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TAURIANOVA (RC), VENERDì 03 MAGGIO 2024

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Lettera aperta al procuratore Gratteri e al professor Nicaso In merito al conferimento della cittadinanza onoraria del comune di Celico

Lettera aperta al procuratore Gratteri e al professor Nicaso In  merito al conferimento della cittadinanza onoraria del comune di Celico
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ci meraviglia che due personalità del vostro spessore, in prima linea
nella lotta alla ‘ndrangheta, possano accettare la cittadinanza onoraria
di Celico. E vi spieghiamo il perchè.

Questo comune, gode dei privilegi (royalties) che provengono
dall’ospitalità concessa ad una mega-discarica di proprietà di un
imprenditore ripetutamente al centro di pesanti vicende giudiziarie. A
Raffaele Vrenna – indagato in passato ed oggi nuovamente sul banco degli
imputati, con ben due procedimenti giudiziari, ora alle battute finali –
la Dda di Catanzaro ne ha richiesto il sequestro dei beni.

Il gruppo imprenditoriale Vrenna è stato introdotto negli affari
economici della Presila cosentina ad inizio anni 2000, grazie alla
volontà delle vecchie amministrazioni del comune di Celico di cui quella
attuale rappresenta una fisiologica continuazione. Solo a titolo
esemplificativo: uno dei Sindaci responsabili della messa in esercizio
dell’impianto è, ad oggi, consigliere comunale con delega all’Ambiente;
l’attuale Sindaco ha fatto parte della giunta che, nel 2014, ha dato
pare favorevole al rinnovo, per i prossimi dodici anni,
dell’Autorizzazione Integrata Ambientale. Le amministrazioni che si sono
succedute alla guida del Comune di Celico negli ultimi due decenni,
compresa quella in carica, non hanno avuto alcun tentennamento quando si
è trattato di fare affari, leciti ma certamente politicamente poco
opportuni, con questo gruppo definito border line dal Procuratore Lombardo.

Siamo, ovviamente, coscienti che la malagestione del settore dei rifiuti
è sistemica. Basterebbe citare un solo passaggio della relazione della
Commissione parlamentare d’inchiesta sulle attività illecite connesse al
ciclo dei rifiuti <<infiltrazioni determinate anche dal fallimento del
sistema pubblico e dalla scarsità dei controlli sul territorio>>, per
ascrivere anche la discarica di Celico al sistema corrotto e perverso a
cui la polica locale non ha, evidentemente, disdegnato l’appoggio.

Crediamo che le amministrazioni pubbliche debbano essere in prima linea
nella lotta alle mafie e questo non può prescindere da scelte che
tengano lontano ogni dubbio di collusione con ambienti ambigui. Il
popolo Presilano, educato alla bellezza del proprio territorio, non si è
rassegnato alla paura e all’omertà e lotta strenuamente contro questo
ecomostro perché, è proprio il caso di dirlo, tante volte… LA MAFIA E’
UNA MONTAGNA DI RIFIUTI.

Certi che non resterete indifferenti, vi salutiamo con stima.

Presila, 1 novembre 2016.

Comitato Ambientale Presilano