La memoria come patrimonio culturale del territorio A Roccella Jonica la presentazione del progetto “Impronte e ombre. Vite, storie e immagini di vittime della ‘ndrangheta”
“Impronte ed ombre. Vite, storie e immagini di vittime della ndrangheta” è il titolo del progetto dell’associazione culturale Antigone – Osservatorio sulla ndrangheta che sarà presentato sabato 20 dicembre, alle ore 11, presso il Comune di Roccella Jonica (RC).
Alla presentazione del progetto interverranno i rappresentanti dei Comuni di Roccella Jonica, Rosarno, Polistena e Motta San Giovanni, Attilio Tucci, presidente dell’Osservatorio sulla ‘ndrangheta, Maria Ficara, capo-progetto, Martino Parisi, presidente dell’Associazione Pentakaris.
Il progetto vede tra i partner l’associazione Sud, l’associazione Quadrante Sud, l’associazione culturale musico-teatrale Pentakaris, l’associazione LiberaReggioLAB e ha come obiettivo finale la ricostruzione e la diffusione delle storie delle vittime di ndrangheta dimenticate. Un vero e proprio percorso formativo, finanziato dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri- Dipartimento della Gioventù e del Servizio Civile Nazionale, che vedrà protagonisti (a partire da aprile 2015) quaranta studenti calabresi, selezionati tramite apposito bando (che verrà pubblicato il 7 gennaio 2015 e rimarrà aperto fino al 15 marzo 2015). L’iniziativa si concretizzerà nella diffusione territoriale dei prodotti culturali (performance teatrale e video-documentario) realizzati e nell’attivazione di veri e propri percorsi di impegno civico nei comuni della provincia di Reggio Calabria, per raccontare l’identità dei luoghi attraverso la memoria.
“Impronte ed Ombre” nasce da un’idea dell’Osservatorio sulla ‘ndrangheta: la conoscenza e la diffusione mediatica delle storie e dei personaggi di una Calabria diversa, capace di esprimere non eroi solitari ma percorsi di resistenza culturale, possono essere la base per quell’impegno civico nell’ottica della diffusione della legalità tra i giovani.
Raccontare, conservare e valorizzare e veicolare (a livello nazionale e internazionale) la memoria in quanto patrimonio culturale – attraverso l’uso di strumenti comunicativi efficaci ed innovativi – questo il senso del progetto. Ma non solo. Il percorso formativo da un lato mira a fare acquisire ai candidati prescelti la consapevolezza dei limiti e degli ostacoli che da sempre hanno impedito un’efficace azione di contrasto culturale e la creazione di un immaginario anti-‘ndrangheta. Dall’altro, punta a fornire ai ragazzi gli strumenti necessari alla correzione e alla rielaborazione degli errori comunicativi, attraverso un percorso che li metta a confronto con i protagonisti della memoria e con le Istituzioni. In questo modo, si stimolerà la partecipazione attiva delle fasce giovanili alle problematiche sociali del proprio territorio e si promuoveranno nuovi percorsi di attivismo ed impegno, facendo leva sul fermento e sull’impulso creativo delle giovani generazioni.
Il percorso didattico che verrà offerto ai quaranta selezionati si realizzerà nell’arco di 19 mesi e sarà distinto in diverse fasi.
Lo step iniziale della formazione consisterà nella partecipazione ad un percorso laboratoriale sul tema dei linguaggi comunicativi della ‘ndrangheta e dell’anti-‘ndrangheta. Qui, si approfondirà il tema dell’analisi e della rielaborazione degli strumenti comunicativi adoperati dai media per raccontare le storie calabresi. Durante questa prima fase, saranno previste anche dieci visite studio con i familiari delle vittime di ‘ndrangheta.
Successivamente, si darà spazio alle modalità più creative di espressione, dando la possibilità ai partecipanti di scegliere tra due diversi percorsi: il laboratorio sulla video documentaristica o il laboratorio teatrale.
Nella fase conclusiva del progetto, i ragazzi avranno l’opportunità di organizzare quattro eventi pubblici nei comuni di Roccella Ionica, Motta San Giovanni, Rosarno, Polistena in cui verrà proiettato il documentario e messa in scena la performance teatrale. Tutto il materiale prodotto, frutto di un lavoro di analisi e di ricerca di fatti accaduti e di sensazioni ed emozioni accumulate durante il percorso, verrà poi messo in rete nella piattaforma multimediale “Impronte ed ombre” sulla memoria delle vittime innocenti di ‘ndrangheta.