Image Image Image Image Image Image Image Image Image Image

TAURIANOVA (RC), LUNEDì 06 MAGGIO 2024

Torna su

Torna su

 
 

L’Antimafia ferma 19 persone nel Crotonese. Spaccio di droga, armi ed estorsione le accuse

L’Antimafia ferma 19 persone nel Crotonese. Spaccio di droga, armi ed estorsione le accuse

Una vasta operazione portata a termine dai carabinieri del comando provinciale di Crotone ha disarticolato le cosche di ‘ndrangheta attive nel Crotonese e dedite al traffico di droga, di armi e a varie estorsioni ad imprenditori del territorio – I NOMI DEGLI ARRESTATI

Agguato a Petilia Policastro, pregiudicato ucciso con colpi fucile 

# Guerra tra cosche in provincia di Crotone: 5 fermi per la faida che insanguina Petilia 

L’Antimafia ferma 19 persone nel Crotonese. Spaccio di droga, armi ed estorsione le accuse 

Una vasta operazione portata a termine dai carabinieri del comando provinciale di Crotone ha disarticolato le cosche di ‘ndrangheta attive nel Crotonese e dedite al traffico di droga, di armi e a varie estorsioni ad imprenditori del territorio

 

CROTONE – Diciannove persone sono state raggiunte da un provvedimento di fermo di indiziato di delitto emesso dalla Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro e in particolare dal Procuratore di Catanzaro, Vincenzo Antonio Lombardo, dall’aggiunto, Giovanni Bombardieri, e dai sostituti Salvatore Curcio e Domenico Guarascio. I 19 sono stati portati in carcere dai carabinieri del Comando provinciale di Crotone a Petilia Policastro ed in altri centri della provincia nei confronti di presunti capi e gregari delle cosche della ‘ndrangheta della zona. Gli indagati sono accusati di associazione a delinquere di stampo mafioso, spaccio di droga, violazione in materia d’armi, estorsioni ad imprenditori e commercianti.
Gli investigatori sono convinti di avere disarticolato le cosche e colpito gli interessi illegali e le ramificazioni nel settore economico, produttivo e sociale. Dalle indagini è stata ricostruita l’evoluzione criminale di Vincenzo Manfreda, il presunto boss di Petilia Policastro ucciso in un agguato il 24 marzo 2012.

Manfreda avrebbe preso il comando sostituito della locale cosca della ‘ndrangheta che precedentemente era diretta dai Comberiati. Secondo la Dda di Catanzaro Manfreda avrebbe controllato il mercato dell’uva e delle castagne. Tutti coloro che volevano acquistare l’uva oppure il mostro dovevano rivolgersi presso l’azienda di Manfreda e chi non lo faceva subiva intimidazioni e danneggiamenti. La cosca, inoltre, aveva imposto anche il prezzo che doveva essere pagato. Sul fronte delle castagne è emerso che la cosca acquistava dagli agricoltori ad un prezzo tra i 50 ed i 75 centesimi, inferiore a quello di mercato, e poi rivedeva ai commercianti al costo tra 80 centesimi e un euro. Gli agricoltori che si rifiutavano di vendere il loro prodotto venivano minacciati e subivano intimidazioni.

Inoltre, sono state scoperte estorsioni ad imprenditori edili, agricoli e turistico alberghieri. Gli indagati, che disponevano anche di numerose armi, attraverso minacce, intimidazioni e violenze erano riusciti anche ad imporre il monopolio nelle costruzioni, anche in ambito privato, oltre al racket delle castagne e dell’uva, di cui le cosche decidevano i prezzi all’ingrosso ed al dettaglio, con guadagni di centinaia di migliaia di euro, imponendo anche la manodopera. A chi non si adeguava al racket venivano bruciati i camion e tagliati gli alberi e le viti. Scoperta anche una rete di favoreggiatori di latitanti e disarticolata un’articolata attività di spaccio di stupefacenti. La cocaina veniva venduta al dettaglio a giovani della provincia di Crotone. I carabinieri hanno anche individuato gli autori di due rapine a uffici postali ed una in abitazione, nel corso della quale un anziano era stato legato, imbavagliato e picchiato. All’esecuzione dei fermi hanno preso parte circa cento militari.

Il procuratore Lombardo: «Ricostruita la storia del clan»
CROTONE – Una operazione, quella che ha portato a 19 fermi per indiziato di delitto nel Crotonese, che per la direzione distrettuale antimafia di Catanzaro costituisce una vera e propria pietra miliare nella lotta alla criminalità organizzata nel Crotonese. Ne è convinto il procuratore di Catanzaro, Vincenzo Antonio Lombardo il quale ha rimarcato come «le indagini che stamane hanno portato ai 19 fermi ci hanno permesso di ricostruire l’evoluzione e la storia della cosca». Il magistrato ha chiarito, inoltre, come «la cosca dei Comberiati fu sostituita da Vincenzo Manfreda e noi siamo riusciti a ricostruire sia l’evoluzione avvenuta e sia i nuovi assetti. Dalle indagini, inoltre, siamo riusciti anche ad accertare che Manfreda aveva il controllo assoluto del mercato dell’uva e delle castagne, che produceva un consistente reddito».
Un potere enorme nella mani del boss ucciso nel 2012, dimostrato anche dalla deferenza dimostrata nei suoi confronti nel territorio. «Quella portata a termine – ha concluso Lombardo – è stata un’indagine molto complessa che ci ha consentito di ricostruire in pieno tutta l’attività della cosca di Petilia Policastro».

La statua del santo a casa del boss per indicare che era il capo della cosca
PETILIA POLICASTRO (KR) – La statua di San Francesco di Paola, in occasione della festa, si fermava nel frantoio di Vincenzo Manfreda, il presunto boss di Petilia Policastro ucciso in un agguato il 24 marzo 2012. Il particolare emerge dalle indagini dei carabinieri di Crotone, coordinate dalla Dda di Catanzaro, che hanno portato a 19 fermi. Quando la statua era nel frantoio veniva organizzato un banchetto per onorare il Santo. Gli inquirenti ritengono che il tutto avveniva per indicare che Manfreda era il capo della cosca.

L’elenco delle persone coinvolte nell’operazione
1. ASTORINO Carmelo, nato a Petilia Policastro il 09.10.1964
2. ASTORINO Francesco, detto “cimitero” e/o “trippa e mulu” nato il 01.07.1968 a Petilia Policastro,
3. ASTORINO Leonello, nato a Petilia Policastro il 25.10.1978.
4. ASTORINO Marco, detto “marchiceddu” nato il 04.03.1995 a Crotone,
5. ASTORINO Salvatore, nato a Crotone il 14.10.1987
6. CARVELLI Massimo, detto “zimmaro”, nato a Catanzaro il 04.08.1975
7. CERAUDO Giuseppe, detto “bisteccone”, nato il 01.04.1983 a Crotone,
8. GAROFALO Diego, detto “yogurt”, nato Crotone il 13.11.1980,
9. GAROFALO Francesco, detto “cischedda”, nato a Crotone il 04.11.1976,
10. GAROFALO Giuseppe, detto “mutanda”, nato a Crotone il 11.10.1986
11. GUMARI Gianni Antonio, nato il 31.05.1988 a Crotone,
12. LAZZARO Emilio, detto “zillillo”, nato a Petilia Policastro il 28.09.1970,
13. MANFREDA Domenico, detto “mimmo panzuto”, nato a Mesoraca il 21.10.1971,
14. MANFREDA Pasquale, detto “u riepule”, nato a Mesoraca il 30.08.1966,
15. MANFREDA Vincenzo, detto “bertone”, nato a Mesoraca il 20.01.1976,
16. MANNOLO Giuliano, nato il 25.11.1973 a San Leonardo di Cutro,
17. PACE Rosa, nata il 10.04.1969 a Petilia Policastro,
18. TETI Vincenzo, nato il 06.02.1964 a Cotronei,
19. VONA Giuseppe, detto “generale”,