L’Inps sospende le visite fiscali d’ufficio, il deputato calabrese Magorno presenta un’interpellanza
Giu 04, 2013 - redazione
“Tale decisione, scaturita dalla necessità di far fronte alla richiesta di riduzione della spesa degli Enti pubblici di previdenza e assistenza sociale sta determinando un’ enorme preoccupazione tra i professionisti che per anni hanno dedicato esclusivamente la loro attività alla medicina fiscale”
L’Inps sospende le visite fiscali d’ufficio, il deputato calabrese Magorno presenta un’interpellanza
“Tale decisione, scaturita dalla necessità di far fronte alla richiesta di riduzione della spesa degli Enti pubblici di previdenza e assistenza sociale sta determinando un’ enorme preoccupazione tra i professionisti che per anni hanno dedicato esclusivamente la loro attività alla medicina fiscale”
Il deputato Ernesto Magorno, ha sottoscritto l’interpellanza urgente al Ministro del lavoro e delle politiche sociali, che vede come primi firmatari l’On. Teresa Bellanova e l’On. Donata Lenzi, riguardante la decisione presa dall’ INPS di “sospendere le visite fiscali d’ufficio, per le assenze per malattia dei lavoratori del settore privato, lasciando in essere solo quelle a richiesta dei datori di lavoro”. “Tale decisione, scaturita dalla necessità di far fronte alla richiesta di riduzione della spesa degli Enti pubblici di previdenza e assistenza sociale,” – si legge nell’interpellanza – “sta determinando un’ enorme preoccupazione tra i professionisti che per anni hanno dedicato esclusivamente la loro attività alla medicina fiscale e che purtroppo, oggi, per l’effetto della drastica sospensione rischiano di ritrovarsi senza un lavoro”.
Pertanto, nell’interpellanza, oltre a evidenziare il rischio che in mancanza di controlli potrebbero aumentare le assenze per malattia con un ulteriore aggravio di spesa, si chiede al Ministro competente se non ritenga utile “attivare celermente un confronto con l’INPS e con le rappresentanze delle organizzazioni sindacali dei medici fiscali volto ad individuare soluzioni organizzative al fine sia di offrire prospettive di continuità lavorativa per questi professionisti e sia per evitare i rischi di aggravio dei costi a carico dello Stato che ne potrebbero scaturire. “
« Non è concepibile» – commenta Ernesto Magorno – «che in un momento di crisi economica si possa pensare di risparmiare attuando la politica dei tagli a servizi essenziali, come quelli socio-sanitari, con consequenziale aumento della disoccupazione e della precarietà del lavoro. L’INPS, inoltre, con tale provvedimento, rinuncia a svolgere il proprio ruolo sociale arrecando un sicuro danno allo Stato e ai più di mille medici che perderebbero il lavoro». « Mi auspico» – conclude Magorno – « che, sia per la garanzia del servizio che per la tutela dei lavoratori, si riesca a valutare una soluzione alternativa a quelle indicate dall’Istituto di Previdenza ».