“Consumando ogni energia in polemiche inarrestabili sui conflitti di competenza e su situazioni che generano legittime interrogazioni parlamentari e tutto dà l’idea di una sanità fuori controllo, mentre la struttura commissariale – come segnala il prof. Ettore Iorio – non dà garanzia neppure sugli aspetti tecnico-giuridici delle vicende, si rischia di dimenticare che in Calabria la sanità che non funziona penalizza anzitutto i cittadini”. Lo ha detto la consigliera regionale di Calabria in Rete Flora Sculco nel corso di un incontro preparatorio di un’iniziativa che si terrà a marzo a Catanzaro per sostenere le donne in difficoltà con prestazioni legali gratuite. “Ciò che è intollerabile, oltre all’emigrazione sanitaria, è lo scandalo delle interminabili liste d’attesa per analisi, controlli e visite che calpestano il diritto alla salute soprattutto per i cittadini più svantaggiati. Se il sistema non collassa è grazie ai sacrifici del personale costretto a turni massacranti, come denunciano i sindacati pronti alla mobilitazione che la sottoscritta condivide pienamente. Di questi disservizi che mortificano i cittadini che hanno bisogno di prestazioni sanitarie – ha aggiunto la consigliera regionale – occorre parlare di più. E’ importante porre l’attenzione al reale fabbisogno epidemiologico e assistenziale che c’è in Calabria, perché in base ad esso la Regione, in forza delle proprie prerogative, elabori un’adeguata e rigorosa programmazione. Dopo di che, ogni soggetto che deve intervenire, per impedire situazioni che dappertutto sconfinano nella malasanità, deve assumersi le proprie responsabilità. Per quanto mi riguarda – ha concluso – la sede dove far confluire il dibattito sulla sanità che va avanti da tempo, per mettere a fuoco criticità e punti di forza e per elaborare un sano modello di sanità pubblica e privata, non può che essere il Consiglio regionale”.