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TAURIANOVA (RC), GIOVEDì 02 MAGGIO 2024

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“La ‘ndrangheta sfrutta anche i bisogni dei disperati” Il procuratore capo di Catanzaro Nicola Gratteri commenta i risvolti dell'operazione "Jonny" contro la cosca Arena

“La ‘ndrangheta sfrutta anche i bisogni dei disperati” Il procuratore capo di Catanzaro Nicola Gratteri commenta i risvolti dell'operazione "Jonny" contro la cosca Arena
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“Dove ci sono potere e denaro c’è la ‘ndrangheta che sfrutta anche i bisogni dei disperati”. Sono queste le parole del procuratore capo di Catanzaro, Nicola Gratteri, commentando l’operazione “Jonny” che ha permesso di smantellare l’organizzazione criminale degli Arena che aveva messo le mani anche sulla gestione del Cara di Isola Capo Rizzuto.

Secondo il procuratore “il controllo sul centro Sant’Anna andava avanti almeno dal 2009, lucrando anche sui pasti”. Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, infatti, i pasti destinati ai rifugiati venivano ordinati e pagati, ma molte volte sarebbero stati consegnati in numero inferiore e, nonostante molti immigrati non fossero presenti nel centro durante la giornata, la fornitura non era sufficiente per tutti.

“Il prete, il governatore e gli Arena – ha dichiarato ancora Gratteri – si ingrassano sulla pelle di questi poveracci e comprano teatri, ville e quant’altro. Bravissimi sono stati i colleghi Vincenzo Capomolla e Domenico Guarascio che hanno lavorato fino a 13 ore al giorno per ore e ore di filmati fatte da élite della polizia giudiziaria”.

Un imponente flusso di denaro pubblico percepito dalle imprese riconducibili alla cosca nell’arco temporale 2006-2015 per la gestione del Cara di Isola di Capo Rizzuto, pari a 103 milioni di euro, dei quali almeno 36 milioni di euro utilizzati per finalità diverse da quelle previste, cioè di assicurare il vitto ai migranti ospiti nel centro. Questo è quanto emerge dalle indagini che hanno portato all’operazione “Jonny” con 68 arresti, dove risulta l’infiltrazione della cosca Arena nel tessuto economico crotonese e, in particolare, il controllo mafioso, da almeno un decennio, di tutte le attività imprenditoriali connesse al funzionamento dei servizi di accoglienza del Cara Sant’Anna di Isola Capo Rizzuto”.