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TAURIANOVA (RC), DOMENICA 28 APRILE 2024

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Si è svolto l’incontro tra Pippo Callipo e Mario Oliverio La regione deve affrontare le emergenze più scottanti del momento

Si è svolto l’incontro tra Pippo Callipo e Mario Oliverio La regione deve affrontare le emergenze più scottanti del momento
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Si è svolto stamattina, presso lo stabilimento Callipo a Maierato, l’incontro
tra l’imprenditore Pippo Callipo e l’onorevole Mario Oliverio, candidato alle
primarie del centrosinistra
per la Presidenza della Regione. Al centro della discussione, dopo aver entrambi
convenuto che la “Calabria ha bisogno, oggi come mai, di una politica composta
da persone sane e di una guida che abbia solide competenze amministrative per rendere
efficiente
la Regione ed affrontare le emergenze più scottanti del momento”, una serie di
temi di stringente attualità. Si è discusso di politiche credibili per la difesa
del lavoro che c’è (pubblico e privato), costantemente minacciato da violenti
processi di riconversione
spesso pilotati fuori regione; di sviluppo produttivo da irrobustire, dando ossigeno
alle centinaia di piccole imprese che operano nelle filiere tradizionali e nei settori
più all’avanguardia, su cui, per qualità ed eccellente capitale umano, la Calabria
può
fare tantissimo per risollevare il prodotto interno lordo; di un monitoraggio rigoroso
della spesa comunitaria, utilizzata fin qui ‘a pioggia’ e d’ora in poi da finalizzare
allo sviluppo reale e per l’ampliamento dell’occupazione; di rispetto della
legalità,
sia nelle scelte politiche generali che in tutte le procedure amministrative pubbliche,
a capo delle quali vanno indicate persone competenti e integre sul piano etico; di
sostegno all’azione della magistratura e delle forza dell’ordine contro la criminalità
organizzata, ostacolo enorme per il riscatto della Calabria; della bonifica e potenziamento
delle zone industriali, ipotizzando la requisizione dei capannoni sotto sequestro
da assegnare agli artigiani non in grado di ottenere il credito necessario per avviare
attività produttive e di un’azione risolutiva per fare di Gioia Tauro uno degli
hub portuali del Mediterraneo, da cui l’intera regione possa trarre benefici importanti.
Di questo e di tanto altro si è discusso nel corso dell’incontro da entrambi
considerato costruttivo, anche perché – hanno convenuto entrambi – può ben simboleggiare
un sano confronto tra buona imprenditoria e buona politica su cui puntare per scacciare
dagli spazi pubblici i “prenditori” in combutta con la politica affaristica
e priva di scrupoli. E per avviare un lavoro che possa togliere la Calabria
dalle secche in cui è finita, per farle fare significativi passi avanti, in un
Mezzogiorno in cui, benché il “gap” col Nord s’è allargato, vi sono aree
che crescono ed altre,
invece, come la Calabria che, non essendo riuscite a sciogliere i nodi storici del
sottosviluppo, sono ancora alle prese col conflitto tra modernità ed arretratezza.
Condiviso pienamente da Oliverio l’appello di Pippo Callipo di
“liberare la Regione dagli avventurieri” e di fare dell’Ente pubblico più
importante della Calabria un amico dei calabresi onesti e non un loro feroce avversario.
Entrambi d’accordo, inoltre, sull’urgenza di unire le forze positive della regione
per dare alla Calabria più autorevolezza nei tavoli romani ed europei, dove si giocano
le partite più importanti, e più forza nel convincere le Istituzioni nazionali
(Governo
e Parlamento in primis) a non sottovalutare le emergenze calabresi. Pippo Callipo
e Mario Oliverio, infine, nel sottolineare che oltre al contrasto alla criminalità
la Calabria ha necessità di dare, con immediatezza, risposte esaurienti ai giovani
senza
lavoro ed ai padri di famiglia che non sanno più come sbarcare il lunario, hanno
espresso solidarietà ai 30 mila lavoratori calabresi in mobilità che manifestano
civilmente il loro disagio nelle piazze calabresi di Reggio Calabria, Catanzaro e
Cosenza.
“Qui – hanno sostenuto Callipo ed Oliverio – non solo la Calabria ma il Paese,
se non si vuole mettere a rischio la stessa tenuta del sistema democratico, debbono
trovare il modo di non lasciare soli le migliaia di precari e di Lsu/Lpu che legittimamente
chiedono di essere ricollocati sul mercato del lavoro. La criminalità, che ormai
è una minaccia internazionale, si fronteggia senz’altro con l’azione repressiva
– hanno concluso – ma anche garantendo la dignità di un lavoro a tantissimi giovani
e meno
giovani che non possono essere più presi in giro”.