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Legalità, don Panizza agli studenti: “Aiutateci a cambiare il mondo”

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Il sacerdote ha ricevuto a Vibo Valentia il premio “L’operatore d’oro”

Legalità, don Panizza agli studenti: “Aiutateci a cambiare il mondo”

Il sacerdote ha ricevuto a Vibo Valentia il premio “L’operatore d’oro”

 

 

(ANSA) – VIBO VALENTIA – “Lottate insieme a noi per cambiare questo mondo. Perché il mondo è nostro e noi siamo nel mondo”. E’ l’invito rivolto da don Giacomo Panizza, fondatore della Comunità Progetto Sud che ha dubito una serie di intimidazioni ad opera della ‘ndrangheta, agli studenti che hanno partecipato alla cerimonia di consegna al sacerdote del premio ”L’Operatore d’oro”, che viene attribuito “a chi conduce battaglie contro la criminalità organizzata”. Il preside dell’istituto Morelli, Raffaele Suppa, ha sostenuto che “é necessario svegliarci e ribellarci attraverso una nuova forma di resistenza civile e l’introduzione di anti-corpi cognitivi che contrastino la criminalità”. Secondo il prefetto di Vibo Valentia, Michele Di Bari, “é necessario condividere gli ideali di don Panizza, che sono anche i nostri ideali”. “Non me ne voglia Don Panizza – ha detto il Procuratore della Repubblica di Vibo, Mario Spagnuolo – ma Vibo é peggio di Lamezia e in alcune cose è anche peggio di Reggio Calabria. In una terra di ‘ndrangheta non e’ possibile chiamarsi fuori, non si può dire che non spetta a me e spetta agli altri fare questo perché agendo in questo modo -ha aggiunto Spagnuolo – vuol dire fare una scelta di connivenza. Il compito essenziale che abbiamo di fronte è quello di recuperare la normalità del vivere quotidiano”. “Voglio sottolineare il ruolo di quelle mille persone – ha detto Don Panizza – che hanno condiviso con me il progetto della Comunità a Lamezia e mi riferisco a disabili, rom, persone uscite dal carcere o dal mondo della droga. La cosa che mi piace sottolineare è che alcuni di loro, pur avendo problemi nel mangiare, nel lavarsi, nel guidare l’auto, sono capaci di aiutare gli altri. C’é poi l’impegno nel sociale con la raccolta differenziata realizzata grazie al lavoro di alcuni rom che oggi ricevono una busta paga che non sapevano neanche cosa fosse”.

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