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TAURIANOVA (RC), SABATO 04 MAGGIO 2024

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Le associazioni Mondo libero e AmoLamezia criticano il Psc elaborato dall’Amministrazione comunale di Lamezia

“Il Piano strutturale comunale all’esame del Consiglio non è la risposta ai bisogni reali della città e del territorio. È anzi un piano persino in contrasto con i principi informatori della legge urbanistica regionale”

Le associazioni Mondo libero e AmoLamezia criticano il Psc elaborato dall’Amministrazione comunale di Lamezia

“Il Piano strutturale comunale all’esame del Consiglio non è la risposta ai bisogni reali della città e del territorio. È anzi un piano persino in contrasto con i principi informatori della legge urbanistica regionale”

 

 

Riceviamo e pubblichiamo:

Il Piano strutturale comunale elaborato dall’Amministrazione ed all’esame del Consiglio Comunale non è la risposta ai bisogni reali della città e del territorio. È anzi un piano persino in contrasto con i principi informatori della legge urbanistica regionale: sostenibilità, tutela, sviluppo reale del territorio sono elementi che non vi trovano spazio concreto.
Il Piano è, infatti, un grande contenitore in cui la parte pubblica ha di fatto rinunciato al ruolo di guida dello sviluppo lasciando ai privati possessori di suoli la possibilità di disegnare una città espressione dell’individualismo in aperta contraddizione con gli interessi generali della collettività.
Non risponde nemmeno al vero che le nuove costruzioni rappresentino di per sé lo sviluppo. Di ciò ne è conferma sia l’immobilismo del mercato, figlio dell’eccesso di produzione di una edilizia residenziale non proporzionata al reale fabbisogno, sia il fatto che la costruzione di edifici nella maggior parte dei casi, e soprattutto nel caso delle residenze, non produce un circuito virtuoso di creazione di attività economiche durevoli nel tempo.
Ben diverso è il ragionamento sulle iniziative edilizie proiettate verso forme stabili di occupazione, cioè della produzione di beni e servizi. Ma per realizzare tali interventi è demagogico, e fuorviante, invocare la necessità di approvazione del Piano strutturale, attribuendogli la funzione di panacea di tutti i mali del sottosviluppo di questa città.
Che per realizzarli non sia, invece, indispensabile il nuovo Piano strutturale, lo ha ampiamente dimostrato la stessa Amministrazione comunale quando ha utilizzato, largamente e spesso impropriamente, strumenti urbanistici più rapidi per concedere anche a singoli, ma potenti, privati di costruirsi le villette su aree originariamente destinate a servizi pubblici. E varianti e deroghe allo strumento urbanistico hanno trovato ampia e rapida applicazione anche per il rilascio di permessi a costruire per opifici, alberghi ed altre attività produttive.
Le scelte edilizie assunte “caso per caso” e collocate anche al di fuori dell’attuale Piano Regolatore sono ormai diventate prassi talmente ordinaria, che l’appello della Confcommercio al varo sollecito del nuovo Piano strutturale, può essere visto paradossalmente come un modo per rallentare, attraverso le pastoie dei Piani operativi temporali e della discrezionalità amministrativa, qualsiasi iniziativa, comprese quelle che potrebbero realmente promuovere sviluppo e occupazione stabile.
La parola d’ordine “pianificare alla giornata” si è rivelata nella prassi amministrativa di questa città come la pratica più frequente, a tal punto che il Piano strutturale appare oggi come uno strumento farraginoso, inutile e, quindi, svuotato delle aspettative che in esso ripone la Confcommercio. Né peraltro c’è da preoccuparsi delle scadenze imposte dalla Regione, perché lo stato dell’arte dei Piani Strutturali delle maggiori città della Calabria è abbastanza deprimente: basti pensare che la stessa città capoluogo, Catanzaro, deve ancora dare avvio alla formazione del suo piano.
Se la Confcommercio ha interesse a favorire il varo immediato di importanti, ma fattibili, attività produttive e a discutere contemporaneamente del destino urbanistico e produttivo di questa città si faccia promotrice insieme a noi di un tavolo di confronto con l’amministrazione comunale, le altre categorie professionali, l’associazionismo sociale ed ambientalista, perché Lamezia non ha bisogno di un Piano urbanistico che svenda ancor di più il suo territorio ed il paesaggio, ma al contrario di un Piano che coniughi tutela, sostenibilità e sviluppo reale.

Nicolino Panedigrano (AmoLamezia)
Giuseppe Gigliotti (Mondo libero)