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TAURIANOVA (RC), DOMENICA 28 APRILE 2024

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La tragedia di Crotone, solo l’ultima di una lunga serie Anmil commenta con sgomento e rabbia

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Reggio Calabria – “Abbiamo assistito con profondo sgomento, in queste ultime settimane, a tragedie prevedibili e ingiustificate – commenta il Presidente Territoriale ANMIL, Francesco Costantino, la notizia del grave infortunio a Crotone di ieri che ha causato la morte di due operai – che dimostrano quanto sia ancora lontana l’era della sicurezza negli ambienti di lavoro. Purtroppo, con la ripresa economica, sono tornati ad aumentare infortuni e morti sul lavoro e, secondo i dati INAIL, il trend, che per quasi 10 anni ha registrato una lieve ma costante diminuzione, sembra essersi arrestato”.

Secondo gli ultimi dati disponibili rilevati dall’Open Data INAIL, in Italia nel 2017 le denunce d’infortunio sul lavoro sono state 635.433 (a fronte delle 636.812 del 2016 con variazione rispetto al 2017 del -0,21%), ben 1.029 quelle relative ai casi con esito mortale (a fronte delle 1.018 del 2016 con una variazione rispetto al 2017 dell’1%) e 58.129 quelle riguardanti le malattie professionali (a fronte delle 60.347 del 2016 con una variazione rispetto al 2017 del -3,6%).

“Per questo chiediamo con forza al Parlamento e al nuovo Governo che la salute e la sicurezza nei luoghi di lavoro vengano inserite tra le priorità dell’agenda istituzionale – aggiunge il Presidente dell’ANMIL – e, in particolare riteniamo che le iniziative in merito si traducano nell’investimento di adeguate risorse per la diffusione e per il rispetto della prevenzione, nel potenziamento dei controlli e dell’attività ispettiva, nonché nel rafforzamento di azioni mirate alla formazione dei lavoratori cominciando dal mondo della scuola, come facciamo noi da oltre 20 anni”.

“Siamo convinti che ognuno debba fare la propria parte e, nel decennale dall’entrata in vigore del Decreto 81 del 2008, troviamo assurdo che non sia ancora completata la sua azione in quanto manca tuttora la firma ad una ventina di Decreti attuativi – conclude Costantino – al fine di fermare il conteggio di nuove tragedie che colpiscono le famiglie italiane”.