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TAURIANOVA (RC), DOMENICA 28 APRILE 2024

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Letta: prospettive governo sembrano restringersi

Letta: prospettive governo sembrano restringersi

“Nel mio paese in questo momento ho qualche difficoltà”. Silvio Berlusconi si è rivolto così, parlando in inglese, al primo ministro vietnamita Nguyen Tan Dung, nelle primissime battute dell’incontro bilaterale a margine del G20.

Letta: prospettive governo sembrano restringersi

“Nel mio paese in questo momento ho qualche difficoltà”. Silvio Berlusconi si è rivolto così, parlando in inglese, al primo ministro vietnamita Nguyen Tan Dung, nelle primissime battute dell’incontro bilaterale a margine del G20.

 

L’incontro fra il presidente della Camera, Gianfranco Fini, e il ministro delle Riforme e leader della Lega, Umberto Bossi, è previsto questa mattina, a quanto si è appreso, intorno alle ore 11.30. BERLUSCONI: IN QUESTO MOMENTO HO QUALCHE DIFFICOLTA’ – “Nel mio paese in questo momento ho qualche difficoltà”. Silvio Berlusconi si è rivolto così, parlando in inglese, al primo ministro vietnamita Nguyen Tan Dung, nelle primissime battute dell’incontro bilaterale a margine del G20.Subito dopo la stretta di mano, avvenuta in una saletta privata dell’albergo che ospita il premier a Seul, i due leader si sono seduti. Berlusconi ha chiesto ad un collaboratore se fosse già arrivato l’interprete e poi ha proseguito, in inglese, rivolgendosi direttamente al primo ministro vietnamita e chiedendogli come stesse. Ascoltata la risposta di Nguyen, il premier ha replicato allargandosi in un sorriso. E, sempre in inglese, ha detto: “nel mio paese ho qualche difficoltà in questo momento”.Il presidente della Camera mantiene il punto sulla necessita’ di una crisi pilotata. Una posizione che avrebbe confermato nel corso di una serie di contatti, telefonate e incontri a Montecitorio in vista dell’annunciato faccia a faccia con Umberto Bossi di domani (oggi, ndr). La vigilia del vertice con il leader della Lega si vive con trepidazione nel ‘palazzo’. La sensazione e’ che buona parte della tenuta del governo si giochi domani, proprio mentre Silvio Berlusconi e’ in visita a Seul per il vertice del G20. In campo scende anche Gianni Letta, che avrebbe sondato il presidente della Camera in un colloquio riservato, anche se mai confermato dai diretti interessati. Una iniziativa che, secondo ambienti del Pdl, potrebbe anche far prefigurare uno spiraglio per avviare una trattativa a tutto tondo nella maggioranza. Ma che si sia giunti ad un passaggio estremamente delicato lo dimostra anche una battuta che il sottosegretario alla presidenza del Consiglio si lascia sfuggire durante un convegno, a Roma:”Questo governo che rappresento pro tempore ha prospettive molto piu’ brevi del 2020”. Futuro e Liberta’, intanto, intende ”proseguire sulla linea espressa da Fini a Perugia”, ovvero nella richiesta di un governo Berlusconi Bis allargato all’Udc. Ipotesi che, a sorpresa, anche la Lega Nord sembrerebbe disposta a percorrere ”nell’interesse di tutti”. Il ministro Roberto Calderoli delinea una road map di quella che appare una crisi pilotata: ”La Lega ha fatto la sua parte e domani tocchera’ a Fini – spiega l’esponente leghista – Poi contiamo molto su Napolitano e sul suo ruolo di equilibrio”. ”Dopodiche’ – aggiunge – spettera’ a Berlusconi decidere”. Intanto, nella maggioranza si ragiona sulla configurazione di un possibile nuovo governo di centrodestra, nel caso in cui giungesse a buon fine la trattativa sulla crisi pilotata, ipotizzando anche un esecutivo presieduto proprio da Gianni Letta. Resta incerto, pero’, l’atteggiamento del Carroccio nei confronti di un coinvolgimento dei centristi. Probabile che di questo aspetto si parli domani nell’incontro Bossi-Fini. Il presidente della Camera tiene un lungo colloquio a Montecitorio con i due leader di Udc e Api, Pier Ferdinando Casini e Francesco Rutelli: un’ora e mezza nel corso della quale si e’ certamente parlato dell’ipotesi che la maggioranza sia allargata ai moderati. Dell’incontro trapela soltanto che i tre hanno condiviso ”il senso di responsabilita’ da tenere rispetto alla crisi economica oggetto dell’appello di Napolitano”. Un chiaro riferimento alla discussione della legge finanziaria ed una plastica rappresentazione di prove di ‘terzo polo’, secondo alcuni attenti osservatori politici. Il capo dello Stato, d’altronde, fa sentire nuovamente la sua voce: ”’Chiunque sara’ chiamato a governare, ancora o nuovamente – spiega – dovra’ fare i conti con i problemi concreti”, spiega il presidente della Repubblica nel suo saluto all’Assemblea dell’Anci. ”Siamo in un momento di grandissima turbolenza – rimarca – C’e’ una situazione di grandissima incertezza politica, grande tensione e ci sono molte contrapposizioni e incognite”. Nessuno si permette di tirare Napolitano per la giacchetta e lo stesso presidente sembra voler intervenire solo se e quando la situazione lo richiedera’ ed in base a quanto previsto dalla Costituzione. I partiti lavorano alla soluzione della crisi. All’interno di Fli non si esclude di ”ritirare la delegazione del governo gia’ da domani”, come paventa Fabio Granata. Ma c’e’ anche chi nel corso di una riunione con Fini conviene sull’opportunita’ di ”aspettare di vedere cosa proporra’ Bossi” anche se ”la posizione- si ribadisce- resta quella espressa da Fini a Perugia, ovvero un Berlusconi Bis aperto ai moderati”. Anche l’opposizione si prepara. Il Pd ha cominciato la raccolta di firme per la mozione di sfiducia al governo. ”Il nostro obiettivo – spiega il segretario Pier Luigi Bersani – e’ rendere evidente e formale la crisi”. E a Montecitorio non si esclude che tra le firme raccolte possa spuntare anche quella di qualche futurista. Segnale, quest’ultimo, che le trattative anche per un eventuale Berlusconi Bis non avrebbero alcuna possibilita’ di giungere a conclusione.(ANSA)