Aldo Alessio è rimasto impressionato dal coraggio e dalla determinazione della ragazza di San Martino sopraffatta dal “branco”
di CATERINA SORBARA
L’esempio di Anna Maria Scarfò
Aldo Alessio è rimasto impressionato dal coraggio e dalla determinazione della ragazza di San Martino sopraffatta dal “branco”
di Caterina Sorbara
Aldo Alessio, già sindaco di Gioia Tauro, si trova per motivi di lavoro sull’isola del Giglio, da dove con una nota inviata al nostro giornale, dichiara:” Ho letto il libro “Malanova” in cui la giornalista di Repubblica, Cristina Zagaria, ha raccontato la vera storia di Anna Maria Scarfò, una ragazza del Sud, di San Martino – frazione di Taurianova. Una storia che non conoscevo anche perché il mio lavoro di “marinaio” mi porta quasi sempre a stare fuori dal nostro territorio e che consiglio di leggere a quanti ancora non la conoscono. Sono rimasto fortemente e positivamente impressionato per la forza, il coraggio e la determinazione che questa ragazza del profondo Sud ha avuto di ribellarsi ai suoi stupratori, di mettersi contro un intero Paese e di denunciare quanti con la forza della violenza, del ricatto e della sopraffazione del “branco” l’hanno continuamente stuprata per oltre 3 anni sin dall’età di 13 anni, e dal vuoto, dal silenzio assordante, di una intera comunità e della Chiesa stessa che si è fatta “i fatti soi” nel rispetto della più assoluta omertà”.
Continua dicendo:” Anna Maria nel riscattare se stessa, ha dato voce e dignità a tutte le donne che hanno subito e che continuano a subire le minacce e le violenze di ogni genere, perpetrate da parte di alcuni uomini, forse è poco definirli “animali”, che continuano a nutrirsi di quella profonda incultura “maschilista” che considera la donna una preda da cacciare e da sottomettere ai loro piaceri, ai loro soddisfacimenti, ai loro soprusi, alle loro angherie e alle loro porcherie. Anna Maria, dopo aver sempre rifiutato di entrare nel programma di protezione offertole dallo Stato, solo nel 2010 ha deciso di lasciare San Martino e di accettare di entrare nel programma di protezione. Oggi ha 28 anni, vive in località protetta con la sorella e meriterebbe l’amicizia ed il rispetto di tutte le persone oneste e per bene”.
Prosegue poi: “A Napoli l’ennesimo testimone di giustizia, Luigi Coppola, ha dichiarato che lo Stato non dovrebbe mai spostare nessun testimone di giustizia dal suo luogo d’origine, è come se fosse una seconda estorsione, questa volta istituzionale”. Infine conclude dicendo :”Il punto è questo! Perché chi ha il coraggio di denunciare i propri aguzzini, estorsori o stupratori, alla fine deve soccombere e lasciare il proprio Paese? Certamente lo Stato dovrà continuare a fare la propria parte nel perseguire i reati, nel condannare i colpevoli e nel proteggere i testimoni di giustizia, ma le Forze Politiche e Sociali, la Scuola, la Chiesa e la Società Civile dovranno fare anch’essi la loro parte per difendere e proteggere persone speciali e coraggiose come Anna Maria Scarfò.
La Società Civile così potrà definirsi tale solo quando non avrà più paura del “diverso” e saprà essere più accogliente e più generosa nei confronti di queste persone speciali che hanno avuto la forza ed il coraggio di ribellarsi contro le ingiustizie e che nel riscattare se stessi hanno contribuito a costruire un futuro nuovo e migliore per tutti noi. Per questo dovremmo tutti essere orgogliosi di avere in terra di Calabria cittadine come Anna Maria Scarfò che meritano il nostro rispetto”.