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TAURIANOVA (RC), MARTEDì 07 MAGGIO 2024

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Le elezioni di Taurianova inquinate da lettere al veleno Giuseppe Rigoli, destinatario di una doppia missiva, ritira la sua candidatura

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Una campagna elettorale al veleno quella di Taurianova. Con un candidato a sindaco che ha deciso di ritirarsi dalla competizione elettorale. Ancora devono essere presentate le liste dei candidati a sindaci e dei consiglieri, si andrà a votare il 15 novembre, e già nella cittadina è un pullulare di lettere anonime e minacce con l’obiettivo di minare e inquinare il voto di novembre. L’ultima missiva intimidatoria è quella recapitata al candidato Giuseppe Rigoli che ha ricevuto un doppio avvertimento. Una lettera recapitata al suo domicilio e l’altra fatta arrivare ai genitori. E lui non ci ha pensato due volte e con una nota stampa ha comunicato il suo ritiro. Con poche parole, ma cariche di amarezza, Rigoli ha quindi annunciato che non sarà più tra i candidati a sindaco. “Dopo la minaccia ricevuta – scrive nella nota stampa – attraverso due lettere, una recapitata ai miei genitori e l’altra a me, comunico il mio immediato disimpegno elettorale relativo alle prossime elezioni per il rinnovo del Consiglio comunale. “È mio dovere – continua – prima di ogni altra cosa, evitare di creare ulteriori preoccupazioni e disagi alla mia famiglia ed ai miei genitori. L’unica cosa che ritengo doverosa fare in questo momento è quella di ringraziare le giovani candidate ed i giovani candidati che avevano accettato di starmi accanto, nonostante per loro fosse la prima esperienza”. “Un ringraziamento particolare – sottolinea Rigoli – è mio dovere formularlo anche alle loro rispettive famiglie che, senza alcuna esitazione, avevano accordato ai loro figli la loro disponibilità di sostenermi, nonostante le oggettive difficoltà della competizione elettorale che ci vedeva partecipare con una sola lista”.

Le missive recapitate con posta ordinaria all’ormai ex candidato a sindaco, sono scritte su carta bianca, al computer, e in un italiano, quasi certamente, volutamente scorretto. La prima, quella indirizzata allo stesso Rigoli, recita, riportando anche gli errori grammaticali: «Caro dottore vi scrivo per una opera di coscienza per consigliarvi di non candidarvi a sindaco. Potrebbero capitarvi cose di dispiacere e non vi vale la pena rischiare di fare prendere uno spavento ai vostri famigliari. Io la notte voglio dormire con la mia coscienza al posto e devo avvisarvi che la vostra candidatura vi farà avere brutti situazioni che non vale la pena rischiare. Lasciate stare la candidatura qualcuno vi vuole male e vi dico di non rischiare. Io vi conosco e conosco la vostra famiglia e non fategli aver dispiaceri». La seconda invece, quella inviata ai genitori di Rigoli, ha i toni ancora più minacciosi. «Dr Rigoli – si legge – non vi dovete candidare e dovete farmi i fatti vostri se non volete che succede qualcosa a voi e ai vostri famigliari. Fatevi i fatti vostri e finitela colla politica. Vi abbiamo avvisato vedete di fatevi i fatti vostri o vi capita qualcosa di brutto e i vostri famigliari si spaventano». Con Rigoli fuori dai giochi, i candidati sono adesso cinque: Roy Biasi, Fabio Scionti, Cettina Nicolosi, Pino Ciano e Michele Gullace.