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TAURIANOVA (RC), MERCOLEDì 24 APRILE 2024

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“La Resistenza dimenticata. Vite di partigiani taurianovesi”: Storie di giustizia e bellezza per la libertà Il libro di Giuliano Boeti ricorda la storia degli antifascisti taurianovesi perché la memoria bussa sempre alla porta della storia

“La Resistenza dimenticata. Vite di partigiani taurianovesi”: Storie di giustizia e bellezza per la libertà Il libro di Giuliano Boeti ricorda la storia degli antifascisti taurianovesi perché la memoria bussa sempre alla porta della storia

“(…) io muoio nella certezza che la primavera che tanto io ho atteso brillerà presto anche per voi. E questa speranza mi dà la forza di affrontare serenamente la morte”. Sono le ultime parole scritte in una lettera ai figli di Pietro Benedetti, partigiano ucciso dalla furia nazista nell’aprile del 1944. Tratto da un libro edito da Einaudi, “Lettere di condannati a morte della resistenza italiana”. Un libro che non dovrebbe mai mancare nella nostra libreria.
La morte come sacrificio per la libertà. La Resistenza partigiana, un’idea fatta di polvere e sangue che ci ha consegnato il principio dei diritti umani in Italia, l’uguaglianza sancita dal rispetto delle regole scritte poi nella Carta Costituzionale.
La Resistenza è stata una religione fatta di umiltà e di idee per la libertà, quest’ultima parola molto spesso abusata in questo terzo millennio per scopi che nulla hanno a che vedere con il concetto reale di ribellione contro il tiranno.
Ed è quella Resistenza la quale oggi si legge nelle pagine del libro di Giuliano Boeti, “La Resistenza dimenticata. Vite di partigiani taurianovesi”. Una ricerca in quella memoria la quale dovrebbe sempre trovarsi pronta quando è la storia stessa a bussare alla porta dei ricordi.
Giuliano Boeti rispolvera la memoria di quei partigiani di Taurianova ì, gli antifascisti Alfonso Zagami, Bruno Polifroni, Salvatore Fazzolari, Giulio Petrilli e del martire Cipriano Scarfò, vittima di una delle rappresaglie naziste in Calabria (25 agosto 1943), due settimane prima della più grave strage avvenuta nel Meridione, la strage di Rizziconi del 6 settembre 1943 (17 morti e 23 feriti).
La Resistenza è un valore assiomatico, un principio indiscutibile il quale dovrebbe essere sempre ben presente in ogni azione che ne viola il concetto di libertà. Un “vangelo” da sfogliare e porre come esempio nelle nostre azioni quotidiane, interrogando continuamente la memoria storica. E la si trova nelle parole di Piero Calamandrei “Se voi volete andare in pellegrinaggio nel luogo dove è nata la nostra costituzione, andate nelle montagne dove caddero i partigiani, nelle carceri dove furono imprigionati, nei campi dove furono impiccati. Dovunque è morto un italiano per riscattare la libertà e la dignità, andate lì, o giovani, col pensiero perché lì è nata la nostra costituzione”.
Il libro di Giuliano Boeti è questo, un “pellegrinaggio” tra i partigiani di Taurianova, tra gli antifascisti che si sono opposti all’oppressore delle libertà individuali e delle giustizie sociali.
la Resistenza, la missione di resistere è un compendio di Giustizia e Bellezza, è rispettarsi l’uno con l’altro, è amore verso il Paese, ma è soprattutto una missione di vita raccolto in spiccioli di umiltà.
E ricordando le parole di un partigiano caduto sul campo, “Una vita onesta è il migliore ornamento di chi vive. Dell’amore per l’umanità fate una religione e siate sempre solleciti verso il bisogno e le sofferenze dei vostri simili. Amate la libertà e ricordate che questo bene deve essere pagato con continui sacrifici e qualche volta con la vita. Una vita in schiavitù è meglio non viverla. Amate la madrepatria, ma ricordate che la patria vera è il mondo e, ovunque vi sono vostri simili, quelli sono i vostri fratelli”.
Giuliano Boeti ha tracciato un percorso di vita taurianovese. Ha posto in essere quella presunzione che la storia molte volte si arroga come diritto la condizione di essere indelebile nella memoria perché un paese senza memoria non è un paese culturalmente libero.
(GiLar)