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TAURIANOVA (RC), SABATO 04 MAGGIO 2024

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Lettera di Mario Cannizzaro a Cervantes, amico e collega “eccelso tra gli eccelsi”

Lettera di Mario Cannizzaro a Cervantes, amico e collega “eccelso tra gli eccelsi”

L’autore di “Quel che scrissi scrissi” nella sua epistola traspone i personaggi di “Don Chisciotte” ai giorni nostri, facendo indossare loro i (poco comodi) panni degli amministratori di Taurianova

di MARIO CANNIZZARO

Lettera di Mario Cannizzaro a Cervantes, amico e collega “eccelso tra gli eccelsi”

L’autore di “Quel che scrissi scrissi” nella sua epistola traspone i personaggi di “Don Chisciotte” ai giorni nostri, facendo indossare loro i (poco comodi) panni degli amministratori di Taurianova

 

di Mario Cannizzaro

 

 

Carissimo ed affettuosissimo, eccelso tra gli eccelsi, collega MIGUEL de CERVANTES SAAVEDRA, magnifico ed inimitabile autore dell’interplanetaria opera letteraria (A.D. 1605) “EL INGENIOSO HIDALGO DON QUIXOTE DE LA MANCHA”, Ti giunga il mio sentito grazie per i Tuoi generosi e sinceri complimenti per la mia settima mastodontica pluriennale opera letteraria (anche se nessuno è profeta nella propria patria) dal titolo roboante… “QUEL CHE SCRISSI…SCRISSI!!!” A proposito direbbe Catone: “Donec eris felix, multos numerabis amicos; tempora si fuerint nubila, solus eris” … E si legge e si rammenta: “De corde exeunt cogitationes malæ”!

Intrepido Miguel (anche se Babieca ha detto a Ronzinante che asino si è dalla culla alla sepoltura, ogni riferimento è puramente casuale), grazie ai corsi e ricorsi storici teorizzati dall’illustre Giovan Battista Vico, la mia rigogliosa e sfortunata Città, a distanza di più di quattro secoli, sta rivivendo, grazie al notevole ed esclusivo contributo dell’attuale Amministrazione comunale, le leggendarie gesta del valoroso e prode “caballero” Don Chisciotte della Mancha in sella alla scheletrica cavalcatura di Ronzinante ed accompagnato nelle sue “eroiche imprese” dal fido scudiero Sancho Panza in groppa ad un asino pronto ad emettere l’ultimo raglio. Famose le sue battaglie contro i mulini a vento, capre, pecore e montoni.

Naturalmente i condottieri taurianovesi capitanati dal nuovo Don Chisciotte, dallo scudiero Sancho Panza, da Felixmarte da Ircania, da Fierobraccio, da Giovanna Gutierrez e dal capraro Antonibus, sono impegnati (naturalmente proiettati nei tempi moderni) a ripercorrere le strabilianti tappe del nostro eroe. Il nuovo “caballero” taurianovese e la sua coorte, a furia di molte letture (?) e poco dormire, stanno correndo il reale rischio di vedersi inaridire il cervello al punto da perdere il senno. Ma la festosa presenza della Principessa DULCINEA DEL TOBOSO (signora di quel cuore prigioniero e bella tra tutte le belle):

“Non vi fu mai cavaliere da dame tanto ben servito come lo fu Don Chisciotte quando giunse dal suo paese di lui ebber cura le donzelle le principesse del suo ronzino” sprona gli indomiti condottieri taurianovesi a nuove ed audaci imprese e qui si sprigiona l’animo poetico del nuovo Don Chisciotte: “Non ci fu cavaliere da dame così ben servito come lo fu Lancillotto quando tornò dalla Bretagna”.

I nuovi prodi volano verso nuove conquiste immaginando una locanda che diventa castello, incontrano la regina Ginevra con la sua dama di compagnia Quintanona, ammirano e si deliziano con Maritornes (la figlia del locandiere) e sognano il Moro stregato che conserva il tesoro. Ma i nostri novelli eroi non si arrendono, insultati dall’incamiciato vogliono riportare in vita e a Taurianova:

a) quelli della Tavola Rotonda;

b) i Dodici di Francia;

c) i Nove della Fama.

e colui che deve relegare nell’oblio i Platiri, i Tablanti, Olivanti e Tiranti, Febi e Beliangi e tutti i famosi cavalieri del passato.

Ma la meta più ambita e preda prelibata rimane la loro direzione governativa sulla città, che in incognito viene definita DULCINEA DEL TOBOSO (mano fatata) e avente:

– capelli d’oro

– fronte => campi dell’Elisio

– ciglia => archi del cielo

– occhi => due soli

– guance => rose

– labbra => coralli

– denti => perle

– collo => alabastro

– petto => marmo

– mani => avorio

– pelle => neve

… e le altre parti che il pudore nasconde si possono solo lodare.

Certo è che con queste memorabili e stratosferiche imprese l’Amministrazione Comunale capeggiata dal nuovo e moderno Don Chisciotte, ha definitivamente oscurato tre illustri e famosi personaggi taurianovesi passati gloriosamente negli annali storici e che sono:

Barone: Gennaro del Canto (cantante tenorile)

Conte: Giuseppe del sale (aspersore del sale grosso)

Marchese: Giuseppino Cornacchino (metà faccia nascosta).

Carissimo ed affettuosissimo Miguel nel salutarti fraternamente ti ringrazio per avermi prestato i tuoi personaggi che ho voluto inserire in questa Taurianova così dolce e…tanto amara. Ma vedrai che cambierà, non so dirti come e quando, ma vedrai che cambierà e speriamo che le nuove leve non dicano “Paese mio ti lascio e vado via!” , chiedendo scusa a Luigi Tenco, Nicola Di Bari e ai Ricchi e Poveri.

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