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La violenza delle “bestie” tra le indifferenze dell’uomo

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Un volto tumefatto in una gigantografia. Quella di una donna: una mamma che per mano assassina di chi diceva di amarla, le strappa tutto quello che di prezioso ha un essere umano: la libertà di vivere e quello che ha portato in grembo per nove mesi. Un figlio, ucciso freddamente con un colpo alla nuca. Quella creatura di soli quattro anni che stava crescendo con l’amore della mamma, nonostante i problemi (quasi normali), che hanno tutte le coppie quando entra in gioco la fine di un amore e di conseguenza l’inevitabile separazione. Lei si chiamava Federica De Luca, una giovane trentenne di Taranto, l’ennesima vittima uccisa da l’uomo che l’amava, e sono circa sessanta dall’inizio dell’anno le donne uccise da uomini, che non sanno parlare d’amore né amare, ma spacciano con un inganno malato tale sentimento.

Voltaire disse che “Soltanto i deboli commettono crimini: chi è potente e chi è felice non ne ha bisogno”, e quella bestia (anche se è morta suicida), di nome Luigi Alfarano, quella bestia era un debole, altrimenti non si spiegherebbe la sua reazione drammatica, il suo sentimento di non accettazione di un sentimento finito,  perché un uomo che era anche il padre di quel figlio di quattro anni in cui non si è fatto scrupolo di sparare un colpo di pistola alla nuca, così freddamente e senza esitare poi di suicidarsi, era una bestia debole.

A poco più di un mese da quella strage, un atto di coraggio da parte della madre di Federica, la signora Rita che organizza un corteo con fiaccolata, e stringono tra le mani lei e suo marito una gigantografia di Federica con la foto scattata in obitorio, dove si vede la violenza subita dalla bestia che le aveva giurato amore eterno. Quanto coraggio, davvero molto coraggio a mostrare il volto di una figlia, lo stesso che hanno avuto la famiglia Cucchi e Aldrovandi, che per motivi diversi hanno mostrato il volto dei propri figli massacrati dalla mano dell’uomo che non conosce altra cultura se non quella della violenza fisica.

Il messaggio che Rita ha voluto lanciare al mondo intero, cerchiamo di interpretarlo come ci viene, “Non voltatevi dall’altra parte!”. Quello che si cerca di far capire che il termine “femminicidio” è soltanto un concetto astratto eufemistico: chi ammazza è un assassino e basta, e tale va punito con il massimo della pena. Nella sua certezza senza distinzioni di sorta e di benefici.

È stato sicuramente un grosso sacrificio quello di mostrare le foto intime della morte di un fratello, di un figlio, credo che sia una sofferenza sovraumana, un qualcosa di drammaticamente indescrivibile, eppure vanno elogiati, incoraggiati affinchè la loro sofferenza non sia vana e che si inizi a capire che la violenza è solo per i deboli, i poveri di spirito, i malati di mente.

La speranza di questo sacrifico sovraumano è che la gente non finge più di vedere e che le donne che subiscono maltrattamenti si ribellano, denunciano avendo il coraggio di amare ed essere amate per amore e non per solitudine o opportunità varie.

Molte volte questa rubrica si è occupato di violenza sulle donne e puntualmente, guarda caso non ha mai avuto un seguito rispetto a molti altri pezzi che seppur di non poca importanza, non ha avuto il riscontro sperato, ma snobbato dai tanti lettori che normalmente leggono “La lanterna di Diogene”, sarà una carenza culturale? Speriamo di no! Sarà l’indifferenza per questi temi? Speriamo di no! Sarà forse che interessa più la scorreggia di una cronaca paesana e non una piaga di proporzioni enormi come il cosiddetto “femminicidio”? Speriamo di no!

E per non dimenticare, di seguito i nomi delle donne uccise dall’inizio dell’anno, sperando che stavolta non vi voltiate dall’altra parte.

«Gloria, 49 anni, Kamajit, 63 anni Nelly, 77 anni, Valentina, 29 anni, Loredana, 41 anni, Slavica, 37 anni, anonima turista coreana gettata dal balcone di un hotel dal marito a Cardano al Campo, Mariana, 20 anni, Samantha, 3 anni, Giuseppina, 41 anni, Ashley, 35 anni, Annamaria, 55 anni, Annalisa, 67 anni, Emilia, 66 anni, Larisa Elena, 12 anni, Fiorella, 66 anni, Elena 72 anni, Alessandra, 46 anni, Federica, 30 anni, Michela, 29 anni, Maria Teresa, 40 anni, Sara, 22 anni, Anna, 69 anni, Deborah, 25 anni, Natalia, 38 anni, Michela, 31 anni, Assunta, 50 anni, Liliana, 51 anni, Moira, 43 anni, Franca, 81 anni, Monica, 47 anni, Sabina Iuliana, 29 anni, Rosa, 59 anni, Laura, 67 anni, Mirella, 64 anni, Mariana, 24 anni, Gisella, 58 anni, Maria, 51 anni, Rodica, 31 anni, Anna Maria, 55 anni, Mirela, 41 anni, Esterina, 73 anni, Marinella, 55 anni, Luana, 41 anni, Anna, 53 anni, Patrizia, 54 anni, Isabella, 55 anni, Nadia, 45 anni, Bonaria, 80 anni, Katia, 4 anni, Marina, 30 anni, Genna, 68 anni».