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TAURIANOVA (RC), MARTEDì 07 MAGGIO 2024

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“La sete insaziabile della Gran Bretagna per il prosecco sta cambiando il paesaggio dell’Italia” Gli alti consumi contribuiscono alla continua estensione delle coltivazioni a vite nel Veneto, causando, a detta di alcuni ambientalisti, danni al territorio e alla natura

“La sete insaziabile della Gran Bretagna per il prosecco sta cambiando il paesaggio dell’Italia” Gli alti consumi contribuiscono alla continua estensione delle coltivazioni a vite nel Veneto, causando, a detta di alcuni ambientalisti, danni al territorio e alla natura
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A lanciare l’allarme un editoriale del Times, insieme a un lungo articolo sui consumi
record del vino frizzante in Gran Bretagna. Consumi che contribuiscono alla continua
estensione delle coltivazioni a vite nel Veneto, causando, a detta di alcuni ambientalisti,
danni al territorio e alla natura. Il giornale ricorda come una certa responsabilità
di questo fenomeno sia da attribuire ai sudditi di sua maestà, che negli ultimi
anni sono diventati fra i maggiori consumatori di prosecco a livello mondiale.Si
calcola che si siano bevuti, ricorda l’editoriale, qualcosa come 86 milioni di bottiglie
nel 2015, il 50% in più rispetto al 2014, il doppio rispetto a quanto consumano
gli americani, con una popolazione ben superiore a quella del Regno. “Nel rispetto
dello spirito della Brexit” il giornale propone quindi di consumare più vino inglese,
puntando sulle produzioni del Kent e del Sussex in continua espansione e con etichette
sempre più all’altezza di quelle continentali. Preoccupazioni espresse anche degli
Enologi italiani: sul mercato globale c’è carenza di Prosecco. Poiché si prospetta
una grande domanda di prosecco, i negozianti lo starebbero mettendo sul mercato lentamente
e la stanno prendendo come un’opportunità per alzare i prezzi fino, in alcuni casi,
del 50%. Una speculazione che se corrispondente al vero, per Giovanni D’Agata, presidente
dello “Sportello dei Diritti”, dovrebbe essere verificata dalle autorità
a partire dall’Antitrust italiano anche perchè la notizia della crisi del raccolto
ha fatto il giro dell’Europa, in particolare della Gran Bretagna, ma non è assurta
al livello che merita proprio nel paese di produzione. E’ vero, infatti, che risulterebbe
che parti enormi del raccolto 2015 non sarebbero andate a buon fine a causa del maltempo
nelle pianure italiane dove si coltivano le vigne, ma il controllo dei prezzi, o
addirittura le speculazioni, ledono i diritti dei consumatori e perciò devono essere
immediatamente bloccate. Il prosecco un vero e proprio prodotto del “made in Italy”,
ha sostituito lo champagne come vino spumante più amato del mondo nel 2013, vendendo
circa 307 milioni di bottiglie rispetto al suo “equivalente” francese fermatosi a
304 milioni, secondo i dati degli analisti. Lo scorso anno, le esportazioni di prosecco
verso il solo Regno Unito sono salite del 40,2%, tanto che gli analisti hanno sostenuto
che tale tendenza riflette un gusto per il “lusso accessibile”.