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TAURIANOVA (RC), MERCOLEDì 01 MAGGIO 2024

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Lampedusa: una tragedia annunciata

Il punto di vista di Lorenzo Scarfone (Fiamma Tricolore)

Lampedusa: una tragedia annunciata

Il punto di vista di Lorenzo Scarfone (Fiamma Tricolore)

 

 

Riceviamo e pubblichiamo:

Si è tenuto nei giorni scorsi, organizzato dal professor Vittorio Gigliotti, un incontro tra militanti della Fiamma Tricolore e membri dell’Associazione Cantiere Laboratorio di Lamezia, durante il quale si è lungamente discusso di quanto accaduto a Lampedusa. Al termine è stato elaborato il seguente comunicato, per i cui contenuti ringraziamo i nostri cortesi interlocutori ed in particolare il succitato professor Vittorio Gigliotti.

“Chiunque se ne lavi le mani, definendola inaspettata o imprevedibile, mente. E sa di farlo. L’accusa vale sia per le autorità e istituzioni italiane, sia per quelle europee ed internazionali. Dietro ai morti di Lampedusa ci sono l’indifferenza e l’inadeguatezza di chi, a Roma e Bruxelles, dovrebbe occuparsi dell’emergenza profughi, ma assiste da mesi e senza muovere un dito al deteriorarsi della situazione in Egitto e Libia, le due nazioni incubatrici della tragedia. Fatti e date lo dimostrano.” (Gian Micalessin, 04/10/13)
“L’ondata di sbarchi verso le coste italiane e le rotte, vecchie o nuove, dei trafficanti di esseri umani, sono un effetto collaterale della “primavera araba”. I disgraziati finiti ieri in fondo al mare davanti a Lampedusa erano partiti dalla Libia. Gheddafi usava i clandestini come arma di pressione politica, ma le milizie che hanno abbattuto il colonnello si sono alleate con i trafficanti per puro business.” (Fausto Biloslavo, 04/10/13)
Le parole di questi due giornalisti e reporter di guerra che, con coraggio, onestà e professionalità, svolgono il loro lavoro facendo i loro servizi dai posti più difficili, siano essi libici, egiziani o siriani, descrivono in modo esemplare, perché ne sono profondi conoscitori, l’origine e la vera causa delle immani tragedie come quella avvenuta nei pressi di Lampedusa, a largo dell’isola dei Conigli, dove un barcone proveniente dalla Libia, con a bordo circa cinquecento profughi, si è incendiato e rovesciato, provocando centinaia di morti.
C’è un nesso tra la situazione libica da dove partono anche profughi dei paesi circostanti e quanto accaduto sulle nostre coste? Un quotidiano del 14 settembre scorso riportava la notizia: “Corsa contro il tempo per salvare la Libia sull’orlo del baratro. Italia, Gran Bretagna e Stati Uniti inizieranno presto ad addestrare le reclute di Tripoli nel tentativo di fermare lo sfaldamento del Paese in atto dalla caduta di Muhammar Gheddafi”. Ciò rappresenta un vero e proprio insulto all’intelligenza degli italiani, che, come noi, si chiederanno: “Ma la Libia, circa due anni e mezzo fa, non è stata bombardata da Italia, Inghilterra, Francia e Stati Uniti, uccidendo Gheddafi, accusato di crimini contro l’umanità e di uso di gas chimici, e distruggendone il Paese? Perché non ci spiegano che oggi in Libia si è instaurato il terrore, il caos, ed il Paese è in mano a centinaia di milizie armate e, soprattutto, è divenuto la roccaforte di Al Qaeda, che è in possesso di armamenti sottratti all’esercito libico ed altri forniti dall’alleanza NATO (Italia in primis)? Perché non ci dicono che, e non è uno scherzo, oggi in Libia manca, addirittura, il petrolio? Chi sono i responsabili di questo?”.
Gli scafisti libici, oggi, fanno i loro affari e i loro carichi di morte con la complicità e la protezione delle milizie libiche, producendo tragedie come quelle di Lampedusa. Dati diffusi dal Viminale confermano che il record di sbarchi è stato raggiunto nel 2011, in seguito alla “primavera araba”, quando oltre 63mila migranti sono approdati sulle nostre coste. Non è forse la stessa “primavera araba” che doveva portare democrazia e benessere al Paese libico?
Quando si sente dire che quella gente scappa dalla guerra e dalla persecuzione, bisognerebbe almeno chiedersi chi ha causato la guerra, chi sono i persecutori e chi i perseguitati e allora capiremmo che i primi colpevoli sono le nostre autorità, sedute sulle più alte poltrone, che hanno concordato con i Paesi NATO di bombardare la Libia contro l’interesse del popolo libico e contro il nostro interesse. Un Paese, il nostro, ridotto al rango di “cameriere” di un’Unione Europea che ordina, e noi, giocando a perdere, eseguiamo, a dispetto del bene del popolo italiano , dell’eroismo quotidiano degli abitanti di Lampedusa e alla faccia di quanto muoiono annegati in cerca di sicurezza. Dopo aver bombardato il loro Paese e distrutto le loro case, in nome di una falsa democrazia, li abbiamo costretti a morire sulle nostre coste. Di fronte a tutto ciò, i rappresentanti dello Stato italiano, ad iniziare dal Presidente della Repubblica, hanno indetto il lutto nazionale per quelle centinaia di povere vittime innocenti, lacrime di coccodrillo per l’occasione sono state versate dal mondo politico in attesa della prossima tragedia, facendo finta di dimenticare che, chi come l’Italia in politica estera è alleata della guerra e finanzia il terrorismo, ha un solo modo per rispettare i morti: il silenzio! Recita uno striscione a Lampedusa, rivolto ai politici italiani: “Nel rispetto di quest’ennesima tragedia, tornatevene indietro. Non accettiamo visite.”. Una sola parola può descrivere tutta la tragedia, quella usata da papa Bergoglio: “Vergogna!”.

Proprio in merito ad una vicenda che è diventata di scottante attualità – atteso il vergognoso comportamento del nostro parlamento che, invece di affrontare il problema, ha pilatescamente cercato di nascondere la cenere sotto il tappeto trasformando “per decreto” le decine di migliaia di persone, poveri cristi o delinquenti incalliti che fossero, che annualmente assaltano la nostra penisola avendola ormai resa ancor più invivibile di quanto essa non fosse di suo grazie alle varie consorterie criminali che vi spadroneggiavano, soprattutto nelle nostre zone, in una sorta di “rifugiati politici”, con relativi “bonus” economici e legislativi – la Segreteria Provinciale di Fiamma Tricolore ha poi deciso, coinvolgendo anche altri soggetti politici affini presenti sul territorio, di manifestare, secondo un calendario che sarà successivamente diramato, contro queste decisioni e contro il duo Kyenge-Boldrini, che attualmente detta legge in materia nel nostro paese, nel prossimo fine settimana, confidando nella partecipazione di tutti i cittadini italiani che, nonostante i tanti problemi che subiscono quotidianamente, sono costretti a mantenere con laute erogazioni economiche, nonché perdita di diritti su casa, asili, pensioni e quant’altro, una ondata migratoria voluta e creata da poteri globalismi e finanziari che ormai travalicano l’ambito degli stessi governi nazionali, anche quelli più potenti.

Ringraziando della cortese divulgazione, porgiamo i nostri distinti saluti.
Lorenzo SCARFONE
Segretario Provinciale di Fiamma Tricolore – Catanzaro