Interventi a Sant’Ilario dello Jonio, Montebello Jonico, Roccaforte del Greco, Reggio Calabria, Maropati e Taurianova
Le operazioni dei Carabineiri nella provincia di Reggio Calabria
Interventi a Sant’Ilario dello Jonio, Montebello Jonico, Roccaforte del Greco, Reggio Calabria, Maropati e Taurianova
A Sant’Ilario dello Jonio (RC), nel corso di un predisposto servizio di controllo del territorio, i Carabinieri della Stazione di Sant’Ilario hanno segnalato in stato di libertà all’Autorità Giudiziaria Amato Maurizio di anni 41, coniugato poiché è stato sorpreso alla guida dell’autovettura di sua proprietà, pur non essendo in possesso dei documenti di guida perché revocati. Il mezzo che è risultato privo di copertura assicurativa è stato sottoposto a sequestro.
A Sant’Ilario dello Jonio (RC), i Carabinieri della Stazione di sant’Ilario, unitamente a quelli del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Locri, hanno arrestato Reale Claudio di anni 26, celibe, disoccupato, pregiudicato, poiché deteneva ben occultate all’interno di un pluviale tre dosi di sostanza stupefacente del tipo cocaina e una dose di eroina.
Nelle prime ore della mattinata del 08 dicembre 2013, nel contesto di mirati servizi di controllo del territorio predisposti dalla Compagnia Carabinieri di Melito Porto Salvo, sono state eseguite numerose perquisizioni domiciliari. In Montebello Jonico (RC) – località Prastarà, il complesso delle operazioni si concludeva con l’arresto, in fragranza di reato, di S. G. classe 1944, pensionato, che veniva trovato in possesso di gr.150 (centocinquanta) di sostanza stupefacente del tipo “MARIJUANA”, confezionata in dosi e nascosta in diversi punti della propria abitazione. Veniva rinvenuto anche un bilancino di precisione.
A Roccaforte Del Greco (RC), i Carabinieri della Stazione di Roccaforte hanno segnalato in stato di libertà alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Reggio Calabria S. I.F.B. di anni 86, pensionato e S. T. di anni 55, coniugato, operaio, poiché hanno realizzato un allaccio abusivo alla rete elettrica bypassando il misuratore di energia E.N.E.L. installato presso la propria abitazione.
A Reggio Calabria, i Carabinieri della Stazione di RC – Rione Modena in esecuzione dell’ordine di sospensione del beneficio dell’affidamento terapeutico al servizio sociale emesso dall’ Ufficio di Sorveglianza presso il Tribunale di Reggio Calabria, hanno arrestato Ascrizzi Antonino di anni 45, disoccupato, pregiudicato. L’Ascrizzi deve espiare la pena residua di 4 anni, 8 mesi e 25 giorni di reclusione, poiché riconosciuto colpevole dei reati di furto, ricettazione, evasione, detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti.
A Maropati (RC), Contrada Mastrologo, i Carabinieri della Stazione di Feroleto della Chiesa unitamente a quelli del Nucleo Operativo Ecologico di Reggio Calabria a conclusione di un coordinato servizio di controllo teso alla repressione dei reati in materia ambientale, hanno segnalato in stato di libertà all’A.G. Z. E. di anni 81, coniugato, pregiudicato, imprenditore, poiché ritenuto responsabile dei reati di: scarico di acque reflue industriali in assenza della prevista autorizzazione, attività non autorizzata di gestione di rifiuti, deposito in modo incontrollato ed esposto alle intemperie di rifiuti speciali non pericolosi, installazione di macchinari atti ad immettere fumi e vapori in atmosfera ed esercitato l’attività di sansificio, in assenza della prescritta autorizzazione ed utilizzando nel ciclo di produzione caldaie con potenza termica fino a 7 Mw. Inoltre è stato sottoposto a sequestro preventivo, un intero opificio per un valore complessivo di euro 2.000.000 circa.
A Taurianova (RC), i Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Taurianova in esecuzione dell’ordinanza di applicazione della misura cautelare degli arresti domiciliari emessa dal Tribunale di Reggio Calabria – Sezione G.I.P., hanno arrestato C. M. di anni 32, celibe, impiegato, incensurato, poiché ha attivato fraudolentemente cinque schede SIM all’insaputa dei relativi intestatari, ponendole successivamente nella disponibilità di alcuni esponenti della ‘ndrangheta nella sua articolazione territoriale denominata cosca Facchineri operante a Cittanova (RC), che le utilizzavano per compiere plurimi tentativi di estorsione in danno di alcuni imprenditori del nord Italia.