Image Image Image Image Image Image Image Image Image Image

TAURIANOVA (RC), MARTEDì 30 APRILE 2024

Torna su

Torna su

 
 

La truffa della carne adulterata

La truffa della carne adulterata

Condannata la presenza di coloranti pericolosi

La truffa della carne adulterata

Condannata la presenza di coloranti pericolosi

 

E’ di ieri la notizia divulgata dallo “Sportello dei Diritti [1]” della sentenza
della Cassazione penale che ha confermato la condanna di un macellaio siciliano,
evidentemente senza scrupoli, che aveva causato uno shock anafilattico ad una giovane
studentessa, con conseguenti gravissime lesioni personali, per aver utilizzato solfiti
nella carne venduta nel suo esercizio che era stata consumata dalla malcapitata.Dopo
il comunicato di ieri riteniamo doveroso ritornare sull’argomento perchè la pubblicazione
della sentenza arriva subito dopo che proprio in Sicilia, ben 50 macellai, di cui
23 solo di Palermo, sono stati denunciati nei giorni scorsi dai NAS a seguito di
numerosi controlli che hanno rilevato che nel 98% della carne controllata erano presenti
in grandi quantità solfiti di sodio.I test effettuati dai militari del NAS e dai
veterinari dell’Istituto Zooprofilattico di Palermo sono risultati a dir poco sconcertanti
per il massiccio utilizzo di queste sostanze chimiche il cui scopo è solo quello
di rendere apparentemente più presentabile la carne, mantenendone a lungo l’originario
colorito, senza bloccare il naturale processo di putrefazione.I solfiti sono, infatti,
adoperati come conservanti in numerosi cibi e nelle bevande, fra tutte il vino. Ma,
in quanto sostanze chimiche additive, la loro eccessiva concentrazione può provocare
gravissime conseguenze per la salute.Ciò che sta emergendo, rileva Giovanni D’Agata
presidente dello “Sportello dei Diritti [2]”, è una colossale frode a danno
dei consumatori e della nostra salute, che sino ad oggi è rimasta troppo silente
anche per la difficoltà a scoprire i colpevoli di queste truffe se non con analisi
specifiche.E’ evidente, quindi, che al di là della prudenza dei singoli cittadini
nell’acquisto di carne di qualità, cosa che diventa assai difficile per noi consumatori
“medi”, è necessario che s’intensifichino i controlli a livello dei dettaglianti
sia della grande che della piccola distribuzione ed in caso di ulteriori spiacevoli
“scoperte” come quella accaduta con l’indagine condotta dai NAS siciliani, bisogna
punire i colpevoli con pene esemplari per evitare che si ripetano conseguenze come
quella della ragazza siciliana che oggi paga un prezzo troppo alto per un comportamento
altrui a dir poco sconsiderato.