervento di Fiamma Tricolore sulla questione sanità

“La nostra classe dirigente dovrebbe cercare di rendere più agevole il loro impegno e non agitare impedimenti di vario genere”

L’intervento di Fiamma Tricolore sulla questione sanità

“La nostra classe dirigente dovrebbe cercare di rendere più agevole il loro impegno e non agitare impedimenti di vario genere”

 

 

Riceviamo e pubblichiamo:

Era nato sotto i migliori auspici il necessario piano di riordino della Sanità in Calabria. Uno studio della realtà cristallizzata, alcune situazioni assolutamente insostenibili anche al’occhio di un profano, una spesa che aveva raggiunto ormai picchi insensati rispetto a risultati poco più che modesti e veri e propri settori di malasanità. Sull’altro piatto della bilancia l’esigenza di garantire sull’intero territorio calabrese, come è noto alquanto variegato e con zone che non permettono facili spostamenti, una Sanità diffusa e di qualità.

E tenendo conto di ciò si era partiti ormai tre anni fa. Oggi ci si è incagliati in discussioni e problematiche che ben poco hanno a che spartire con tutto ciò. Invero non riusciamo a capire perché a Catanzaro, ad esempio, non possano e non debbano convivere in modo sinergico ed armonico realtà come l’Azienda Sanitaria “Pugliese-Ciaccio” ed il Policlinico Universitario di Germaneto, integrandosi complessivamente poi anche con l’altra realtà sanitaria che è la Fondazione Campanella.

Oggi leggiamo esterrefatti – da semplici cittadini e da chi, profano in materia, si schiera dalla parte degli Utenti, che rifiuteremo sempre di considerare semplici clienti, come qualche sostenitore e fautore delle privatizzazioni e del “libero mercato” anche nella Sanità vorrebbe facesse anche lo Stato – che questa o quella struttura dovrà essere chiusa e che non si raggiungono accordi sul nuovo dimensionamento e sui rispettivi ambiti di intervento per cavilli burocratico-amministrativi, mentre gli utenti del servizio sono sempre più spinti ai famigerati “viaggi della speranza” in posti dove a fare i medici se non i primari, ma anche gli infermieri ed i responsabili delle strutture sono tutti nostri conterranei, dimostrando che anche noi, quando vogliamo, possiamo fare buona Sanità.

E di tanto vogliamo dare testimonianza diretta, ribadendo quanto affermato da un cittadino tedesco nei giorni scorsi, sulla assoluta eccellenza e professionalità raggiunta dall’equipe dell’Unità Operativa di Cardiochirurgia presso il Policlinico Universitario di Catanzaro, diretta dal Prof. Attilio Renzulli e composta dai dottori Saverio Zofrea, Lucia Cristodoro, Egidio Bevacqua e Francesco Cirillo, nonché dallo staff paramedico.

E questa eccellenza è stata raggiunta nonostante le obiettive difficoltà in cui tutti costoro sono costretti ad operare. Difficoltà di carattere strutturale, che vedono il reparto ubicato all’ottavo piano ed in stato di promiscuità con la Terapia Intensiva e con la Cardiopatia, per cui al reparto post-operatorio sono assegnati solo 10 posti-letto, o che vede l’impossibilità di operare prenotazioni o altro per via telematica, come ormai dovrebbe essere prassi comune e generalizzata, oppure l’assenza di un reparto, all’interno della struttura, di Medicina d’Urgenza. Poi vi sono difficoltà di carattere territoriale laddove la struttura pubblica abilitata alla Riabilitazione post-operatoria si trova a Mormanno, quindi ad oltre 200 chilometri dal capoluogo. Infine difficoltà di carattere professionale derivanti dalla chiusura delle Scuole di Specializzazione per cui gli specializzandi non hanno la possibilità di acquisire la necessaria esperienza e professionalità per proseguire la meritoria opera di questi emeriti professionisti, dando lustro alla nostra Terra e dando la opportunità a tanti ammalati di evitare quei “viaggi della speranza” che aggravano ancor di più lo stato di indigenza e di salute di quanti sono già abbondantemente provati da situazioni spesso disperate, sia economiche che sanitarie. Ma tutte difficoltà che i medici ed i dipendenti di questo reparto affrontano e cercano di superare nel migliore dei modi e che, con altrettanto spirito di dedizione al bene comune e di servizio alla Comunità, anche la nostra classe dirigente dovrebbe cercare di risolvere per rendere più agevole il loro impegno e non per formulare ed agitare, come spesso accade, impedimenti di vario genere che, altrettanto spesso, nascondono solo reconditi obiettivi di carattere soggettivo e localistico.

Nella speranza che, nell’interesse esclusivo dei cittadini calabresi, quanto sopra venga divulgato, cogliamo l’occasione per porgere i nostri più distinti saluti.

Umberto MAGGI, segretario regionale Fiamma Tricolore della Calabria