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TAURIANOVA (RC), MARTEDì 15 OTTOBRE 2024

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“La non ricandidatura di Francesco D’Agostino una mascalzonata ad una persona perbene “ Callipo farebbe bene a chiarire ad una intera comunità chi gli ha imposto tale decisione. Adesso gli raccontiamo chi è il titolare del marchio Stocco&stocco, una delle aziende più importanti della Calabria, costruita con sacrifici personali così come stabilito dalla procura antimafia di Reggio Calabria e dal Gico della guardia di finanza

“La non ricandidatura di Francesco D’Agostino una mascalzonata ad una persona perbene “ Callipo farebbe bene a chiarire ad una intera comunità chi gli ha imposto tale decisione. Adesso gli raccontiamo chi è il titolare del marchio Stocco&stocco, una delle aziende più importanti della Calabria, costruita con sacrifici personali così come stabilito dalla procura antimafia di Reggio Calabria e dal Gico della guardia di finanza
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Di Francesco De Matteis

Callipo dice …”Voglio liste pulite o me ne vado…” poi decide di restare ma pone il veto personale su alcune candidature, tra queste Orlandino Greco, Francesco D’Agostino e qualche altro…
Io non conosco la storia personale degli altri caduti sotto la scure del veto tonnato, pur se mi risulta sino a prova contraria che Orlandino Greco non sia stato neppure rinviato a giudizio per i fatti che gli vennero contestati. Conosco molto bene, invece, la storia personale e politica di Francesco D’Agostino, nel qual caso il veto tonnato ha un sapore ancor più sgradevole, aspro, irritante. Francesco D’Agostino ha alle spalle una lunga storia imprenditoriale nel settore ittico, quale titolare dell’Azienda Stocco &Stocco di Cittanova, un imprenditore dinamico, intelligente che ha avuto coraggio e partendo dal nulla è riuscito con sacrifici e scelte coraggiose a costruire un colosso imprenditoriale che, evidentemente ha dato fastidio a tanti…si parliamo di fastidio, perché in Calabria ogni qualvolta un imprenditore riesce a riscuotere successo viene visto con sospetto e su di lui si scatena la ridda di colpi bassi, lettere anonime, ammiccamenti.
Chi fa imprenditoria in Calabria non può emergere, o fallisce e abbassa la saracinesca, oppure è mafioso o colluso con la ndrangheta ….è questo il pericoloso teorema sul quale di sbizzarriscono i rancorosi egli aficionsdes dell’anonimato, ben sapendo che attraverso queste illazioni si riesce a far presa in un territorio di ndrangheta come la Provincia di Reggio Calabria… Cosi nel 2004 l’azienda di Francesco D’Agostino viene passata al setaccio dal GICO della G.d.F. per il “sospetto di intestazione fittizia di beni di provenienza mafiosa” da parte della Magistratura. Dopo lunghe e minuziose indagini Francesco D’Agostino venne prosciolto del tutto ed archiviata completamente l’ipotesi accusatoria avanzata dalla Procura. Nel frattempo Francesco D’Agostino, imprenditore di successo, uomo di sport sponsor Reggina Calcio, prosegue la sua ascesa anche in politica eletto per ben due legislature alla carica di Consigliere Provinciale a Reggio Calabria ed assume anche il ruolo fondamentale di main sponsor della Cittanovese Calcio sostenendo un progetto sportivo ambizioso che nel giro di pochi anni ha portato alla ribalta la Cittanovese dai bassifondi della Prima Categoria alla serie D, massimo livello Dilettantistico Nazionale, con risultati brillanti. Prosegue nel frattempo l’impegno politico di Francesco D’Agostino che sale alla ribalta alle passate elezioni Regionali, primo eletto nella lista Oliverio Presidente e successivamente nominato Vice Presidente del Consiglio Regionale della Calabria, carica dalla quale Francesco D’Agostino si e dimesso spontaneamente, non appena al corrente della nuova tempesta giudiziaria scatenata dalla Operazione “Alchemia” nel cui contesto a D’Agostino la Magistratura contesta stranamente il medesimo reato per il quale venne prosciolto del tutto nel 2004 “intestazione fittizia di beni mafiosi” in pratica la Magistratura ribadisce e rincara il sospetto che Francesco D’Agostino non sia il proprietario titolare dell’Azienda Stocco & Stocco, ma un semplice prestanome…ipotesi assurda. Anche questa volta le indagini sono state disposte minuziosamente sia sotto il profilo imprenditoriale, che sulla gestione contabile e patrimoniale dell’Azienda.
Dopo lunghe indagini la stessa Magistratura proscioglie nuovamente Francesco D’Agostino perché il fatto non sussiste e su tale proscioglimento non interviene alcun appello da parte della Procura.
Ciò detto non riesco a comprendere ed inquadrare le ragioni che abbiano potuto indurre Callipo e porre un antipatico ed inaccettabile veto sulla persona dell”imprenditore Francesco D’Agostino, Consigliere Regionale uscente.
Tra l’altro il veto di Callipo nei modi e nella forma con le quali è stato posto mi inducono a chiedere al candidato alla Presidenza della Regione quali siano le ragioni che lo abbiano spinto a porre il veto….? Su quali basi Callipo minaccia di andarsene se non i fanno liste pulite e poi decide di rimanere a condizione che due, o tre candidature vengano escluse, tra queste quella di Feancesco D’Agostino. Interessante conoscere i motivi per i quali la candidatura di Francesco D’Agostino avrebbe eventualmente potuto contribuire a “sporcare” la lista.
Callipo queste spiegazioni le deve a Francesco D’Agostino…ma soprattutto le deve all’opinione pubblica ed all’intera Nazione, giacche’ Francesco D’Agostino, oltre ad essere un politico, è un imprenditore di successo conosciuto in tutta italia ed uomo di sport.
Un veto posto in termini così rozzi ed autoritari da Callipo che attraverso il veto e soprattutto con le sue devastanti dichiarazioni di “accompagnamento al veto” lascia spazio ad illazioni e sospetti non solo sulla persona, o sul politico, ma anche e soprattutto, sull’immagine di Francesco D’Agostino, imprenditore e questo non può che produrre danni enormi alla stessa realtà imprenditoriale di cui D’Agostino è titolare, Azienda che da da mangiare ad oltre 60 famiglie in Provincia di Reggio Calabria ed a Cittanova.
Attendo da Callipo spiegazioni esaustive, in caso contrario sarebbe davvero azzardato affidare la Calabria ad un soggetto che si pone con “animus pugnandi” verso il mondo imprenditoriale e politico Calabrese. Se questi sono i propositi e gli intenti sui quali è improntata la candidatura del re del Tonno in scatola vi è davvero di che preoccuparsi…