Image Image Image Image Image Image Image Image Image Image

TAURIANOVA (RC), VENERDì 03 MAGGIO 2024

Torna su

Torna su

 
 

La loggia massonica di Vibo ha celebrato il 152° anniversario dell’istituzione del primo Parlamento italiano

I Fratelli della Loggia “Fráncica” infatti, recandosi al cimitero di Città, hanno reso omaggio a tutti i Framassoni Vibonesi che hanno contribuito all’Unificazione Nazionale dal 1799 al 1946, deponendo sulle loro tombe o dinanzi alle cappelle di famiglia un ramo di acacia ed un lumino votivo con sopra lo stemma e l’intestazione della stessa Loggia Massonica

La loggia massonica di Vibo ha celebrato il 152° anniversario dell’istituzione del primo Parlamento italiano

I Fratelli della Loggia “Fráncica” infatti, recandosi al cimitero di Città, hanno reso omaggio a tutti i Framassoni Vibonesi che hanno contribuito all’Unificazione Nazionale dal 1799 al 1946, deponendo sulle loro tombe o dinanzi alle cappelle di famiglia un ramo di acacia ed un lumino votivo con sopra lo stemma e l’intestazione della stessa Loggia Massonica

 

 

In coincidenza con il 152° Anniversario dell’Istituzione del Primo Parlamento Italiano, la Loggia Massonica “Pasquale Giovanni Fráncica” di Vibo Valentia appartenente alla Gran Loggia Garibaldini d’Italia di Palazzo Castelmayo, ha voluto svolgere con i propri Fratelli una solenne cerimonia di commemorazione la mattina del 17 marzo 2013.

I Fratelli della Loggia “Fráncica” infatti, recandosi al cimitero di Città, hanno reso omaggio a tutti i Framassoni Vibonesi che hanno contribuito all’Unificazione Nazionale dal 1799 al 1946, deponendo sulle loro tombe o dinanzi alle cappelle di famiglia un ramo di acacia ed un lumino votivo con sopra lo stemma e l’intestazione della stessa Loggia Massonica. I Framassoni ricordati sono stati: Eugenio Gagliardi, Gaetano Vittorio Taccone, Raffaele Buccarelli, Eugenio Scalfari, Saverio Papandrea, Diego di Francia, Carlo M. Presterà, Enrico Gagliardi, Francesco Gagliardi, Eugenio de Riso, Vincenzo Ammirà, Francesco Saverio Francica, Antonio Francica, Luigi Francica, Raffaele Paparo, Luigi Bruzzano, Giovanbattista Romei, Vinicio Cortese, Francesco Pasquale Cordopatri, Michele Francica, Guglielmo Francica, Vincenzo Francesco Francica, Pasquale Rosario Placido Francica.

La cerimonia al cimitero si è conclusa all’interno del “Mausoleo Francica”, ove sono stati resi solenni omaggi al marchese Pasquale Giovanni Francica (a cui è intestata la Loggia promotrice dell’evento) e dove si è svolto un rituale abbreviato di pompa funebre massonica per tutti quei Massoni (come Michele Morelli e Giovan Battista Marzano) che non sono sepolti nella loro terra natale.

“L’importanza di ricordare i Padri della Framassoneria Vibonese…” -ha detto il Venerabile della Loggia “Fráncica”- “…assume un significato particolarmente alto nella società moderna: ricordare le loro Grandi Opere e i loro Ideali, servono ai Massoni moderni per allontanare dalle Logge Italiane tutti gli pseudofratelli che varcano le soglie del Tempio solo per trarre profitto dalle tasche dei Confratelli e dello Stato. L’impegno della Massoneria Vera, quella pura ed esoterica, deve essere quello di fare pulizia per il benessere dell’Istituzione Massonica Italiana e per la grandezza della Repubblica Italiana. Parte dei Massoni Italiani puri di cuore sono oggi qui presenti pubblicamente con le proprie Insegna, perchè coloro che non sono corrotti e che operano per il bene di tutti gli uomini sparsi sulla superficie della terra non hanno nulla di che nascondere!”. Erano inoltre presenti il Gran Maestro della Gran Loggia Garibaldini d’Italia, l’Ispettore Regionale per la Calabria del Rito Scozzese Antico ed Accettato del 33° Grado e molti altri Fratelli delle Logge Amiche Calabresi e Siciliane, oltre ad un gruppo di Cittadini estranei alla Massoneria ma invitati a tale evento.

Questi i sentimenti del Venerabile e di tutti Fratelli della Loggia “Pasquale Giovanni Fráncica” di Vibo Valentia che, in quest’occasione visibilmente commossi, cercano nel loro piccolo di operare per il bene della Massoneria e dell’Italia, mantenendo viva la memoria di chi ha lottato per una Patria Unita e Repubblicana,.