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L’ex assessore Fausto Siclari risponde alla Lanterna di Diogene

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Ecco il testo integrale della lettera

L’ex assessore Fausto Siclari risponde alla Lanterna di Diogene

Ecco il testo integrale della lettera

 

 

RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO

Ho aspettato pazientemente che la rubrica terminasse le considerazioni, iniziate con la prima pubblicazione del sette Giugno u.s., sulle Amministrazioni Comunali che si sono succedute nel tempo a Taurianova, a partire dal 1993, per esprimere alcune osservazioni sulle molte distorsioni della verità, non mi interessa sapere se strumentalmente volute o meno, che ho potuto riscontrare nelle varie tappe del duro lavoro giornalistico in questione.

Mi preme chiarire subito che non lo faccio con sentimenti rancorosi, ho sempre affermato che l’opinione altrui, quando rientra nei giusti canoni di civiltà, va sempre rispettata anche se non condivisa.

Certo, nel caso di specie non si può non prendere atto che all’ex Sindaco Biasi, oltre alle discutibili critiche sulla sua gestione amministrativa, ma questo fa parte di un naturale confronto politico-ideologico tra le diverse scuole di pensiero, gli sono stati riservati molti “apprezzamenti” sulla persona.

Questa volta, lo scrivo chiaramente, ho avuto la netta sensazione di un livore personale che sconfina dalla legittima valutazione politica, se vogliamo anche faziosa, e approda nel rancore. Vorrei tanto sbagliarmi ma, purtroppo, non credo.

Il sarcasmo, a mio parere di pessimo gusto, ad esempio, sul “facile sorriso” di Roy Biasi, appare anche del tutto fuori luogo, ove si pensi che “quel facile sorriso” era ed è una delle sue migliori caratteristiche perché emblema dell’umiltà con la quale ha sempre condotto la propria azione di vita pubblica e anche di quella privata.

Siccome il mio intervento, però, è motivato da altro, entro subito nel merito delle questioni che lo hanno determinato.

Non farò certamente citazioni letterarie, non scomoderò alcun filosofo, non rientrano nel mio sapere, ma per iniziare voglio copiare, di questo mi scuso, la frase dell’autore letterario Gustave Flaubert, citata nella prima pubblicazione della Lanterna, del sette giugno u.s., dal titolo: Taurianova. Cosa è rimasto degli anni novanta? :

“Quando si guarda la verità solo di profilo o di trequarti la si vede sempre male. Sono pochi quelli che sanno guardarla in faccia” (Gustave Flaubert).

Ecco, non credo di essere sempre stato capace di guardare in faccia la verità, non sono presuntuoso, sono convinto che sono davvero pochi quelli che riescono sempre a farlo e tra questi, sicuramente, questa volta, non c’è la Lanterna di Diogene.

Non c’è perché non può chiedere conto all’amministrazione Biasi “dell’affare Olmolongo”. Quel terreno è stato alienato dall’amministrazione Argiroffi, a mio parere per un importo molto, ma molto, ma moltissimo al di sotto del reale valore. Se si vuole guardare in faccia la verità bisogna iniziare da qui. Poi sarò io stesso, eventualmente, a dimostrare come la irrisoria somma incassata, rispetto al valore dell’immobile, sia stata spesa esclusivamente e interamente in opere pubbliche.

Non c’è perché non è assolutamente vero, su questo sfido chiunque a dimostrare il contrario, che Biasi si è giocato tutto per il “ripristino” del geom Filippo Romeo. Su questo, solo due persone detengono la verità assoluta e una di queste sono io che, senza entrare nei dettagli per non essere tedioso, smentisco quanto affermato nella rubrica “la Lanterna di Diogene” poichè ha letteralmente capovolto la verità o non ha voluto guardarla in faccia.

Non c’è perché parla della fedeltà del sottoscritto con una ironia e/o disprezzo impliciti, come se la fedeltà, che in fondo non è altro che la manifestazione di coerenza politica e rispetto della volontà popolare, quando questa non è condizionata, fosse, nel caso in questione, un demerito, un cattivo esempio o qualcosa di ripugnante. Per la verità, a me pare che la fedeltà e la coerenza siano oggettivamente dei pregi che andrebbero citati in positivo, ma solo quando si vuole guardare in faccia la verità.

Non c’è perché non può affermare che nella competizione elettorale amministrativa del 2006 Biasi era finito e che nessuno lo voleva più alla guida della Città. Dimentica che Biasi ha vinto anche quella competizione, quella del terzo mandato per intenderci. Troppo facile scaricare tutte le colpe sul Dr. Amuso, allora diretto competitore del Biasi, perché non credo che lo stesso sia andato in giro a chiedere voti per Biasi. La verità è che bisogna avere rispetto della volontà popolare, quando questa non è condizionata da fattori terzi e deplorevoli. Ma la verità non sempre la si vuole guardare in faccia.

Non c’è perché Biasi anche nelle successive elezioni del 2007, per il rinnovo del Consiglio Comunale e del Sindaco, ha dimostrato di non essere finito. Tant’è che la verità, indiscutibilmente, lo dimostra facendo sfiorare alla coalizione di Biasi, con candidato a Sindaco il Dr. Placido Orlando, la vittoria al primo turno, mancata per soli 108 voti. Poi è tutta un’altra storia dove la volontà popolare, questa la vera motivazione dello scioglimento del consiglio comunale del 2009, è stata condizionata da pressioni mafiose. Ma, come spesso accade, la faziosità, condita per di più da sentimenti poco nobili, guarda la verità di profilo o di trequarti.

Non c’è perché sarebbe bastato leggere il volantino PDL, di risposta al Sindaco Romeo, divulgato pochissimi giorni addietro, dove il PDL ha trattato in modo dettagliato le problematiche legate alle ataviche polemiche su Fon Nova, Gioseta, Banca Opi ecc., per evitare di citarle ancora, coreografate anche non con mezze verità, ma con assolute bugie! Su questi argomenti, proprio perché nulla ha da nascondere l’amministrazione Biasi di allora, abbiamo da sempre invocato un pubblico dibattito che, puntualmente ci è sempre stato negato. Ma anche questa verità è meglio non guardarla affatto, nè di profilo, né di trequarti.

Non c’è perché nelle cinque pubblicazioni la rubrica ha dedicato quasi interamente l’attenzione sulle amministrazioni Biasi e su Biasi, eludendo di entrare nel merito dell’azione politico-amministrativa delle due giunte targate Romeo. Eppure, a mio avviso, se avesse voluto, la rubrica ne avrebbe avuto di cose da raccontare. Ma qui la verità ha deciso, addirittura, di seppellirla.

Non c’è perché non vuole guardare realmente in faccia la realtà neanche quando a certificarla sono i numeri. Difatti si gira dall’altra per non vedere che il PDL, che la rubrica associa al nome Biasi, è tutt’ora di gran lunga il primo partito a Taurianova e che ciò, dimostra l’esatto contrario di quanto asserito nella rubrica.

Non c’è, infine, perché non è attraverso continue ricercate e ostentate citazioni letterarie e filosofiche che si può pensare di essere i detentori della verità assoluta.

Concludo, evidenziando ulteriormente che il mio intervento vuole e deve essere interpretato come umile contributo affinchè ognuno di noi impari a guardare in faccia la verità, me per primo.

Non posso, altresì, non ribadire l’assoluto rispetto delle diverse opinioni, anche di quelle apertamente faziose, ma solo quando queste non vengono farcite di strumentali pettegolezzi e improprie aggettivazioni, assolutamente fuori dai canoni della civile e legittima libertà di espressione. Quando ciò non succede si scade in qualcosa che va oltre il diritto di cronaca e/o di opinione che, naturalmente, Approdonews detiene.

Insomma, non mi sembra “moralmente corretto” approfittare della possibilità di divulgare il proprio pensiero attraverso un giornale on line, per cercare rivalse personali che nulla hanno a che fare con la politica e delle quali, probabilmente, la gente se ne infischia.

FAUSTO SICLARI

Dirigente PDL – Ex Assessore Comunale

REDAZIONE@APPRODONEWS.IT