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TAURIANOVA (RC), SABATO 04 MAGGIO 2024

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La verità di Antonio Eroi

La verità di Antonio Eroi

Il politico chiarisce alcuni punti sulle polemiche sorte in merito ad alcune sue affermazioni

La verità di Antonio Eroi

Il politico chiarisce alcuni punti sulle polemiche sorte in merito ad alcune sue affermazioni

 

Riceviamo e pubblichiamo

Non sono un veggente, ma sono un politico lungimirante. Contrariamente a chi segue la scia tentando di non farsi travolgere mantengo sempre le mie posizioni se non sono errate e sono pronto a fare marcia indietro. Conoscono tutti i soggetti coinvolti e le dichiarazioni fatte. Io sono di FI da ferragosto, quando ho previsto, da veggente, che sarebbe ritornata Forza Italia, altri hanno fatto dichiarazioni di tutto e del contrario di tutto. Avevo inteso intervenire a difesa del Senato criticando la volontà del “despota” Renzi che d’un tratto vuole eliminare le due istituzioni più nobili della Repubblica, ovvero le Province e Il Senato del Popolo (Italiano) Romano; nascondendosi dietro un risparmio sulle indennità (misthos) anticamente riservato ai giudici e riconosciuto da Pericle (riformatore ateniese) a tutti quelli che ricoprivano cariche elettive. Purtroppo qualcuno non ha inteso il senso delle mie dichiarazioni e dicendo delle ovvietà per confutarle. Io non potevo prevedere certo che nel 2014 mi venissero avanzate richieste dal Comune di Reggio Calabria per lo sforamento del patto di stabilità del 2010, ma qualcun altro lo avrebbe dovuto non solo prevedere, ma evitare.
Volevo solo ribadire il ruolo fondamentale della politica rispetto alle sentenze che potrebbero danneggiare le istituzioni, mentre altre come quelle di incostituzionalità della Corte Costituzionale sul Decreto Salva Italia di Monti, che aboliva le Province, vengono sanate con un banale decreto legge. Qualcuno, solo qualcuno, ha inteso travisare e scarno di forza e argomenti ha coinvolto altri colleghi consiglieri su un errore di valutazione molto grave. Riguardo la caduta di stile non penso di aver insultato nessuno, e per dovere di informazione non posso certo relazionare su sentenze perché non sono un magistrato. Quello che posso fare è prevedere una legge alla Camera dei Deputati (che dovrebbe essere eliminata assieme alle regioni per il bene dell’Italia), che assicuri una maggioranza simile a quella del Senato. Altrimenti come potrebbero i senatori calabresi che hanno salvato il fallimentare governo Letta, spodestato dal proprio segretario di partito, mantenere i propri privilegi?
Scommetto tutto quello che ho contro una semplice smentita giornalistica, che nel prossimo futuro i nostri gloriosi “ex” Senatori della Repubblica dello stesso partito del “caro capogruppo” provinciale, non faranno come i giapponesi harakiri.

Antonio Eroi