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TAURIANOVA (RC), LUNEDì 29 APRILE 2024

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La lanterna di Diogene

La lanterna di Diogene

Brevi elecubrazioni in tempi di pace (e di crisi)

a cura di GIUSEPPE LAROSA

La lanterna di Diogene

Taurianova, tracollo o risanamento? Brevi elecubrazioni in tempi di pace (e di crisi)

 

a cura di Giuseppe Larosa

 

 

Domenico Romeo esce (finalmente) allo scoperto. E lo fa con un documento pubblico che non lascia scampo all’ottimismo per il futuro di questa città. Con la sua “Informativa alla città” dove traccia pari passo le linee di un “tracollo” amministrativo accumulato negli anni, e secondo lo stesso Romeo “dal 2004 in poi”. da lì che iniziano i guai ed il disastro finanziario di una cattiva gestione della cosa pubblica.

Ma allo stesso si guarda bene le spalle da eventuali ripercussioni dichiarando al contempo la sequela della riduzione dei “trasferimenti statali” che hanno riguardato tutti i comuni d’Italia a seguito della legge sul federalismo., con la riduzione di oltre il 20% dal 2009 fino ai giorni nostri. Ma vediamo in dettaglio chi ha creato questo dissesto amministrativo ossia chi sono i sindaci che si sono succeduti in questi ultimi 8 anni, dal 2004 fino ad oggi. Con una piccola premessa, nel documento si cita in un passaggio fondamentale, accusando pesantemente chi ha amministrato dal 2004 in poi perché “ha impiegato le risorse comunali per altri scopi, lasciando il Comune fortemente indebitato”, e che la “politica tributaria adottata” è stata “dannosa”. Citando operazioni come la Gioseta (la società di riscossione tributi dell’ente), come “infelice idea”, il mutuo con la banca Opi di 3milioni di euro. Questi ultimi “utilizzati per altri scopi per “finanziare le spese correnti” e non per le opere pubbliche per i quali è stato chiesto il mutuo. Oltre a tanti debiti che il Comune dovrà affrontare e che si trova in una situazione penosa da far avvicinare il fantasma della bancarotta.

Ma chi erano questi amministratori “sfasciatutto”? Dal 2004 fino a marzo del 2007 il sindaco era Rocco Biasi, autore di tutte quelle “cose brutte” che il sindaco Romeo ha citato, mi riferisco in particolare alla Gioseta ed al mutuo con la banca Opi. Certo, ad onor di cronaca e di verità prima del sindaco Romeo c’era già arrivata la Corte dei Conti (con ben tre delibere), però è un dettaglio che adesso è di poco conto rispetto al contesto generale. Quindi il principale inquisito e il protagonista a cui è sferrato l’attacco altri non è che il sindaco Biasi (sic!). Semplicemente perché dal 1997 al 2007, anche in barba alla legge come un caterpillar si candida pure illegalmente per tre volte consecutive. Poi a causa di questa forzatura della legge viene sciolto e dal marzo fino a giugno del 2007 il Comune verrà commissariato ed il commissario è il prefetto Luisa Latella che pure lei aveva dichiarato che l’Ente comunale già non stava in buone acque “come un treno che stesse per deragliare”. Facendo alcuni atti di indirizzo e comunicazioni alla magistratura contabile in merito alle situazioni che ancora oggi Romeo cita nella sua “informativa”.

Nel giugno del 2007 si insedia per la prima volta Romeo, avendo vinto le elezioni, mandato che dura fino al gennaio del 2009 perché il Comune viene sciolto per infiltrazioni mafiose, anzi a dire il vero, prima dello scioglimento il sindaco era stato sfiduciato da alcuni suoi stessi consiglieri di maggioranza e da altri dell’opposizione, quindi decaduto. Dal gennaio a maggio del 2009 si insedia il commissario Covato che lascerà dopo lo scioglimento per infiltrazione mafiosa alla terna della commissione straordinaria fino a giugno 2011, ovvero fino a quando ancora lo stesso Romeo rivince le elezioni ed è nuovamente sindaco della città. Quindi, dal 2004 al 2012, tutti hanno contribuito allo sfacelo amministrativo, nessuno è riuscito a sanarlo ed in tutti questi anni c’è stato solo un batti e ribatti di responsabilità che nessuno si vuole e/o vorrebbe prendersi. Occorrerebbe dire quindi, metaforicamente, che dopo la sindacatura di Emilio Argiroffi (1993-1997), il diluvio?

Quello che è stato va bene, ma quello che sarà ci preoccupa. Quali saranno le misure che questa amministrazione adotterà per sopperire e sanare una questione così drammaticamente annosa? E quali i provvedimenti che la stessa prenderà da evitare un ulteriore aggravio economico nelle tasche dei cittadini? Vista la situazione di crisi che sta colpendo tutto il territorio nazionale si prefigge un inizio di sacrifici o magari un tracollo finanziario? Una cosa è certa, le tasse aumenteranno, l’Imu non credo che sarà ridotta così come chiesto da alcuni consiglieri di opposizione e il futuro sarà buio e tempestoso. Le cure saranno quelle “uno la lotta all’evasione e l’altro l’incremento delle riscossioni”. Per quanto riguarda la lotta all’evasione va bene, anzi è giusto e sacrosanto, ma quello che più preoccupa è “l’incremento delle riscossioni”, quindi l’aumento delle tasse? Speriamo proprio di no! Abbiamo un capo del governo che si è insediato ed ha aumentato tutto ciò che c’era da aumentare, troppo facile governare così. Non vorremmo avere un sindaco che aumenti altrettanto perché se tale cosa accadrebbe ci sarà un’altra bancarotta, e stavolta più pesante ed è quella della cittadinanza che non credo capirebbe ed allo stesso tempo la prenderebbe bene. Capisco i disagi dei sindaci in questi tempi di crisi, e sarebbe opportuno anche chi non ce la fa a sostenere un peso insormontabile come la guida amministrativa di un Comune, a seguito della mancanza dei trasferimenti statali, delle difficoltà finanziarie e tante altre questioni negative, ci potrebbe essere sempre la soluzione drastica di consegnare le chiavi al prefetto.

Oltremodo, adesso più che mai in una situazione insostenibile mi aspetto un impegno di responsabilità da parte di tutti, magari con un patto anche tra le diverse componenti politiche per dare un contributo al risanamento dell’Ente. Forse sognerò ad occhi aperti o magari starò su “scherzi a parte”.

lalanternadidiogene@approdonews.it